Youngmail è una rubrica interattiva tra giovani ed operatori esperti

È un servizio di consulenza gratuito on-line offerto
dai Consultori Familiari dell'ULSS di Vicenza

Come puoi vedere ci sono tanti argomenti di cui puoi parlare: sessualità, contraccezione, rapporti di coppia, con amici, con gli adulti intorno a te, problemi, dubbi o riflessioni personali,...
Scrivendoci potrai chiarire dubbi, ricevere informazioni utili, avere uno spazio di confronto e riflessione ed eventualmente dei consigli.

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Aspettative e desideri

09/05/2022: di emma, 15 anni

Domanda

ciao young mail scusa, ti mando due mail in un giorno perchè è da un po' che volevo farlo. Continuo a fare sogni nel quale mia mamma mi sgrida dicendomi che non mi conosce più o che mi insulta per motivi futili. Io credo che questo sia provocato dal fatto che mi sento in colpa per non raccontare niente di me a mia mamma. Non sa che non ho dato il primo bacio, non sa che non mi sono mai fidanzata o sentita con nessuno. NOn so come comportarmi perchè se io fossi madre vorrei che mia figlia queste cose me le dicesse. Un senso di colpa enorme, ma non riesco a dire queste cose "face to face" e avevo pensato di farlo con un messaggio però ogni volta che sono per farlo mi fermo e mi viene da piangere. In più nell'ultima settimana diciamo che mi sto sentendo con un mio compagno di classe. Quando e se mi chiederà di uscire io glielo dico? o aspetto di vedere se la cosa è fattibile? Non so come comportarmi in queste situazioni dato che non le ho mai vissute prima. Cosa ne pensi?
grazie dell'ascolto

Risposta

Cara Emma,
il timore di un giudizio negativo da parte di tua mamma attraversa tutta la lettera. Non credo riguardi solo la paura che lei non ti capisca o abbia aspettative su di te diverse dalla realtà; penso che dietro a quel timore ci sia il tuo senso di "non essere abbastanza" rispetto a degli standard che hai in testa. Chi ha detto che il primo fidanzato debba essere entro i 15 anni?
Mi pare tu abbia le idee molto chiare rispetto a ciò che pensi dovresti fare, ma forse questo più che aiutarti ti mette insicurezza e ti allontana dall'ascoltarti bene e capire cosa desideri davvero... Desideri una storia con il tuo compagno? Vorresti uscire con lui? Senti il desiderio di condividere quanto ti sta accadendo con tua mamma? Se la risposta è no, non succede nulla se non lo fai. Non sta scritto da nessuna parte che DEVI raccontare queste cose a tua mamma. Lo puoi fare se ti fa piacere o se hai bisogno di un suo parere...
Quindi il consiglio è di centrarti un pò meno su quello che pensi dovresti fare o che gli altri si aspettano in questi aspetti da te e di concentrarti di più su quel che desideri e vuoi tu.
In bocca al lupo!!

Youngmail

Situazione familiare difficile

22/02/2020: di Lya, 17 anni

Domanda

Con i miei genitori non ho mai avuto un rapporto semplice. Da piccola, me li ricordo che ad ogni mio errore alzavano le mani o anche peggio, e così è rimasto negli anni. Negli ultimi due anni, ho iniziato a litigare spesso con mia madre, per ogni minima cosa, problemi a casa, o chi dovesse lavare i piatti, o altro. Mi dà.. leggermente fastidio il suo pensiero che mi ripete ogni volta "sei una donna, devi fare i lavori di casa", e riguardo a questa situazione l'ho già frequentata, ricevendo quindi uno schiaffo sul viso. Un fatto.. leggermente grave che è successo, l'anno scorso, è stato che per una mia domanda, mia madre mi ha lanciato addosso una forbice, quindi tagliandomi il fianco destro, dove ancora ho una cicatrice. Ora il rapporto con lei è ancora peggio, come camminare in un campo minato. Sta tutto il giorno davanti al computer, aspettandosi che io faccia tutto in casa, mentre a mio fratello non chiede mai nulla perché si nota benissimo come sia il suo figlio prediletto. Litighiamo anche per le minime sciocchezze, lei che sicuramente non si fa problemi ad alzare le mani. Si lamenta dei miei voti a scuola, quando sto dando del mio meglio, studiando spesso e altro. Si lamenta che io non esca mai con i miei amici, che io non vada mai in centro. Poi quando parlo al cellulare con una mia amica, mi tira fuori trecentomila scuse del tipo "Attacca al cellulare, chi c---o vuoi che voglia parlarti con il comportamento di m---a che hai, dai. "
E ogni volta è così. Il dialogo con i miei genitori è impossibile, sempre, loro due sempre pronti ad "azzannare", a ferire, che sia fisicamente o no. E quando provo a rivolgere loro la parola, mi fanno "Stiamo/Sto giocando, dimmelo dopo quando finisco. " Ma come faccio io a dirlo dopo, se ormai tengono sempre gli occhi fissati contro lo schermo. Si lamentano di qualsiasi cosa, ed io.. nell'ultimo periodo, ho pensato, forse incorrettamente, di andarmene via di casa, di denunciare questo fatto anche ad alcune autorità.

Avreste qualche consiglio per migliorare, almeno un po', le condizioni che si son formate in questa situazione?

Risposta

Carissima Lya,
la situazione che descrivi è complessa ed immaginiamo per te dolorosa. Qualsiasi consiglio in rubrica sarebbe scarsamente utile, tanto più che per aiutarti è necessario comprendere più a fondo la situazione. Ti inviteremmo a venire a trovarci in consultorio in modo da poterne parlare e riflettere insieme su cosa è possibile fare. Se abiti nel territorio dell'ULSS 8 Berica, trovi tutte le sedi consultoriali e gli indirizzi nel sito, diversamente in ogni città c'è almeno una sede di consultorio. Prendi un appuntamento con lo psicologo o con l'assistente sociale e spiega bene la situazione. Vedrai che sapranno accoglierti ed aiutarti! Ti aspettiamo?

Youngmail

Rabbia incontenibile, che fare?

16/02/2020: di Silvia, 20 anni

Domanda

Ciao, sto vivendo un periodo strano in questo momento. Mi sento costantemente nervosa, per qualsiasi cosa mi innervosisco e mi arrabbio. Il problema è che la mia rabbia, oltre che avere un tono sprezzante e ad usare parole cattive, sfocia nel voler rompere ogni cosa che mi circonda. È un nervoso dentro incontenibile. Mi sento anormale per questo e mi fa star male. Mia mamma sta male e si arrabbia dicendomi offese, che so che pensa. Io sto male non vivo bene il rapporto che ho con lei ultimamente. Lo so che lo fa per il mio bene ma mi sento continuamente sbagliata e giudicata, ogni cosa che capita è sempre colpa mia. Io non ne posso più ormai ho paura a raccontarle tante cose perchè sbaglio sempre io. Ed è impossibile parlarle perchè vuol stare sempre nella parte della ragione, non comprende mai quanto mi fa soffrire, quanto le sue parole feriscono e di ciò che anche lei sbaglia. Dice che io vedo lo sbaglio negli altri e non in me, ma anche lei non è da meno. Sono stufa

Risposta

Cara Silvia, la tua lettera più che una domanda appare come uno sfogo...o forse anche come una richiesta di aiuto a capirti meglio in questa fase, a comprendere perché sei così arrabbiata e perché la rabbia prende manifestazioni così esplosive. E' chiaro che questo mette a disagio te e crea tensione nelle relazioni che vivi. Non parlerei di sbaglio, ma di bisogno di far chiarezza, di capire "da dove attinge" questa rabbia. Perciò, se vuoi, ti invitiamo in consultorio familiare (trovi i riferimenti della sede più vicina a te nel sito) per parlarne insieme e mettere a fuoco il problema. Ti aspettiamo!

Youngmail

Come dire ai miei che vado in vacanza col moroso?

12/02/2020: di unaranaverde, 20 anni

Domanda

Buongiorno young Mail,
vorrei farti una domanda: sono insieme al mio ragazzo da più di un anno, io ho 20 anni e lui 25 stiamo bene insieme, e non ci sono problemi. Entrambi conosciamo le rispettive famiglie, io mi sento accolta e ben voluta e spero lo stesso da parte sua nella mia. Un po' di giorni fa stavamo parlando di quando quest'anno io avrò le vacanze e abbiamo scoperto che questo anno diversamente dagli altri non potrò andare in vacanza con i miei perchè lavoro... lui essendo in vacanza il mio stesso periodo ha pensato di prendere in considerazione l'idea di farci una settimana al mare noi due soli. La cosa mi piace un sacco e, anche se so che ai miei non piacerà, ieri abbiamo prenotato. Come farò a dirlo ai miei? Come faccio a fargli capire che è una cosa normale?
Il loro problema non è che hanno paura per me, perchè sono andata in vacanza da sola con 4 amiche l'anno scorso, ma che loro la considerano una luna di miele o una cosa troppo grande per me... come faccio a farmi dare il "consenso" o meglio come faccio a fargli capire che sono una persona adulta e responsabile senza farli star male? ...Non sono più la loro piccola.
Grazie in anticipo.

Risposta

Carissima "unaranaverde", il vostro desiderio di trascorrere insieme le vacanze è comprensibile, ma ti poni il problema del "consenso" che in realtà avete già prenotato! Probabilmente sarebbe stato meglio condividere con i tuoi genitori questa tua intenzione prima di prenotare. Temo che mettendoli davanti alla cosa fatta sia difficile la prendano bene!
Sono d'accordo con te, è importante negoziare con i tuoi genitori dei passaggi di autonomia: sei maggiorenne, stai crescendo, questo significa acquisire diritti e doveri da vivere assumendosene la responsabilità in prima persona. Credo sia questo il centro del discorso da affrontare insieme ai tuoi, cioè il fatto che chiedi di poter avere libertà nuove, che però dimostri di avere la maturità di saper gestire e di cui ti assumi la responsabilità. Ciò significa anche ascoltare le loro eventuali preoccupazioni o titubanze, considerarle seriamente ed insieme trovare delle soluzioni che concedano a te spazi e a loro sufficiente tranquillità. Tu dici che la preoccupazione dei tuoi genitori è che viviate la "luna di miele" troppo in anticipo: ciò fa pensare che sarebbe utile anche riuscire a confrontarsi apertamente sulle idee relative alla sessualità (responsabile)...
In bocca al lupo!

Youngmail

Difficile parlare apertamente quando i tuoi genitori ti vedono perfetta!

12/05/2019:lettera non firmata, 17 anni

Domanda

Penso di avere un problema con i miei genitori. Non riesco a parlare con loro, o almeno ci riesco, ma non di me. Parliamo di tutto, ma appena c'è qualcosa che mi riguarda mi blocco, mi viene male, l'ansia e la voce mi trema. Non lo so, ho paura. Non sono una cattiva figlia e non sono una ragazza ingenua, so di non esserlo ma a volte mi piacerebbe riuscire a parlare anche di me come mi miei amici fanno con i loro genitori. Lo ridono e scherzano raccontando cosa hanno fatto, vorrei riuscirci anche io ma mi blocco. Mi metto ansia loro, i loro sguardi sono fissi e puntati su qualsiasi cosa faccio. Questo è il male di essere figli unici. Vorrei fossero a volte un po' come degli amici, anche se loro mi hanno detto che non lo saranno mai. Ad esempio, non ho mai detto  loro che uscivo con dei ragazzi che mi piacciono, ho sempre mentito inventando altre scuse. A me dispiace tantissimo ma ho veramente paura. Ho paura a farmi degli amici nuovi perché se lo dico a loro mi riempiono di domande e poi non so che fare perché mi mettono in sacco di dubbi e finisce che li perdo perché non ci frequentiamo più. Mi logiano sempre in giro che sono la figlia perfetta ma non lo sono, ho paura di deluderli. Raccontano ai loro amici di quanto io mi impegni a scuola, ma in realtà non mi piace nulla di quella scuola. L'unica cosa che mi importa per davvero è lo sport che pratico, ma a loro non interessa nulla e non ci tengono per davvero. Ho un sacco di paranoie e problemi, mi tengo tutto dentro, e il mio rapporto con loro è uno di quelli. Scusatemi per questa email, so che è solo in casino di parole ma avevo bisogno di esprimermi. Non so come, vorrei qualcuno che mi capisse. Sembra inutile il mio problema ma non riesco a reagire
Scusatemi

Risposta

Cara amica, leggendoti pare che il problema sia che senti che l'idea (perfetta) che i tuoi genitori si sono fatti di te non corrisponde a quella che tu senti di essere. E' vero, può succedere che i genitori di figli unici tendano ad idealizzarli. Li vedono e li raccontano come meravigliosi e perfetti, pensano di nutrire la loro autostima...e invece non di rado i figli non si riconoscono in quest'immagine di sé e vengono presi dal timore di deludere i genitori, quando non anche dal senso di inadeguatezza per quel che dovrebbero essere per far contenti i genitori, ma non riescono ad essere. Ma se tu non parli con loro, non li aiuti ad avere una visione più realistica di te. Tu sei un essere umano, quindi per forza non sei perfetta, e hai preferenze ed aspirazioni tue che ti porteranno prima o poi a dissentire con loro sull'idea di te e del tuo futuro...ma è un tuo diritto! Solo che li devi aiutare pian piano a fare i conti con il fatto che "più cresci più diventi tua", sia nel senso di diventare la persona che pensi di voler essere, sia rispetto alle scelte che devono rispecchiare il tuo sentire, per quanto tu possa ascoltare anche i loro consigli. Prova a partire comunicando su cose piccole mettendo in conto che è normale se la vedete diversamente su alcuni aspetti e che non necessariamente sei sbagliata! Essere imperfetta è la normalità, deludere gli altri per essere coerenti con noi stessi capita a tutti!
Se vedi che non riesci, puoi venire in consultorio familiare o da sola, per riflettere insieme come affrontare questa difficoltà, o con i tuoi genitori per farlo insieme.. se hai bisogno, ti aspettiamo! Ciao!

Youngmail

Incinta: come dirlo ai miei?

08/05/2019: di gattaincinta, 17 anni

Domanda

Ciao ym,
ho 17 anni e sono rimasta incinta. Volevo chiederti come potrei dirlo ai miei genitori senza provocare grandi scandali...

Risposta

Cara Gattaincinta, non credo ci sia un modo "non traumatico" di comunicare una notizia di questo tipo. E, d'altro canto, credo che tu non abbia scelta: vista anche la tua minore età è necessario tu lo dica ed è importante che non rimandi, che parli con loro il prima possibile. Com'è accaduto a te quando hai scoperto di essere in gravidanza, anche loro avranno una reazione emotiva, probabilmente reagiranno inizialmente anche arrabbiandosi, ma credo sia comprensibile e che tu debba anche accettare di assumerti la responsabilità di quanto accaduto. Parlare in modo chiaro, diretto, senza scuse, e facendo loro capire che intendi seriamente riflettere sul da farsi e sulla responsabilità conseguente alla scelta (in un caso di prenderti cura del bambino, nell'altro di assumere una contraccezione sicura dopo l'interruzione), mi pare sia la strada non facile ma più onesta che tu possa percorrere in questa situazione. Poi sarà probabilmente utile che lasci loro un tempo per "digerire" la notizia e capire come orientarsi...
In bocca al lupo!

Youngmail

Mia mamma ed io: un silenzio assordante "ad orologeria"

23/02/2019: di Silvia, 19 anni

Domanda

Salve, sto vivendo a casa una situazione pesante e invivibile. Mia mamma non mi parla più, mi guarda sempre male, delusa, infastidita, ogni cosa che dico è pretesto per dirmi parole, ogni cosa che faccio è sbagliata. Questo perché non sopporta il mio ragazzo, lo ritiene poco sincero e arrogante, dice che ha mancato di rispetto a lei. Su tante cose le do ragione però non ha mai frequentato tanto casa mia. Litighiamo e basta io e lei. Non ce la faccio più, il silenzio che c'è è assordante, il clima qui è proprio insopportabile. Non vedo l'ora solo di andare via. Da quando mio fratello se n'è andato a lavorare a Francoforte la situazione è degenerata. Io non ce la faccio più. Non so nemmeno come cominciare a parlarle perché è una bomba ad orologeria.
Aspetto una vostra risposta al più presto, ne ho veramente bisogno.
Grazie

Risposta

Cara Silvia,
non credo ci siano soluzioni magiche per il problema che poni. Ci sono strade possibili ma in salita, che richiedono tempo e disponibilità a fare primi passi anche quando ci sembra dovrebbero toccare all'altro. Perchè per interrompere il silenzio assordante è necessario essere disponibili all'ascolto. E parlo volutamente di ascolto, prima che di dialogo. In questo momento probabilmente se tu e tua madre parlaste, sareste entrambe spinte dal desiderio di far prevalere ciascuna il proprio punto di vista e voler aver ragione e questo non farebbe altro che peggiorare l'empasse in cui siete. Potrebbe andare diversamente se invece proponessi a tua mamma di fare "tre puntate" di chiarimento: la prima in cui lei ti spiega le sue posizioni, i suoi pensieri, i suoi sentimenti, le sue preoccupazioni relativamente al tuo ragazzo. In quell'occasione tu ti impegnerai soltanto ad ascoltarla e a capire il suo punto di vista, senza ribattere o rispondere e senza che alla fine si debba trovare una soluzione o decidere dove sta la ragione o il torto. Poi, nella seconda puntata, tocca a te raccontarti e a lei ascoltare e provare a capirti. Anche in questo caso, l'obiettivo non è decidere dove sta la verità, ma ascoltare. Alla fine di questo secondo incontro potreste darvi un tempo per riflettere e trovare delle soluzioni che tengano conto dei sentimenti e dei pensieri di entrambi, oggetto di dialogo in una terza puntata.
Tieni conto che tu parli in generale del problema, non racconti gli specifici episodi accaduti, quindi la nostra risposta è necessariamente generale. E' possibile però che nello specifico tua mamma, oltre che offesa da qualcosa che lui può aver detto o fatto, sia preoccupata che ciò un domani possa verificarsi anche nei tuoi riguardi. Perciò ti consigliamo di ascoltare le sue preoccupazioni e prenderle almeno in considerazione per fare le tue scelte!
Se senti che sei molto in difficoltà, puoi venire allo spazio giovani durante la fascia oraria dedicata o su appuntamento nelle sedi che trovi indicate nel sito. Se vuoi, ti aspettiamo per approfondire l'argomento!
Ciao!

Youngmail

Contraccezione sicura ma senza genitori

04/08/2018: di Marta, 16 anni

Domanda

Ciao youngmail
Ti scrivo perché ho bisogno di un consiglio.
Io e il mio ragazzo stiamo assieme da cinque mesi, dopo circa due di frequentazione.
Abbiamo un rapporto fantastico e con lui sto davvero benissimo. C'è molta complicità e siamo entrambi molto presi ed innamorati dell'altro, inoltre lui mi porta molto rispetto e si prende cura di me, per questo mi fido molto di lui.
Abbiamo sempre preferito andare con calma, e da un paio di mesi abbiamo iniziato ad avere i primi contatti fisici. Non abbiamo mai avuto un rapporto completo, ma ci tocchiamo a vicenda, cosa che ha contribuito a creare il rapporto che abbiamo.
Premetto che siamo entrambi vergini e abbiamo la stessa età, e io vorrei che la mia prima volta fosse con lui.
So che tra non molto tempo mi sentirò pronta per avere un rapporto completo con lui, però la cosa che mi blocca è il rischio di una gravidanza.
So infatti che il preservativo non è completamente sicuro, ma non me la sento di chiedere a mia mamma di farmi prescrivere la pillola, soprattutto perché so che non reagirebbe bene dato le sue idee un po' "all'antica".
Se non supero questa paura non mi godrò il momento con lui, per questo ci tengo a risolvere questa cosa.
Ne ho già parlato con lui e sta cercando di tranquillizzarmi sul fatto che se il preservativo non si rompe o non è bucato non succede nulla, ma ha precisato che non vuole mettermi fretta e che aspetterà tutto il tempo di cui ho bisogno per sentirmi pronta.
Secondo te cosa dovrei fare per superare questa paura?

Risposta

Carissima Marta,
il tuo è un ragionamento praticamente perfetto. Il ragionamento ed il senso di responsabilità che, venendo nelle scuole a fare prevenzione, ci augureremmo che tutti i ragazzi avessero nei confronti della sessualità! Se così fosse, si eviterebbero molte pillole d'emergenze o interruzioni di gravidanza...e molte ansie!! Quindi, brava!
Per quanto riguarda la risposta alla tua domanda, forse ti può essere utile sapere che puoi venire in consultorio familiare anche senza i genitori (magari puoi venire con il tuo ragazzo o con un'amica se preferisci non venire da sola). Puoi parlare con il/la ginecologo/a e valutare insieme a lui/lei la contraccezione più adatta a te e sicura. Ci sono di diversi tipi di contraccezione ormonale, ad oggi la più sicura per i ragazzi: vari generi di pillole contraccettive, cerotto, anellino vaginale, .. Una volta individuata la migliore per te, il ginecologo te la prescriverà.
Le mamme ed i papà spesso fanno fatica ad affrontare la crescita e lo sviluppo sessuale dei figli, ma credo che non ci sia dubbio sul fatto che è meglio una contraccezione sicura che i rischi di una sua mancanza!
Ti aspettiamo? Trovi i nostri recapiti telefonici, gli indirizzi e gli orari nel sito. Inoltre, se scegli la fascia oraria "Spazio Giovani" puoi venire anche senza appuntamento. La consulenza ginecologica non ha costi!
Ciao!

Youngmail

Interruzione di gravidanza e segni alla visita successiva

11/08/2011: di Ali44, 18 anni

Domanda

Il 19 agosto mi sottoporrò ad un IGV, il 29 ho una visita ginecologica programmata da mia mamma, che sarà presente e che non è a conoscenza della mia gravidanza. Cosa vedrà, dopo dieci giorni, il ginecologo alla visita? saranno evidenti i "resti" dell'operazione?

Risposta

Cara Ali44, dopo l'intervento per interruzione volontaria di gravidanza, possono essere presenti delle piccole perdite ematiche anche per 8-10 giorni. Ti ricordo che hai diritto alla più completa privacy ed in genere i medici sono rispettosi di questo aspetto, per noi molto importante nello svolgimento del nostro lavoro. Nessuno si stupirebbe se, per esempio, chiedessi alla mamma di uscire al momento della "visita"...
Ciao!

Youngmail

Prima volta? che confusione!

20/07/2011: di G, 18 anni

Domanda

Caro youngmail, io e il mio ragazzo stiamo pensando di avere un rapporto sessuale. io sono molto affezionata a lui e ritengo possa essere la persona giusta per la mia prima volta. detto ciò...ho come dei blocchi a livello psicologico, insomma io vorrei avere un rapporto con lui, ma probabilmente anche se è passato tanto tempo nn lo amo! nn penso sia la persona della mia vita ecco. E inoltre mia madre nn lo può sentir nominare,lo odia...perchè anni fa, quando eravamo insieme la prima volta, lui mi ha fatta stare molto male..mia madre mi ha vista soffrire e nn avrebbe mai voluto che io tornassi con lui. Il fatto è che ora..sarà che siamo cresciuti...è tutto così diverso il nostro rapporto!! sembra una favola a volte e lui è quasi perfetto..forse anche perchè dopo avermi fatta soffrire in quel modo ora sa come comportarsi! In ogni caso mia madre nn sa niente!!! continuo a raccontarle bugie quando esco con lui....e non vorrei...ma, ho provato più volte a parlarle a introdurre il discorso,ma ho capito che non era il caso, che non mi avrebbe più permesso di vederlo.
Ora, potrei continuare in questo modo, avere un rapporto con lui e aspettare che la storia finisca, senza che mia madre sappia niente... oppure... come posso affrontarla?? dopo tanti mesi dirle che per tutto questo tempo le ho mentito e che sono arrivata ad un punto in cui vorrei avere un rapporto sessuale (le verrebbe un attacco di cuore)lei è molto all'antica, questo è proprio fuori discussione, e in ogni caso non si fiderebbe mai più di me.
Inoltre vorrei fare una visita ginecologica, non ne ho mai fatta una anche se vorrei, ma non so come affrontare mia madre e dirglielo per poi andarci senza doverlo fare di nascosto.
Tornando al discorso di prima, che sto pensando seriamente di avere un rapporto con il mio ragazzo, mi spaventa anche troppissimo il fatto di utilizzare solo il preservativo.. ho proprio paura che qualcosa vada storto, che si rompa...insomma, non mi sembra così efficace. E io non voglio assolutamente restare incinta, appunto perchè lui non è la persona con cui voglio passare il resto della mia vita. Ma è sicuro usare il preservativo?? io prenderei anche la pillola...ma senza la visita...
e poi se la ginecologa me la prescriverebbe in ogni caso a mia madre come lo spiego?
...:) insomma sono un po' in confusione, scusate il disturbo.
Grazie anticipatamente!

Risposta

Cara G, in effetti c'è un pò di confusione nella tua lettera, data probabilmente anche dalle contraddizioni che vivi: non ami il ragazzo con cui stai e non pensi di avere con lui una storia che ha un futuro, però pensi che il vostro rapporto è quasi una favola e lui quasi perfetto. Pensi che finirà, ma ritieni lui sia la persona giusta con cui vivere la tua prima volta. Desideri iniziare ad avere rapporti, ma ti crea problema il fatto che tua mamma sia all'oscuro di tutto...
Sì, in effetti un pò di confusione c'è...
Proviamo a prendere una cosa per volta, che dici?
Il rapporto tra te e il tuo ragazzo: se non lo ami perchè continuare la storia, addirittura intensificando la relazione con la sessualità? Se non è la persona giusta, se non lo ami, forse conviene agire di conseguenza...
Per quanto riguarda il dire o non dire alla mamma: sei maggiorenne, è chiaro che se lo ritieni puoi non dirle delle cose, MA sapendo che di quelle cose solo tu hai la responsabilità. Mi spiego meglio: tu dici che mamma non approvava quel ragazzo per il timore che non ti trattasse bene (cosa peraltro accaduta in passato). Se mamma non sa nulla di voi ora, sta a te proteggerti dalle sofferenze, farti portare rispetto ed eventualmente non lasciarti coinvolgere in situazioni pericolose o non buone per te. Ugualmente rispetto alla sessualità: se decidi di viverla, è molto importante pensare prima ad una contraccezione sicura. Se utilizzato correttamente il preservativo (trovi diversi consigli in proposito alla sezione "preservativo" del sito) è un buon contraccettivo, l'unico che protegge dalle malattie, ma certamente un metodo ormonale come la pillola o il cerotto ti danno una sicurezza maggiore rispetto alle gravidanze indesiderate. Assumersi la responsabilità della propria salute sessuale (evitare malattie sessualmente trasmissibili e gravidanze indesiderate) può voler dire, ad esempio, venire a trovarci in consultorio familiare (al link "Indirizzi utili" del sito trovi indirizzi, tel e orari in cui puoi venire gratuitamente, senza appuntamento e anche senza genitori) e parlare con il ginecologo dei metodi migliori per te. L'eventuale prescrizione della pillola non necessariamente passa attraverso una visita ginecologica, nè dev'essere - se non vuoi - comunicata ai genitori. Con l'occasione, se lo desideri, potresti anche fare qualche colloquio con lo psicologo per dissipare un pò di confusione sulla tua situazione... Ti aspettiamo?

Youngmail

Dire o non dire ai miei che ho la ragazza??

31/05/2011: di pissio, 14 anni

Domanda

Ciao ym, io a novembre ero insieme a una ragazza sia io che lei nn volevamo che lo sapessero i nostri genitori io xk mi vergogno e lei xk i suoi nn approvano una relazione a 13 anni. Siamo stati insieme solo un mese e dopo abbiamo dovuto lasciarci xk sua mamma era venuta a conoscenza del nostro rapporto e gli ha requisito il cell per 5 mesi. I miei genitori nn sapevano nulla e vederci io e la mia ragazza era diventato difficile e io a dirlo ai miai genitori mi vergogno. che devo fare????

Risposta

Caro Pissio, non so se ho capito bene il problema. Se il punto è che dirlo ai tuoi genitori faciliterebbe la frequenza con la ragazza in questione, credo che la tua decisione si possa basare su quanto tu tieni alla relazione. Se invece la questione è più legata al rapporto tra te e i tuoi genitori, credo i discorsi siano un pò più articolati. Nel decidere se dire o no ai genitori le proprie cose in adolescenza non esistono delle "linee guida di sopravvivenza" universali, giuste per tutti. Piuttosto esiste un dare un senso alle cose. Sempre più, crescendo, non è così detto che i genitori debbano sapere tutto, ma a questo "tenere per sè le proprie cose" (che fa parte di un cammino di crescita fondamentale) corrisponde anche un'assunzione di responsabilità per queste cose. Cerca di capire meglio i motivi della vergogna che provi nel confidarti con i tuoi genitori: comprenderli ti permetterà anche di valutare se non parlare della tua relazione di coppia è una scelta autonoma di cui ti stai prendendo da adulto responsabilità e "costi" (tipo la difficoltà a vederla o sentirla) o se si tratta di un rapporto tra genitori e figlio in cui la confidenza non è molta in queste cose..e forse potrebbe valere la pena di lavorarci su in termini di dialogo e comprensione reciproca...soprattutto se questo può dare qualche chance in più alla vostra storia di coppia. In bocca al lupo!! Ciao!

Youngmail

Vorrei aiutare mia madre

21/03/2011: di Dalia89, 18 anni

Domanda

Cara youngmail vi scrivo perché ho una questione piuttosto importante da sottoporvi e un consiglio sarebbe molto utile. La situazione a casa mia ormai è insostenibile. Mia madre a mio avviso soffre di una forma di stress molto grave. Quado parla normalmente fa fatica a tenere un tono di voce normale e alza sempre la voce per fare dei discorsi che dovrebbero essere spiegati invece con calma e tranquillità. Ha degli sbalzi di umore veramente spaventosi. Passa da momenti di quasi tranquillità a momenti in cui urla a tutti e a tutto ciò che si muove. Dice di essere tremendamente stressata dal lavoro e che tra poco farà un esaurimento. Le ho proposto una volta molto seriamente di farsi aiutare da uno psicologo ma mi ha dato della ridicola dicendo di non avere nessun problema. Sono figlia unica e mio padre è al limite della sopportazione! aiutatemi se vi è possibile grazie!

Risposta

Carissima Dalia89, capisco tu viva una situazione piuttosto complicata e immagino che tu sia preoccupata per tua mamma, ma ci sono due aspetti di cui è importante tu tenga conto. Il primo è che, essendo tua mamma adulta, più che darle un'opinione o un consiglio non puoi fare. Anche ammesso infatti che necessiti di un sostegno per una fase di vita faticosa, a meno che non sia di serio rischio per sè o per gli altri, non è possibile infatti vincolarla ad accettare un aiuto contro la sua volontà.
La seconda cosa è che non è mai una buona idea che una figlia diventi in famiglia il "capitano della nave" di un problema familiare: troppo pesante per te e rischia di creare dei tipi di relazione non sani. Detta in altri termini: se in famiglia condividete la visione che questa situazione sia problematica, la ricerca di una soluzione deve partire dai tuoi genitori. Dal papà se mamma sta troppo male, ma non da te. Dal medico di famiglia se papà ha bisogno di un aiuto, ma non da te. E questo non perchè la tua opinione o le soluzioni a cui pensi non abbiano altrettanto valore!
Forse questo discorso potrà lasciarti un senso di impotenza del tipo "Ma allora, che posso fare?"
Tutt'al più puoi continuare a far sentire a tua mamma che le vuoi bene e ti dispiace lei sia così sotto stress e puoi parlare con papà, dirgli la tua preoccupazione e la tua sofferenza e dirgli il tuo punto di vista su cosa sta accadendo e su quale potrebbe essere una strada percorribile, ma non è utile per nessuno che tu faccia la "mamma" dei tuoi genitori!
Ciao!

Youngmail

Dialogo con mamma

13/03/2011: di Ayoung, 16 anni

Domanda

Salve ym, sono una ragazza di 16 anni e non riesco ad andare d'accordo con la mia mamma. Non c'è mai un abbraccio, mai un momento di dialogo sereno... solo discussioni, litigi (il più delle volte per motivi futili),mi sgrida se nei compiti a scuola non prendo un voto alto... mio papà in tutto ciò è per lo più assente o non prende posizioni; questo determina in me un fattore di chiusura, non riesco a parlare con loro... sono insieme ad un ragazzo di 20 anni da più di anno, andiamo d'accordo, mi vuole molto bene, ma ancora non sono riuscita a parlare di lui chiaramente con i miei, anche se sicuramente hanno intuito che stiamo insieme. Il mio "non dire nulla" del mio ragazzo nasce dal fatto che mia mamma, ogni volta che si parla di morosi, afferma che non è questa l'età e che io non devo avere nessuno. Io proprio non riesco a capire questa cosa!!! Desidererei avere un rapporto migliore con mia mamma e soprattutto trovare il coraggio di dirle:"Sono insieme ad un ragazzo fantastico, accettalo, lasciami uscire con lui, non ti chiedo altro." Vorrei tanto che lei, dottoressa, riuscisse a darmi un consiglio su come fare a riguardo...
Attendo sua risposta, grazie molte.

Risposta

Carissima Ayoung, quando un rapporto attraversa un periodo di crisi spesso questo significa che stanno cambiando degli equilibri, perchè quelli precedenti non possono più funzionare. Nel caso tuo e di mamma direi che tu stai cercando di ricavarti "spazi di movimento e autonomia" maggiori (crescendo non si possono continuare a portare i vestiti da bambina), mentre tua mamma probabilmente sta cercando di proteggerti, tenendoti sotto un'ala che per quanto calda e accogliente ti risulta ora un pò soffocante... Ma più tu cerchi di uscirne, più lei si preoccupa per te...e il risultato sono le liti che, viste da un'altra prospettiva, sono un pò come un "tiro alla fune" tra le esigenze di buttarsi e sperimentare (per quello che significa dalla tua prospettiva) e quelle di protezione e desiderio che tu stia bene e sia felice (secondo l'idea che ne ha tua mamma).
Come se ne esce?
A dire il vero non lo so: se ci fosse una formula magica funzionante probabilmente non sentiremmo più parlare delle "battaglie" genitori - figli...però un paio di piccoli consigli ce l'avrei.
Prima di parlare del moroso con tua mamma, credo potrebbe essere importante parlare tra voi di voi due, del vostro rapporto com'è ora, provando a dirvi cosa sta accadendo (le diverse idee che avete su quel che va bene o no alla tua età o per te, il tuo bisogno di fare esperienza e il suo di poterti proteggere,...) partendo da una formulazione positiva, ossia riconoscendo a tutte e due le buone intenzioni alla base dei comportamenti e delle posizioni prese. Se riuscite a dare "diritto di cittadinanza" ad entrambi i bisogni, poi sarà più facile dialogare su soluzioni che siano accettabili per entrambe.
Ricorda che trovare degli accordi significa partire dalla consapevolezza che il risultato non sarà il prevalere di un punto di vista sull'altro: se confrontarsi si trasforma in un "braccio di ferro" non state più dialogando. Se ti accorgi di questo, ferma il confronto perchè non vi porterà da nessuna parte.
Infine, crescere, assumersi la responsabilità di una nuova libertà e delle sue conseguenze, significa a volte tollerare anche di non avere l'approvazione dei tuoi genitori su alcune scelte ed essere disposta, se le ritieni davvero buone per te, a risponderne tu in prima persona, senza aver più le spalle coperte da loro.
Se tieni conto di questo, potrai parlare del tuo ragazzo a tua mamma con un pò più di serenità.
In bocca al lupo! Ciao!

Youngmail

Parlare con mamma della prima volta

26/02/2011: di Forever young, 15 anni

Domanda

Ciao ym ! Sono insieme al mio ragazzo da 1 anno e 3 mesi! E abbiamo avuto rapporti sessuali circa 4 mesi fa...
Sono una ragazza molto aperta con i miei genitori,non ho paura di esprimere i miei pensieri o parlare di sesso. Però c'è una cosa che mi frena..Vorrei dire a mia madre che ho rapporti ,ma ho davvero molta paura della sua reazione!Paura che mi dica che sono troppo piccola..ecc
Ciao :)

Risposta

Cara Forever Young, non so perchè per te sia importante parlare della tua sessualità con tua madre, ma dato che sembra esserlo, direi che una reazione del genere va tenuta in considerazione nelle possibilità...molte mamme reagiscono alla scoperta della sessualità della figlia con un "la mia bambina!!" D'altra parte, è faticoso per i genitori fare i conti con la sessualità dei figli (come viceversa è spesso motivo di fastidio per i figli immaginare i genitori come partner sessuali). Per questo motivo, se decidi di parlarne e mamma dovesse reagire così, fossi in te cercherei di essere comprensiva alla prima reazione, dandole un pò di tempo per abituarsi all'idea e cominciare a vederti come una giovane donna. D'altro canto, nella misura in cui hai deciso di vivere la sessualità, te ne sei assunta anche la responsabilità (mi riferisco alla scelta, ma anche alla gestione di tutti gli aspetti di rischio: contraccezione,...) e se tua madre comprende che sei matura abbastanza per assumertela seriamente, penso potrebbe sentirsi un pò più tranquilla. In bocca al lupo!

Youngmail

Incomprensioni con i miei genitori

10/06/2010: di yyy, 16 anni

Domanda

Ciao youngmail... so che a questa età è normale avere dei problemi con i propri genitori... ma io non ce la faccio più... qualsiasi cosa faccia a loro non va bene... non sono mai contenti e quello che mi fa stare ancora più male è che loro pensano che io sia inaffidabile... non passa giorno che non litighi con mia mamma anche per qualsiasi sciocchezza, per le cose più banali... con mio papà ci parlo poco niente perchè lui ha deciso di usare la "tortura del silenzio con me perchè sarò rimandata e lui non è contento e poi è perchè secondo lui io chiedo troppo visto che a volte qnd la sera esco e gli chiedo se può venire a prendermi lui sbuffa sempre e alla fine lo fa ma solo per costrizione... con questo non voglio dire che non fanno niente per me.. anzi.. voglio solo dire che non ce la faccio più a continuare così discutendo sempre con i miei anche per le cose più banali... per fare un esempio il giorno della pizza di classe sn andata in centro e ho chiesto a mio fratello i soldi perchè non ne avevo e andando in centro mi sono comprata un po' di roba (3 cose) e mia mamma si è inca perchè ha detto che non avevo il permesso ecc....poi dice che devo moderare il linguaggio e che certe parole con lei non devo usarle... so che è normale xò nn ce la faccio più anche xk tt le mie amiche possono andare liberamente in centro e per una volta che io ci vado mia mamma mi dice su... e in più non le va bene quello che ho comprato.. xò a me piacciono e lei non me le avrebbe mai comprate perchè dice che non vanno bene... uff riassumendo io ho un problema con i miei genitori con i quali non riesco a comunicare perchè loro non riescono a capirmi... cosa posso fare????

Risposta

Cara yyy, parto dal presupposto che dato che ciò per cui mi scrivi è per te un problema, tu sia anche disposta a fare dei cambiamenti per risolverlo...
Quello che tu definisci problema di comunicazione tra genitori e figli, spesso in realtà è una "battaglia per l'affermazione": da un lato ci sei tu che vorresti più libertà e riconoscimenti, dall'altro loro che ti vorrebbero dentro quelle che ritengono giuste regole.
Se le cose stanno così voi non discutete sulla forma (come comunichiamo), ma sui contenuti (vogliamo cose diverse).
Per tentare di risolvere questa impasse, credo ci siano tre possibili strade:
- ribellarti - ma a mio avviso in queste situazioni "scioperare" o fregartene rischia di essere una strategia a perdere, dato che ti giochi in una sola mano fiducia e collaborazione -
- darla vinta ai tuoi, sottomettendoti alle loro regole - ma così come puoi crescere? e come possono loro imparare a rapportarsi con una figlia che non è più una bambina? -
- tentare di "negoziare", che presuppone essere disposti anzitutto a dare: ascoltare, considerare e rispettare le ragioni dell'altro, per vedere accolte le nostre. In altri termini, temo dovrai essere disposta a dare tu x prima il "buon esempio".
Concretamente, ti suggerirei di indire una bella riunione con mamma e papà, spiegando loro che senti che i rapporti così sono troppo tesi e che desideri fare un pò di chiarezza su ciò che loro si attenderebbero da te ed essere ascoltata in ciò che tu vorresti. Provate a mettere giù dei punti, che rispecchino non tanto ciò che loro vogliono o che tu vuoi, quanto i motivi. Ad esempio, "rientrare entro le xx di sera" è ciò che loro vogliono; "essere sicuri che tu non corri rischi o che dormi un numero di ore sufficiente" sono i motivi sottostanti. Considerando insieme le loro e le tue motivazioni cercate nuove soluzioni, nuove regole dentro cui possiate stare tutti e 3...
E poi potresti fare un patto: tu ti impegni in alcune cose che loro ti chiedono e che a te paiono ragionevoli (ad esempio, lo studio) e loro si impegnano a riconoscerti almeno 2 cose positive al giorno in ciò che fai.
Questi sono solo suggerimenti...le soluzioni, come avrai capito, sono da provare sul campo! Un grosso in bocca al lupo!!

Youngmail

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