Salve! Sono M., ho 18 anni e vi scrivo perché sono molto preoccupata per la mia amica del cuore. Da qualche mese si comporta in modo strano. È convinta di essere grassa e si è messa in testa di aver bisogno di una dieta ferrea. Da un po' a scuola arriva senza aver fatto colazione e non fa più merenda. Beve spesso thé o camomilla non zuccherate anche durante le ore di lezione e va tutti i giorni a correre. All'inizio ha tentato di coinvolgermi in queste sue nuove abitudini, ma quando ha visto che io non ci stavo si è chiusa in se stessa. Secondo me sta dimagrendo a vista d'occhio. Io non so che fare. Ho provato a chiederle cosa c'è, ma lei dice che va tutto bene e che è semplicemente un po' a dieta perché è un pachiderma. Cosa posso fare per aiutarla?
Cara M., anzitutto hai fatto bene a scriverci. Da come ci descrivi la situazione, la tua amica sembra avere un problema con il corpo e l'alimentazione. Quando accanto a un'insoddisfazione per il proprio peso e per l'aspetto fisico c'è anche un forte disagio psicologico che non trova voce, capita di frequente di cadere nel tranello di pensare che perdendo peso si starà meglio, si sarà più contenti e soddisfatti di se stessi e si starà meglio anche a livello psicologico ed emotivo. Il guaio è che all'inizio le cose sembrano andare proprio così, ma a lungo andare c'è il forte rischio di cadere in quelle malattie che probabilmente hai sentito spesso nominare, che si chiamano anoressia e bulimia. Si tratta di disturbi del comportamento alimentare che portano ad un'incapacità di vedersi in modo obiettivo e di alimentarsi in modo equilibrato. Spesso si ha una notevole perdita di peso e si entra in un circolo vizioso da cui è molto difficile uscire. Cosa fare allora per non arrivare a questo punto? La cosa migliore sarebbe quella di rivolgersi ad un esperto tempestivamente. Uno psicologo, nello specifico, potrebbe essere molto d'aiuto nel comprendere e affrontare il disagio. L'aspetto problematico sta nel fatto che, come accade per la tua amica, molto spesso c'è poca consapevolezza del disagio e, anzi, c'è una tendenza ostinata a negare di star male. È perciò difficile dirti cosa puoi fare più di quel che già ti sforzi di fare. Cercare di parlare con la tua amica e offrirle una mano da afferrare liberamente per esprimere il malessere è già un buon inizio. Un'altra cosa che potresti fare è quella di metterla di fronte alle cose che vedi e che ti preoccupano, facendole capire che le cose che fa possono portarla a situazioni pericolose per la salute. Se lei accetta, potreste rivolgervi ad un adulto di cui avete fiducia (come ad esempio un professore che stimate e con cui avete più confidenza). Se ti sembra possibile, potresti proporle di andare a fare due chiacchiere con uno psicologo
(al Consultorio Familiare ci sono spazi appositi per l'accoglienza ai giovani che sono gratuiti e garantiscono il segreto professionale), magari offrendoti di accompagnarla. È probabile che in questi tuoi tentativi tu trovi molta resistenza da parte sua. Non scoraggiarti. Sappi che in genere in queste circostanze è molto difficile ammettere di avere un disagio psicologico. Perciò se riuscirai a conquistarti la sua fiducia e a far sì che si apra e si confronti un po' con te avrai ottenuto già un buon risultato. Se vedi, infine che la situazione si aggrava è opportuno che tu coinvolga un adulto che possa prendere dei provvedimenti anche di tipo medico: dimagrire troppo infatti può avere delle conseguenze di tipo fisico! Coraggio e in bocca al lupo!!
Youngmail