Youngmail è una rubrica interattiva tra giovani ed operatori esperti

È un servizio di consulenza gratuito on-line offerto
dai Consultori Familiari dell'ULSS di Vicenza

Come puoi vedere ci sono tanti argomenti di cui puoi parlare: sessualità, contraccezione, rapporti di coppia, con amici, con gli adulti intorno a te, problemi, dubbi o riflessioni personali,...
Scrivendoci potrai chiarire dubbi, ricevere informazioni utili, avere uno spazio di confronto e riflessione ed eventualmente dei consigli.

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Vorrei interrompere la storia ma non so come fare...

28/12/2006: di Andrea, 21 anni

Domanda

Ciao youngmail, volevo prima di tutto complimentarvi con voi per l'utilità del vostro servizio. Ho 21 anni e da un anno sto con una ragazza di 18... Con lei va tutto bene, i primi mesi sono stati stupendi ed io ero innamorato di lei... Dico ero perchè ora non è più così perchè non provo più gli stessi sentimenti di una volta... e x questo vorrei lasciarla .. Quello che mi frena del tutto è una paura molto grande. Lei in due occasioni in cui abbiamo litigato ha tentato il suicidio, sia per la nostra lite sia per problemi che ha sempre avuto in famiglia e che ha ancora oggi ha. Io ho provato a spiegarle che non bisogna sfuggire ai problemi ma bisogna affrontarli, e che non bisogna gettare al vento la propria vita. Le ho detto mille motivazioni perchè il suicidio non ha giustificazioni in questi casi, ma lei non vuole capirlo. Come posso fare a lasciarla senza che lei combini qualcosa?? Non vorrei mai averla nella coscienza, non credo di meritare una cosa del genere ma d'altronde non posso stare con lei prendendola in giro. Sono sicuro che se le parlo dicendole che tra noi è finita va a finire male... Grazie in anticipo per il consiglio che mi darete.

Risposta

Caro Andrea, che dire? Che hai tutta la nostra comprensione per la situazione difficile in cui ti trovi...capiamo bene che tu possa sentirti senza via d'uscita: se la lasci lei può tentare di farsi del male, se stai con lei non sei sincero, perchè non la ami più.
Partiamo dal presupposto che se in una coppia di fidanzati uno non ama più l'altro e non desidera più continuare la relazione, interrompere sia la cosa migliore per entrambi..anche se nel tuo caso tutto è più complicato...hai diritto a riappropriarti della tua vita e lei ha bisogno di qualcuno che la ami accanto, non di uno che le sta vicino solo per paura...Onestamente ci sembra che tu non debba trovarti da solo a risolvere questo problema. On-line non è possibile darti più di un consiglio o di un aiuto per riflettere, ma riteniamo che potrebbe esserti molto utile avere un esperto con cui analizzare la situazione e decidere come muoversi. Se vuoi, potresti rivolgerti al consultorio familiare della tua zona, chiedendo di una consulenza psicologica (sono spazi gratuiti e riservati). Hai davvero bisogno di aiuto e di sostegno per uscire da questo legame che più che amore sta diventando dipendenza per lei e cura 'forzata' per te. Per quanto riguarda la tua ragazza, ci sembra di capire che la famiglia non può essere per lei un aiuto, cosa di cui ha molto bisogno, ma se ha tentato il suicidio probabilmente avrà parlato anche con psicologi o psichiatri in quelle circostanze. Se ne ha uno di riferimento potresti provare a contattarlo e spiegare cosa sta accadendo chiedendo un aiuto per lei... In una situazione così delicata e pericolosa, comunque, ciò che ti sconsigliamo è di fare tutto da solo. Ciao! In bocca al lupo!!

Youngmail

depressione o tristezza

05/10/2006: di triste, 24 anni

Domanda

Cara young...Ho un problema..sono triste. Troppo..a volte talmente tanto che non ho la forza di fare nulla. Il problema nasce tutto dalla mia famiglia...dal mio ragazzo...dai miei lavori. Si xkè ne faccio 2. Per rendermi più indipendente..non pesare sulle spalle di nessuno.
Non so bene da dove cominciare. Pertiamo dalla mia famiglia. Ho una sorella..autoritaria. Molto. Dato che mia madre non fa molto in casa, nel tempo mia sorella si è assunta il ruolo di madre-padrona. Comanda tutto...controlla tutto. Con lei i rapporti si fanno sempre più tesi. C'è stato un periodo in cui riuscivamo ad andare d'accordo...ma poco tempo fa...ha rovinato tutto. E per colpa sua, del suo comportamento egoistico ho rischiato di perdere l'uomo che amo.
Parliamo di quest'ultimo. È un bravissimo ragazzo. Lo amo tanto..lui ama me. Ma a volte...spesso...è molto infantile. Si arrabbia per un nulla, se la prende anche se per una volta non gli rispondo in maniera dolce e gentile...e soprattutto da quando è successo quell'episodio..ODIA mia sorella. E non passa giorno in cui non mi dica che vuole chiarire alcune cose con lei..che in pratica litigherà. Gli ho chiesto di non peggiorare la situazione..ma è irremovibile. In tutto questo casino che sta succedendo io mi trovo in mezzo...e i giorni passano. E a me passa la voglia di vivere. Di continuare. Continue litigate..io faccio finta di non notare tante cose..mando giù anche le situazioni meno piacevoli..perchè per il lavoro che svolgo non mi posso permettere distrazioni. Ma la notte..quando tutto si ferma..quando il mio lui non parla e quando mia sorella tace..allora io sto malissimo. Piango..non dormo..mi sento sola..So che sembreranno sciocchezze..ma ciò che vi racconto è solo una minima parte di quello che mia accade ogni giorno..e non è facile vivere così. Ho perso interesse per un enormità di cose..non faccio più nulla. Un tempo dipingevo..uscivo...leggevo..ora non faccio più nulla. Casa-lavoro-casa..ecco la mia vita. Lui non lavora..frequenta l'università..quindi non si può permettere spese..ho imparato a non chiedergli nulla...nemmeno una cena...perchè ho paura che possa mettergli imbarazzo il fatto che sia la sua donna a pagare. Ma...così facendo (per contraddizione)mi sono privata di tante di quelle cose..sono una stupida? Sono pazza? Perchè tutta la mia vita mi sembra inutile..ripetitiva e senza senso?? Aiutatemi..almeno con un consiglio. Scusate se la lettera è molto lunga..è la prima volta che ne parlo..non so nemmeno se mi sia riuscita a spiegare..

Risposta

Cara Triste, ci sono delle tristezze che partono da dentro - tipo, nella mia vita tutto è ok ma dentro di me si rompe un equilibrio che porta anche le cose fuori ad andar male - e delle tristezze che partono da fuori - tipo, delle cose della mia vita non vanno e io accumulo accumulo fino a che si rompe qualcosa dentro me. Quest'ultima sembra la tua situazione. Non solo parli di tua sorella come una vicemadre - padrona, ma parli anche del tuo lui come di uno autoritario che non accetta nè capisce le tensioni che vivi. Nella tua vita sembra non esserci spazio per TE!! È chiaro che tutto questo può essere molto pesante e succhiare via molte energie. E quando non si ha la possibilità di ricaricarsi...Immagino che parlare di cambiamenti in casa sia difficile. Ma perchè non pensare di andare a vivere per conto tuo? Hai 24 anni, sei economicamente autonoma...perchè non ti cerchi una casetta tutta tua, dove poter piangere la tua tristezza, ma anche ridere, dipingere,...invitare amici e poter aprire e chiudere la porta a chi vuoi nei diversi momenti. Certo, non sostituisce gli affetti e la comprensione che non hai, nè riempie la tua solitudine, ma avere un rifugio tutto tuo potrebbe farti respirare un pò. Un'altra grande risorsa in queste circostanze sono gli amici: circondatene più che puoi, non avendo legami di sangue positivi, crea tanti legami di affetto che ti aiutino a ricaricarti. E soprattutto, se ti senti maltrattata dagli altri, non farlo anche tu con te stessa: devi volerti bene il doppio per compensare!! Un grosso abbraccio. Ciao! Se vuoi riscrivici.

Youngmail

Lei è incinta: ma di chi?

18/03/2006: di L., 23 anni

Domanda

Cara youngmail, ho davvero bisogno di un parere. Due mesi fa sono uscito con una ragazza con la quale ho avuto un rapporto orale. Io l'ho penetrata con le dita. Circa un'ora prima mi ero masturbato, asciugando il liquido seminale dalla mano con un fazzoletto, senza lavarmi perchè non ne avevo la possibilità. È possibile che siano rimaste tracce di sperma sulle dita, anche se parevano asciutte? Lei è incinta. La causa può essere l'averla toccata dopo più di un ora con le dita sulle quali residuavano tracce di sperma? Possono essere rimasti sulle dita spermatozoi ancora vitali dopo più di un'ora a contatto con l'aria? Lei mi dice che il padre del bambino è un ragazzo col quale aveva avuto un rapporto la settimana prima, dopo 5 giorni dall'inizio delle mestruazioni. Io credo sia mio!

Risposta

Carissimo L., se è vero che è difficile assicurarti che non c'è alcun rischio rispetto alle cose che tu dici di aver fatto con lei, dobbiamo anche dire che le probabilità di una gravidanza in quel modo non sono molto alte, e comunque sicuramente inferiori a un rapporto sessuale completo. Tanto più se la ragazza in questione ti dice che il padre del bambino è quest'altro ragazzo! Che motivo avrebbe per dire una cosa non vera? In ogni caso, togliersi ogni dubbio è possibile solo con il test di paternità. Mi colpisce un pò la tua convinzione che il bambino sia tuo: è una paura, un desiderio o che altro? Come mai ti viene da pensare questa cosa anche se le conferme sono contrarie? Penso che questa situazione sia complicata e delicata per due ragioni: la prima è, ovviamente, la gravidanza e la seconda è come tu stai vivendo questa storia. Perciò mi pare che tu meriti più spazio di ascolto e riflessione di quanto una rubrica on line consenta. Ti consiglierei di rivolgerti al consultorio familiare della tua zona chiedendo di parlare con un operatore (psicologo o assistente sociale). Troverai quancuno che ti saprà aiutare a fare chiarezza! Ciao e auguri!

Youngmail

Situazione..complicata

09/03/2006: di pixie87, 18 anni

Domanda

Salve youngmail! Intanto grazie 1000 per la celerità! Cmq il pensiero di un test già l'avevo in mente, ma ho letto che devo aspettare almeno 14 giorni di ritardo. Poi la situazione con lui è un tantino complicata....cmq ho interrotto la pillola per volere del medico...spero che il ritardo sia dovuto questo! Hai altri consigli oltre al test???? Grazie!

Risposta

Cara Pixie, per quanto riguarda il test di gravidanza non è propriamente come dici tu: il test si può fare a partire da 14 - 15 giorni dal rapporto potenzialmente fecondante e NON dopo 14 - 15 giorni dal ritardo del ciclo.. Quindi, nel tuo caso, il test puoi già farlo. Tu dici che il tuo medico ti ha consigliato l'interruzione della pillola che prendevi da un anno. Forse un'altra buona idea sarebbe chiedere al tuo medico perchè ha valutato questa interruzione nel tuo caso. Può darsi che vi siano anche altre ragioni che possono contribuire a spiegare questo ritardo! È possibile che l'interruzione della pillola a volte ritardi la prima mestruazione senza..ma meglio escludere prima l'eventualità di una gravidanza indesiderata...tanto più se la tua situazione di coppia è complicata. Già sono cose delicate da affrontare quando si è in due a condividere questi momenti....
Se ti va aggiornaci!
Ciao

Youngmail

Amore e paura

07/03/2006: di chicca, 21 anni

Domanda

Gentilissima youngmail, sono una ragazza di 21 anni. Vi scrivo perchè mi sembra di avere un grosso problema. Da qualche mese mi sto frequentando con un ragazzo di qualche anno più grande di me. Sto molto bene con lui, non siamo ancora ufficialmente insieme, ma le cose stanno andando molto molto bene, anzi meglio di quanto speravo. L'altra sera però c'è stato un piccolo cambiamento nel nostro rapporto, scoprendo infatti due cicatrici sul petto, mi ha detto che un anno fa è stato operato per un doppio trapianto di polmoni a causa della fibrosi cistica, ha inoltre precisato che adesso la malattia è scomparsa, ma io so che è una malattia ereditaria genetica e non penso che possa essere debellata con un semplice trapianto di polmoni. Mia mamma appena l'ha saputo è andata in panico dicendomi di non legarmi troppo a questo ragazzo, che devo ancora conoscere, perchè la vita è lunga e vede solo troppe difficoltà perchè è una brutta malattia, le ho risposto dicendo che i miei sentimenti per lui non sono cambiati e che gli volevo bene, e che non lo poteva giudicare perchè non lo aveva mai visto.
Adesso io con lui mi sto ancora frequentando, ci vogliamo bene e spero un giorno o l'altro di costruire qualcosa di solido. Volevo chiederle se è possibile delle informazioni sulla malattia e sull'aspettativa di vita, è vero che non supera i 40 anni di età?? e se avrò dei figli che possibilità avranno di essere ammalati? e come ultima cosa, sottoponendosi ad un trapianto di polmoni ha davvero sconfitto la malattia per sempre?

Risposta

Cara chicca, bentornata! Capisco che il problema che stai vivendo ti stia davvero turbando molto...e giustamente, perchè hai saputo una cosa grossa su una persona che ami e non sai bene di che si tratta e che influenza avrà su di te e sul tuo futuro. Quindi immagino tu sia molto combattuta sul da farsi. Purtroppo è difficile per noi darti delle informazioni generali, perchè in questa malattia molto conta la specifica situazione della persona ammalata, che noi non conosciamo, per cui rischieremmo di darti informazioni fuorvianti. Potresti però chiedere al tuo lui di parlare con il suo medico perchè desideri capire meglio questa malattia di cui lui ha sofferto o soffre... So che forse ti sembrerà una strada difficile da percorrere, ma presumibilmente il suo medico conosce la situazione e può darti delle risposte obiettive e precise al riguardo.
Per quanto riguarda i figli, invece, l'eventuale trasmissione di questa malattia dipende da entrambi i genitori, cioè anche la tua predisposizione o non a questa malattia gioca un ruolo importante, per cui se decidi di farla diventare una storia seria, puoi fare il test della fibrosi cistica. Se ti va, aggiornaci sulla situazione! Ciao!

Youngmail

Seduzioni e rischi delle chat

01/01/2005: di D.

Domanda

Cara youngmail, stavolta scrive una mamma, spero mi rispondiate lo stesso. Sono divorziata da diversi anni e vivo con due dei miei tre figli, due ragazze di cui la più grande sta studiando fuori dalla mia città, per cui adesso divido la mia vita con L., 13 anni. È una ragazza molto matura e sicuramente più avanti delle sue coetanee, finora non ho avuto un gran che di problemi se non i soliti che riguardano la scuola, le sue amicizie. Da qualche mese L. ha conosciuto in chat un ragazzo di 16 anni che vive a 750 Km da lei. Lei crede di essere fidanzata con lui, non sono riuscita a farle capire che un rapporto virtuale non è un vero rapporto, quindi tutte le sere passa interminabili ore al telefono con lui, perdendo anche abbastanza sonno.
Alcune settimane fa ha coniusciuto un ragazzino di qui, ha cominciato ad uscire con lui ed una sera, tornata a casa, mi ha dato ragione, il rapporto di amicizia con il ragazzo della chat non era nulla di soddisfacente, io ne ero contentissima, ma purtroppo è durato tutto troppo poco, alcuni giorni dopo Laura mi ha detto che quel ragazzino era troppo stupido ed ha ripreso le telefonate con l'altro. Da quel momento ho capito che ci doveva essere qualcosa di più grande, qualcosa che avrei dovuto scoprire, ma non trovo il modo.
Per adesso sono solo in ansia, non so chi sia questo ragazzo e che danno psicologico potrà portare alla mia ragazza, nè cosa posso fare! Aiutatemi, se possibile

Risposta

Cara D., e perchè mai non dovremmo rispondere ad una mamma? Certo che c'è posto anche per te nella nostra rubrica, tanto più che la tua lettera apre certamente un capitolo importante sul fenomeno 'chat'. Quindi, benvenuta in youngmail! La tua preoccupazione è più che comprensibile, tanto più che spesso, dietro lo scritto della chat, si cela l'immagine di qualcuno che non sappiamo se è autentico e ben intenzionato... Certamente entrare in una chat è un modo rapido per instaurare rapporti apparentemente molto intensi e positivi, ma che nella realtà spesso si rivelano deludenti. Sì, perchè mentre due ragazzi chattano effettivamente si scambiano idee, opinioni, confidenze, complimenti, ma tutto questo viene fatto avendo in testa un'immagine dell'altro in cui vengono proiettati aspetti desiderabili. È un pò come se la chat avesse permesso a tua figlia di accorciare rapidamente le distanze con un coetaneo dell'altro sesso, attribuendo a lui alcuni aspetti probabilmente per lei importanti in un ragazzo e alla loro cyber-storia un'intensità che fuori dalla rete probabilmente perderebbe della magia e della complicità da cui tua figlia si sente così attratta... In altre parole: è molto più facile e 'magico' avere un ragazzo on-line che nella realtà. Nella realtà tua figlia si deve scontrare anche con i difetti, i limiti, le aspettative deluse che i rapporti con i coetanei (non certo prìncipi azzurri) le riservano. On line può continuare a cullarsi nelle sue fantasie e sognare che al di là del terminale, a 750 km di distanza, ma nello stesso tempo nell'intimità di un epistolario in diretta c'è l'uomo dei suoi sogni...forse questo è uno dei modi in cui le ragazze d'oggi tentano di illudersi che esista il principe azzurro, il grande amore perfetto...
Ma, purtroppo o perfortuna, anche la chat ha un tallone d'Achille: l'essere umano è fatto per contatti diretti, di persona...nessuno può portare avanti a lungo una relazione significativa indiretta, tutti noi abbiamo bisogno di stringere relazioni con esseri umani in carne ed ossa. Questo significa che con tutta probabilità o così com'è iniziata questa storia perderà nel tempo di interesse, lasciando nella mente di L. spazio per qualche altro ragazzo...più concreto, o L. e il suo 'cavaliere on line' spingeranno prima o poi per incontrarsi. Non ho una risposta 'giusta' su quale dovrebbe essere il tuo comportamento e concordo con te che la questione è delicata e difficile da gestire, ma credo che più tu li ostacoli, più loro - da bravi adolescenti - si sentiranno Giulietta e Romeo costretti e uniti dalla clandestinità. Forse la via migliore è quella di dire sinceramente a L. che desidereresti molto che lei trovasse un ragazzo di cui innamorarsi, ma che sei molto preoccupata per lei perchè sai che spesso i rapporti intensi intrecciati on line si rivelano nel concreto delle bolle di sapone, che comunque lei ha il diritto di provare a vivere le sue esperienze, ma che per evitare inutili rischi ti piacerebbe che si confidasse con te per ogni eventuale dubbio. Qualora poi decidessero di trovarsi, forse sarebbe più opportuno pensare di essere ospitali con il ragazzo mettendo a disposizione la casa, o almeno raccomandando a L. di incontrarlo in un posto affollato e di giorno e cercando di vivere con lei l'apprensione e l'entusiasmo cosicchè sia anche più disposta poi a confidarsi con te su com'è andata...la paura del 'te l'avevo detto' spesso blocca i ragazzi nel raccontare le loro delusioni. Sei una brava mamma, per questo vorresti evitare che L. abbia esperienze spiacevoli o poco positive, ma a volte bisogna anche ricordare che un figlio è un essere umano libero, che vuole imparare anche facendo lui le proprie esperienze in prima persona e più si cerca di ostacolarlo più la ribellione lo porterà ad agire di nascosto piuttosto che vivere il genitore come un punto di riferimento che è lì a braccia aperte anche di fronte alle disillusioni della vita! Non so se sono riuscita ad esserti utile, cara D....sappi in ogni caso che hai tutta la nostra solidarietà. Ciao!

Youngmail

Colloquio di lavoro: doppia ansia

01/01/2005: di Lettera firmata, 19 anni

Domanda

Cara youngmail, sono una ragazza di 19 anni. Mi sono diplomata l'anno scorso e ho trovato quasi subito lavoro presso una ditta come segretaria. Purtroppo quest'anno la ditta non è andata molto bene e, come ultima arrivata, me ne sono dovuta andare. Allora mi sono data da fare per trovare un altro impiego e un amico mi ha proposto di andare a lavorare con lui in un'altra ditta che cerca una centralinista. Io non so che fare perché questo amico mi piace anche e non vorrei rovinare tutto se il colloquio di lavoro non dovesse andare bene. Gli farei fare una pessima figura dato che è lui che fa il mio nome!

Risposta

Cara amica, forse se il tuo amico ti ha proposto quel colloquio di lavoro è perché ti ritiene una persona in gamba. E se questa è la sua opinione di te non credo cambierà a seconda dell'andamento del colloquio. Anzi, forse potrebbe restarci male se tu rifiutassi di fare il colloquio senza un valido motivo, perché non saprebbe che pensare... È normale che questa situazione ti metta un po' di preoccupazione e ansia: quasi tutti i normali colloqui di lavoro fanno quest'effetto.. la tua situazione, poi, è a maggior ragione particolare, ma questo non dovrebbe farti perdere la fiducia nelle tue capacità! E se anche non dovesse andare in porto, non è detto che perché non sei stata scelta non sei in gamba o fai fare una pessima figuraccia al tuo amico! Spesso la scelta di un candidato per un lavoro non è fatta sulla base della persona 'in assoluto più intelligente o più capace', ma sulla base di criteri soggettivi di chi fa la selezione e sulla base della persona che viene vista più adatta al ruolo lavorativo ricercato. Per cui: un colloquio di lavoro non è un test di intelligenza o simpatia in cui è in gioco anche il rapporto con il tuo amico. È solo un'opportunità per trovare un nuovo lavoro. Prova a pensare in positivo: se il tuo amico ti ha proposto di andare a lavorare nella sua stessa ditta...beh, non può certo trovarti antipatica o noiosa, no?! Tanti auguri!

Youngmail

A chi credo: al mio lui o all'amica del cuore?

22/09/2003:lettera non firmata

Domanda

Cara youngmail, da quando ho ricordi della mia esistenza, lei c'è sempre stata: la mia migliore amica. Abbiamo condiviso tanto insieme, forse più che due sorelle. Ci sono stati momenti difficili, sì, ma la voglia di tornare amiche era sempre più grande. Ora però c'è una cosa che non possiamo condividere e che è motivo di rischio per il nostro rapporto. Circa due mesi fa ho cominciato a frequentare un ragazzo, amico di entrambe. Eravamo solo amici e lui si confidava con me per una storia che era appena finita male. Questo lo avevo detto alla mia amica. Poi, direi da pochissimo, ci siamo resi conto che l'interesse reciproco andava oltre l'amicizia e una sera ci siamo baciati..io ero (e sono) innamoratissima e, come ho sempre fatto, ho raccontato tutto alla mia amica. Lei ha reagito in un modo per me del tutto imprevedibile: mi ha detto che non solo quel ragazzo piace anche a lei, ma che lui le ha dato chiari segnali che loro due potrebbero mettersi insieme. Ne ho parlato con il ragazzo, l'ho quasi perso perché credevo alle parole della mia amica, ma lui ha detto che non è vero, che se si sono trovati talvolta loro due a parlare era perché lui voleva capire da lei se io provavo dei sentimenti per lui. Ho provato a parlare con la mia amica ma lei si è molto arrabbiata e mi ha detto: "A chi vuoi credere? All'amica di una vita o a uno che ci sta prendendo entrambe in giro?" Io non capisco più se è lei gelosa che vede le cose come non sono o lui che mi prende in giro...vorrei che non fosse nessuna delle due cose ma ad uno dei due sarò costretta a non credere e allora mi chiedo: chi scegliere? L'amicizia o l'amore?

Risposta

Cara amica, la tua posizione è davvero difficile! Posto che nessuno può rispondere al tuo posto se vale più l'amicizia o l'amore, né è possibile stabilire sulla base dell'affetto che ritieni più importante dove sta la verità, possiamo però se vuoi riflettere insieme. Quali ragioni avrebbe la tua amica per sostenere la sua posizione ad oltranza anche se non vera? E il ragazzo? "Forse lei è gelosa" ti rispondi. E mi sembra una risposta plausibile. E lui?
In secondo luogo: perché scegliere uno tra due affetti? È vero: le versioni dei fatti che ti danno sono incompatibili, ma questo non significa necessariamente che uno dei due stia deliberatamente mentendo: potrebbe essere che ognuno dei due abbia un punto di vista di cui è convinto, anche se non corrisponde alla realtà. La tua amica potrebbe essere convinta che il ragazzo le fa il filo perché magari l'ha cercata, si sono trovati insieme a parlare e, dato che sono due persone che tu apprezzi, è possibile che si apprezzino anche tra loro...e un apprezzamento talvolta può essere frainteso. D'altro canto, il ragazzo può provare simpatia per la tua amica (e quindi lanciarle questi segnali) ma essere innamorato di te... Insomma, è possibile che ognuno dei due abbia la sua verità e tu rischi di cadere in una trappola se pensi che dimostrerai il tuo affetto solo alla persona alla cui versione crederai...ed ecco allora un'altra domanda che può aiutarti a capire che fare.
Perché decidere sulla verità, sentendo le tue due fonti in modo indipendente? Perché non trovarvi tutti insieme e provare a mettere insieme le cose, esplicitando tu per prima il presupposto che non ritieni che uno dei due deliberatamente menta e che vuoi bene entrambi, ma che sei molto confusa e che vorresti provare a fare un po' di chiarezza...Certo, corri il rischio che si scateni un litigio, ma se tu per prima parti dal presupposto che non c'è nessun bugiardo patentato da smascherare, ma che ci sono diversi punti di vista, forse un po' distorti per guadagnarsi il tuo affetto, riuscirai ad instaurare un clima che vi darà la possibilità di uscirne senza risentimento. Auguri!!
cosa giusta da fare in questa circostanza, perché posto che ci sia una scelta giusta, per comprenderla dovremmo conoscere le conseguenze future di ogni tuo possibile comportamento in questa situazione...sarebbe bello, ma purtroppo non è realizzabile. Il tuo cuore è diviso tra due affetti entrambi grandi, anche se di diverso tipo, e ti pare inaccettabile perderne uno, ma d'altro canto non si può stare nemmeno in bilico

Youngmail

Vorrei sposarmi ma non lasciare mamma sola

26/05/2003: di Figlia preoccupata, 21 anni

Domanda

Cara youngmail, sono una ragazza di 21 anni, felicemente fidanzata, così felicemente che sto pensando insieme al mio ragazzo al matrimonio...Tutto sarebbe perfetto se non fosse per mia madre. Non è che ci metta i bastoni tra le ruote, anzi, di fronte a me dimostra contentezza ed entusiasmo per questo progetto, ma il fatto è che da qualche mese per scelta di mio padre loro due si sono separati e io qualche volta la vedo o la sento piangere di nascosto in bagno o in camera. Lei amava e credo ami molto papà, ma lui ha un'altra e non credo ci siano speranze di ripensamenti e io all'inizio pensavo che mamma avrebbe superato la cosa, ma sono passati quasi cinque mesi e ancora soffre! Quanto ci vuole? Ci sono dei 'tempi medi o standard' in cui normalmente queste cose si superano? Qualche giorno fa mi è venuto in mente che potrei organizzarle qualche appuntamento o aiutarla a trovare qualcuno con cui socializzare e magari costruirsi una nuova vita! Io non trovo giusto che se papà ha una nuova partner mia madre debba stare sola tutta la vita, solo che temo non prenderebbe mai lei l'iniziativa perché sta male e avrebbe ancora la convinzione stupida di tradire papà! Io non riesco a pensare di uscire di casa e lasciarla sola: mi sento di abbandonarla anch'io, mi fa sentire in colpa!

Risposta

Cara amica e 'figlia preoccupata', anche se le tue intenzioni sono certamente apprezzabili e mosse dall'affetto (e credo che tua madre lo capisca bene), non penso sia plausibile che sia tu ad occuparti del suo futuro. Persino per i figli è difficilmente tollerabile che un genitore "per il loro bene" faccia programmi per loro e cerchi di "combinarli", figurati quant'è difficile poi per un genitore accettare le "imbeccate", per quanto ben intenzionate della figlia! Sai, una separazione è un evento di vita tra i più difficili da affrontare, perché implica elaborare il dolore e il senso di fallimento per una storia di coppia in cui avevi scommesso tanto e che - per ragioni in precedenza difficilmente valutabili - non è andata bene. Questo passaggio di riflessione e di revisione della propria vita è necessario per poter andare avanti e aver voglia di costruire qualcosa di nuovo. Non ci sono 'tempi standard': il cuore ha i suoi tempi per sanare le ferite... E comunque non è detto che anche quando tua mamma si sarà ripresa si impegnerà necessariamente in un altro rapporto di coppia: questa sarà una sua scelta. Il problema, piuttosto, sta nella tua difficoltà a non far da mamma alla tua mamma... Cercare di 'sistemare' mamma per arginare i tuoi sensi di colpa perché ti stai facendo la tua vita, perché hai progetti futuri di matrimonio forse non è la strada migliore! È desiderio di ogni madre vedere il figlio felice e se tu un giorno te ne andrai di casa, ciò non significa che tu e tua madre non vi sentirete più o che l'abbandonerai! Penso che tu debba volere davvero molto bene a tua mamma, ma forse potresti avere un po' più di fiducia nelle sue risorse di ripresa. E se dovessi vedere che proprio il dolore per questa separazione è troppo grande per lei, parlagliene, dille con sincerità che sei preoccupata per lei, chiedile in che modo lei ritiene tu possa alleggerirla. Ma tu puoi solo starle accanto, non puoi - e non spetta a te - guarirla! Se ti va, scrivici per dirci come va! Ciao!!

Youngmail

Regalo anonimo, ammiratore segreto...

07/01/2003: di T., 17 anni

Domanda

Cara youngmail, sono T. e ho 17 anni. Il mio problema è un regalo. Spiego meglio. Il giorno prima che iniziassero le vacanze di Natale ho ricevuto un regalo anonimo che ho trovato sotto il banco dopo la ricreazione. Ovviamente l'ho aperto e dentro c'era un CD musicale che mi piace moltissimo... il problema è che vorrei tanto credere in un ammiratore segreto, ma sospetto (anzi sono quasi certa) di sapere chi mi può aver fatto il regalo e non è il mio tipo... che posso fare?

Risposta

Carissima T., mi chiedi che puoi fare... forse anzitutto godere del fatto che hai ricevuto un regalo inatteso (cosa non da tutti) e gradito (qualità non scontata di molti regali d'oggi!). Indubbiamente però il tuo SOS riguarda l'inviante del regalo. La scelta del comportamento da adottare spetta solo a te. Dai pochi elementi che mi dai, mi sembra tu sia di fronte ad un bivio e le due strade tra cui ti trovi a scegliere si chiamano "indifferenza" o "chiarimento diretto". La prima: fare finta di niente e vedere se la persona che ti ha fatto il regalo e che sospetti di conoscere dice o fa un altro passo. In tal modo puoi capire con maggior chiarezza quale richiesta implicita sta dietro al regalo e in ogni caso il non far niente potrebbe scoraggiare l'eventuale 'corteggiatore' non desiderato. I rischi di questa strada potrebbero essere che se il regalo proviene da altra fonte rischi di gettare un'occasione e che comunque probabilmente deluderai un ragazzo che seppure non è il tuo tipo potrebbe comunque essere un buon amico.
La seconda strada: parlare con il presunto "inviante", raccontandogli che hai ricevuto un bellissimo dono natalizio e che vorresti sapere chi ringraziare... a quel punto sarà facile che, se è stato lui, la verità venga a galla e questo potrebbe dare a te l'opportunità - magari per gradi e misurando le parole - di chiarire la situazione dal tuo punto di vista... Sì, perché forse se questo ragazzo ti ha fatto questo dono non ha ancora compreso di non avere chance con te e illuderlo è doloroso per lui e difficile da gestire per te. E chi lo sa? Dalla chiarezza e dalla sincerità potrebbe nascere una nuova bella amicizia...
Come avrai capito, cara T., la strada che ti consiglio è questa seconda, ma tu non sei me e hai diritto a fare una tua scelta, a seconda della situazione che conosci sicuramente meglio di me, del tuo carattere e di quello che in coscienza ti senti di fare. Da parte mia ti faccio i migliori auguri e... se ti va scrivici ancora per farci sapere. Ciao!!

Youngmail

Media scolastica 'da urlo' o divertimento?

23/12/2002: di G '87, 15 anni

Domanda

Cara youngmail: ho scoperto per caso il vostro sito e, incuriosita, ho letto alcune delle lettere contenute...così ho pensato di scrivere anch'io per raccontare un problema che però non so se riuscirò a spiegare bene perché non l'ho ben chiaro nemmeno io: so solo che mi fa stare male. Sono una ragazza di 15 anni, faccio la seconda superiore di un liceo pedagogico e mi ritengo una abbastanza normale. Il mio problema riguarda lo studio: preciso che la scuola l'ho scelta io e mi piace, ma faccio una fatica tremenda a studiare! A volte riesco a studiare sei, sette ore di fila altre volte non riesco proprio a mettermi, nel senso che l'idea di aprire i libri mi mette la nausea perché penso che alzerò il naso dai libri quando sarà buio e mi viene una gran rabbia perché penso che così non mi resta il tempo di vivere e divertirmi, altre volte ancora mi metto a studiare ma dopo cinque minuti mi distraggo e vago con la fantasia senza riuscire a tornare al mio dovere......insomma, mi sento in colpa perché ogni volta che mia mamma va a parlare con i prof. loro dicono che io sono intelligente ma che non mi impegno abbastanza....me la cavo, ho la sufficienza in tutte le materie, ma so che se studiassi potrei avere una media da urlo. Il problema è: la voglio la media da urlo? Non lo so!?

Risposta

Cara G, sono contenta che tu sia 'approdata' alla nostra rubrica e abbia deciso di dire la tua. Quindi, benvenuta!
Nella tua lettera dai voce ad un problema che penso piuttosto diffuso nei giovani che, come te, hanno 'fame' e voglia di vivere!
Vorrei riassumere la tua lettera in una domanda: nella vita c'è spazio sia per lo studio che per il divertimento? E, se sì, come possono conciliarli?
Mi sembra che nella tua situazione ci sia una continua lotta alla ricerca di un compromesso o di un equilibrio tra le due cose che però in realtà ti lascia sempre insoddisfatta. O - per citare Leopardi - ti immergi in uno 'studio matto e disperatissimo' o non tiri nemmeno fuori i libri, o provi a costringerti ma la mente vaga anche con il naso appiccicato al libro. Sai, penso che tutti gli studenti prima o poi nel corso della loro 'vita scolastica' si sono trovati in questa situazione di 'lotta interiore'. Come gestire l'insoddisfazione e il senso di colpa? Anzitutto non è detto che tu debba avere la media da urlo. Quanto investire in tempo ed energie nella scuola è una scelta tua! Lo studio è un diritto, un'opportunità che sta a te - ovviamente con le debite valutazioni - decidere in che misura sfruttare. E c'è una gran differenza tra media scolastica e intelligenza: come ben saprai Einstein non se la cavava un granché bene in matematica! Certo, i tuoi genitori e i professori si aspettano da te un rendimento superiore a quello che hai. E forse vale la pena di ascoltare e considerare le loro ragioni, ma poi la scelta spetta a te. Tu dici che la scuola che hai scelto ti piace, allora forse potrebbe essere utile cercare qualche piccola strategia per riuscire ad ottimizzare le energie e a vivere un po' meglio il tempo di studio. Per esempio: perché non programmare delle pause durante lo studio da riempire con qualcosa di piacevole (un po' di musica, merenda, una telefonata,...)? Oppure provare a vedere se nel tuo caso funziona la formula di studiare in compagnia o in biblioteca; o ancora prendersi avanti con i compiti del giorno successivo per concedersi ogni tanto un pomeriggio di relax? A qualcuno è utile iniziare a studiare dalle materie meno difficili o che più piacciono, per altri invece togliersi di mezzo le lezioni più pesanti e lasciare per ultime le più leggere è un buon aiuto.
Vedere tutti i compiti del pomeriggio in una volta ti scoraggia? Perché non iniziare dalla materia che ti sembra più urgente affrontare e rimandare a dopo la decisione di se e come studiare le altre materie?
Penso potrebbe esserti utile provare a non sentire lo studio come un dovere con il peso di un macigno, ma vedendolo anche come possibilità di crescita. A volte conoscere quel che è accaduto in passato (storia)o in altre culture (geografia, lingue straniere), quel che altri hanno scoperto (scienze, fisica, matematica) o pensato (filosofia, pedagogia, filosofia, lettere) aiuta a cavarsela un po' meglio nella vita, dà strumenti per farsi una propria idea sulle cose che ci capitano e che capitano nel mondo e può aiutare a capire dove vogliamo andare nella vita. Forse starai pensando che per me è facile parlare così, perché le scuole le ho terminate da un po' e non ci sono dentro...e sai che penso? Che hai ragione, che forse la visione d'insieme è più facile averla poi. Ma, come in un mosaico, cercare di apprezzare i singoli pezzettini o le parti che si vanno costruendo, aiuta poi ad apprezzare maggiormente il mosaico completo. Auguri per la scuola e buone feste!

Youngmail

Non gli vado mai bene...

04/03/2002: di T, 21 anni

Domanda

Sono T., ho 21 anni. Credo di essere una ragazza abbastanza carina...anche se non sono magrissima. Se fosse per me mi farei pochi problemi, ma il mio ragazzo è un tormento: da un lato non perde occasione per farmi notare che ho qualche chilo in più del peso forma, dall'altro mi prende in giro se mi metto a dieta e cerco di perdere peso per piacergli di più. Mi fa una rabbia! Se resto come sono non gli vado bene, ma se tento di mangiare meno mi critica: cosa devo fare?

Risposta

Cosa devi fare, cara T.? Anzitutto, direi, piacere a te stessa e avere un po' più considerazione per te. Il messaggio contraddittorio che ti arriva ("con i chili in più non mi vai bene, ma non mi va neanche che tu ti metta a dieta") infatti potrebbe essere un modo in cui il tuo ragazzo, facendo leva sulla tua insicurezza e sull'importanza che tu dai al suo giudizio su di te, impone le sue regole al rapporto prendendosi la libertà di cambiare le carte in tavola quando vuole. Se vuoi perdere peso, fallo per te stessa, prendendo le distanze dal suo giudizio o dalle sue considerazioni; così come se tu stai bene con te stessa e con il tuo corpo anche con qualche chiletto in più, non c'è ragione di fare sacrifici e diete! Spesso gli altri ci accettano nella misura in cui noi riusciamo ad accettarci e a metterci in relazione a loro per quello che siamo. Oltre a puntare di più su te stessa, se hai l'impressione che lui ti voglia cambiare o tenda ad imporsi nel rapporto forse può essere utile, parlargli sinceramente facendogli presente il suo comportamento contraddittorio e la difficoltà a stare con una persona che non ti accetta e ama per come sei. In bocca al lupo!!!

Youngmail

Youngmail

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