Youngmail è una rubrica interattiva tra giovani ed operatori esperti

È un servizio di consulenza gratuito on-line offerto
dai Consultori Familiari dell'ULSS di Vicenza

Come puoi vedere ci sono tanti argomenti di cui puoi parlare: sessualità, contraccezione, rapporti di coppia, con amici, con gli adulti intorno a te, problemi, dubbi o riflessioni personali,...
Scrivendoci potrai chiarire dubbi, ricevere informazioni utili, avere uno spazio di confronto e riflessione ed eventualmente dei consigli.

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Consulenza psicologica: dove rivolgersi

20/06/2002:lettera non firmata, 19 anni

Domanda

Sono una ragazza di 19 anni. Ultimamente mi sono resa conto di avere problemi personali che da sola non so risolvere. Penso che forse potrebbe essermi utile parlarne con qualcuno di esperto, ma dato che non voglio dirlo a nessuno (nemmeno ai miei), non so a chi rivolgermi per capire se per i miei problemi ho bisogno o no di un psicoterapia. Potete aiutarmi?

Risposta

Carissima amica, di fronte ad un disagio psicologico due grossi primi passi sono quelli che tu sembri aver fatto: renderti conto che c'è un problema che ti fa stare male e domandare aiuto.
Tu chiedi quella che nel gergo psicologico si chiama 'consulenza', ossia qualche colloquio con uno psicologo per poter inquadrare meglio le tue difficoltà al fine di capire se sia utile fare una psicoterapia.
Una possibilità è rivolgerti al Consultorio Familiare a te più vicino prendendo appuntamento con lo psicologo o andando liberamente durante lo 'Spazio Giovani', che è una fascia oraria particolare in cui i giovani dai 15 ai 24 anni possono accedere al Consultorio e parlare con gli specialisti senza bisogno di fissare un appuntamento
(nella pagina degli indirizzi troverai tutte le indicazioni utili). In entrambi questi casi i colloqui con lo psicologo sono gratuiti e garantiscono la riservatezza dei tuoi dati.
In bocca al lupo! Se ne hai voglia scrivici ancora!

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Quando il lutto è una ferita ancora aperta

20/05/2002: di V., 18 anni

Domanda

Salve,
sono una ragazza di 18 anni e vi scrivo per un problema che ha il mio ragazzo, A. 20 anni.
5 anni fa lui ha perso il padre, morto dopo un mese circa di coma, a causa di un incidente stradale. È stato un trauma per lui, inutile dirlo, e non è ancora riuscito a farsene una ragione.
Il problema è che circa una volta al mese gli capita di sognare suo padre ancora vivo, il quale però scompare quando lui cerca di abbracciarlo. Questi "sogni" lo rendono di pessimo umore per tre-quattro giorni, durante i quali gli capita anche di sfogarsi con il pianto. Purtroppo non ha mai parlato con nessuno di questo, nemmeno con me o con sua madre (con la quale ha un buon rapporto), penso per paura di farla soffrire. Ho provato a dirgli che parlarne con qualcuno non potrebbe che fargli bene, gli ho detto che sarò ovviamente sempre disponibile quando ne avrà bisogno, ma mi sono sempre sentita rispondere che non se la sente, che non è pronto.
Penso inoltre che potrebbe essere una buona cosa se lui e sua madre ne parlassero insieme, ma ho paura di riprendere l'argomento, d'insistere.
Sono molto preoccupata per lui e in certi casi non so come comportarmi...potete aiutarmi dandomi qualche consiglio?
Grazie

Risposta

Cara V, capisco che sei molto preoccupata per A. e cercherò di darti qualche spunto utile, anche se, come tu hai ben capito, è molto difficile aiutare una persona in difficoltà che non riesce a parlarne, tanto più on - line e non rivolgendosi a lei direttamente!
Evidentemente per A. la morte di suo padre è ancora una ferita aperta che brucia molto. Questo gli rende probabilmente difficile parlarne con chiunque e gli fa temere che, come lui, sua mamma potrebbe soffrire se l'argomento venisse affrontato apertamente. Penso che l'unico modo in cui in questo momento puoi essergli utile è stargli vicino offrendogli la tua disponibilità all'ascolto e una presenza silenziosa e discreta anche quando lui non se la sente di parlare. Per alcune persone superare una perdita importante può richiedere più tempo e sofferenza che per altri. Spesso un aiuto psicologico (se richiesto dal diretto interessato) può essere utile. Per quanto riguarda un possibile aiuto esterno assicurati che sappia dove potrebbe rivolgersi nel caso avesse voglia di essere ascoltato da un esperto. Poi lascia a lui l'iniziativa, senza forzarlo.
Il fatto che comunque A. sogni così spesso suo padre può far pensare che da un lato la perdita non è ancora stata superata completamente, ma dall'altro che qualcosa è in movimento. Coraggio!

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