Youngmail è una rubrica interattiva tra giovani ed operatori esperti

È un servizio di consulenza gratuito on-line offerto
dai Consultori Familiari dell'ULSS di Vicenza

Come puoi vedere ci sono tanti argomenti di cui puoi parlare: sessualità, contraccezione, rapporti di coppia, con amici, con gli adulti intorno a te, problemi, dubbi o riflessioni personali,...
Scrivendoci potrai chiarire dubbi, ricevere informazioni utili, avere uno spazio di confronto e riflessione ed eventualmente dei consigli.

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Disagio in famiglia: aiuto!

29/01/2012: di Debora, 19 anni

Domanda

Cara ym,
Ho bisogno di aiuto... la mia situazione famigliare è molto critica. Mia mamma continua a dire che non vuole più andare avanti così e che non vale più la pena vivere...Mio padre non la aiuta affatto... Cosa posso fare? Voglio portare tutta la famiglia da uno psicologo... Potrei venire da voi? Non so a chi rivolgermi...

Risposta

Carissima Debora, nella tua lettera non accenni al motivo del disagio della mamma e della famiglia. Ciò che mi è chiaro è che tutti voi, te compresa, state male in questo momento. Se la difficoltà che state vivendo è motivata da problemi di relazione o crisi personale di uno o più di voi che si ripercuote sulla famiglia, potete certamente rivolgervi al consultorio del vostro territorio (trovi tutte le indicazioni al link "Indirizzi utili" nel sito di youngmail) e prendere appuntamento con lo psicologo o con l'assistente sociale che insieme a voi cercherà di mettere a fuoco il problema e capire quale può essere un percorso per aiutarvi. Se invece le difficoltà sono di altro tipo, avrei bisogno di sapere qualcosa di più per indirizzarti al servizio giusto. Teniamo le dita incrociate per voi!

Youngmail

Ringraziamenti e aggiornamenti

22/09/2006: di Ansiosa, 24 anni

Domanda

Grazie per la sollecita risposta youngmail, ieri sera ho chiamato la mia dott.ssa e mi ha dato la stessa identica risposta...però mi ha consigliato di fare al più preso una mammografia per sincerarmi delle condizioni del mio seno, dato che l'assunzione della pillola può aver avuto qualche effetto..Siete d'accordo?
p.s...posso ricominciare a dormire la notte...

Risposta

Carissima Ansiosa, un rapporto di fiducia con il proprio curante è un grosso aiuto rispetto all'ansia. Se la tua ginecologa ti ha rassicurato e indicato cos'è opportuno fare, sicuramente avrà fatto una valutazione sulla base di una conoscenza della tua situazione. Segui i suoi consigli...e dormi la notte! Ciao!

Youngmail

Passato che ritorna...nella mente

15/06/2006: di Lara, 26 anni

Domanda

Ciao youngmail, sono Lara ed ho 26 anni. Vi scrivo perchè avrei bisogno di una vostra opinione su quanto mi sta accadendo.
Comincio col dirvi che circa 4 anni fa ho terminato una storia col mio ex ragazzo di nome Salvatore. Da allora ho avuto flirt e storielle, ma solo da qualche mese ho una relazione seria e stabile con un ragazzo che amo.
La mia storia con Salvatore è durata circa 4 anni, ero una ragazza giovane e molto insicura, visto che avevo 18 anni e poca esperienza in fatto di uomini. Salvatore è sempre stato il ragazzo che mi faceva girare la testa e l'idea di diventare la sua ragazza era un sogno x me. Sfortunatamente il sogno è durato poco, visto che lui si arrabbiava per niente e che in quei momenti diventava cattivo e violento. Una persona completamente diversa da quella che credevo.
Inizialmente rompeva oggetti che trovava in giro, poi ha cominciato a sfogare la sua rabbia su di me. Oltre ad urlare, ad offendermi e ad essere geloso e possessivo (causa maggiore di liti tra di noi), mi metteva le mani addosso e mi faceva male. Ho sperato che cambiasse, credevo che il mio amore l'avrebbe aiutato... ma erano tutte false illusioni, alle quali ti aggrappi quando ti trovi in una situazione del genere. Posso onestamente dire e ammettere, che in 26 anni, le mie paure più grandi le ho avute con lui, nei momenti in cui diventava un'altra persona ed io ero terrorizzata.
Poi la storia fortunatamente è terminata e da allora sono passati molti anni.
Ho sofferto molto e spesso pensavo a quello che mi faceva e a come mi trattava, ma era come se l'avessi rimosso, perchè molte cose non le ricordavo proprio! E solo se mi fermavo a pensarci con attenzione, mi tornavano in mente.
In questi giorni mi accade di pensare molto a quello che mi faceva passare e di ricordare alcune vicende che non avevo più in mente.
Vorrei chiedervi se è possibile, anche a distanza di anni, che una persona possa ricordare esperienze vissute e che aveva veramente "nascosto" nella sua mente.
Inoltre vorrei chiedervi se ci sono conseguenze psicologiche future x chi ha subito violenza domestica e nel caso ci fossero, quali possano essere. Anche x quanto riguarda le relazioni con gli uomini. (ad esempio sono molto + aggressiva di prima, pretendo di essere rispettata, sono molto possessiva e gelosa con il mio uomo, non accetto la violenza e non scuso nessuno che si comporti male e che non porti rispetto ad altri o a me stessa).
E da allora soffro di ansia, attacchi di panico, acidità... dai quali non sono mai realmente guarita, ma che vanno e vengono in base ai periodi di stress che ho.
Vi ringrazio, per me è importante che rispondiate e mi facciate capire come funziona la mia testolina :)
Dimenticavo un'ultima domanda... una persona che è violenta e mette le mani addosso ad una donna, può cambiare con gli anni e non farlo più?
grazie a tutti... :), un abbraccio!

Risposta

Cara Lara, spesso i vissuti traumatici tornano nell'arco della vita, in un modo o nell'altro. Possono essere sotto forma di improvvisi flash e ricordi oppure sotto forma di sintomi fisici o di ansia. Il riemergere di questi aspetti è segno che non sono ancora stati superati e che tornano (quasi sempre c'è qualcosa che li attiva) alla ricerca di una soluzione.
Se ho capito bene per te questi ricordi traumatici e di violenza hanno a che fare con il rapporto con Salvatore. Trovarsi in un rapporto di coppia, sognato a lungo, ma che poi si rivela caratterizzato da aggressività e violenza fisica è sicuramente un'esperienza difficile. Spesso le persone in queste situazioni, se non riescono a interrompere la storia, fanno quel che dici tu: investono ancor di più sul rapporto, sperando che il proprio amore possa 'addolcire' e 'guarire' il partner dalla sua grande rabbia. E invece spesso le cose peggiorano perchè si viene a creare un gioco di ruoli maltrattante - maltrattato da cui ci vuole forza ad uscire, un pò per la paura, un pò per la sotterranea speranza che le cose cambino.
Sono esperienze che segnano... e di fronte a cui ognuno sviluppa poi delle difese personali: da chi si tiene alla larga dagli uomini a chi non tollera più neanche la voce alta. A volte la reazione può essere quella di prendere le stesse modalità del maltrattante nelle esperienze successive (diventare aggressivi), nel tentativo di impedire in questo modo al nuovo partner di instaurare lo stesso gioco di ruoli. Solo che il rapporto che si viene così a creare non è comunque sereno, per cui nemmeno questa si rivela una soluzione...e la tua ansia ti parla proprio di questo tuo malessere.
È difficile quando si vivono queste esperienze, soprattutto se accompagnate anche da violenza fisica oltre che psicologica, poterle elaborare da soli e trovare un modo nuovo e 'sano' di stare in coppia. Questo proprio perchè sono ferite profonde, che spesso affondano radici di insicurezza già nell'infanzia. In queste situazioni può essere molto utile parlare con un'esperto che possa aiutare a rivivere ed elaborare positivamente queste esperienze in modo che non tornino e che aiuti a comprendere e a superare un pò l'insicurezza di fondo. Questo è ciò che ti consiglierei, cara Lara, per provare a stare meglio con te stessa.
Per quanto riguarda l'ultima domanda: non so se è possibile un cambiamento legato al semplice passare del tempo. Sono più propensa a credere che se una persona cambia lo fa con molto impegno e fatica, spesso aiutato (da una terapia, da eventi forti di vita,...). In ogni caso, visti i tuoi trascorsi, non starei lì ad attendere...ciao!

Youngmail

Mamma con il suo fidanzato..almeno quando io sono fuori casa!

09/06/2003: di Lettera firmata, 21 anni

Domanda

Cara youngmail, sono una ragazza di 21 anni, figlia di separati. I miei si sono separati diversi anni fa. Mio papà aveva un'altra, mia mamma no ma non poteva accettare che mio papà l'avesse tradita. Così, dopo lunghe discussioni, riavvicinamenti e allontanamenti, si sono lasciati definitivamente e io sono rimasta con mamma. Per un sacco di tempo io e lei sole. Ad alti e bassi, lei iperprotettiva io ribelle, ma pur sempre un forte legame...tanto che ho imparato a considerare me e lei la mia famiglia. Sapevo che sola era triste e che sarebbe stato giusto che anche lei come mio papà avesse un'altra chance, ma capivo anche che era rimasta troppo scottata dal fallimento del matrimonio. Così, senza mai parlarne, pensavo che lei sarebbe stata solo la mia mamma per sempre. Poi un giorno di qualche mese fa mamma arriva a casa accompagnata da un uomo più giovane di lei che mi presenta come il suo compagno o fidanzato o non ricordo che, ma comunque il concetto era che era il suo uomo. Mi dice che si frequentano da qualche mese e che siccome io sono la cosa più importante della sua vita vuole mettermi a conoscenza di questo rapporto. Io all'inizio ero un po' interdetta, poi sono stata contenta, quasi sollevata perché ho pensato che se prima o poi me ne vado di casa non lo faccio con il magone di lasciarla ad invecchiare da sola. Poi però, in seguito ad alcuni episodi imbarazzanti è subentrata anche la rabbia. Nello specifico, alcune volte che sono rientrata a casa li ho sorpresi a fare sesso. Non è che li abbia trovati in cucina sul tavolo o sotto la doccia, ma i rumori provenienti dalla camera da letto erano inequivocabili e sentire mia madre così mi ha fatto sentire tremendamente in imbarazzo... Loro ovviamente non si sono accorti di me e io una volta sono uscita nuovamente da casa e un'altra mi sono chiusa in camera con le cuffie a tutto volume. Ora, capisco che per loro è una cosa più che naturale e non sono così bigotta da pensare che non dovrebbero farlo in casa, solo vorrei che non lo facessero quando ho le orechie attive. Del resto sono fuori casa molto spesso e la notte dormo. Mia madre sa i miei orari pomeridiani e serali e in quelle circostanze era facile che potessi arrivare da un momento all'altro...doveva metterlo in preventivo! Oltretutto sono infastidita anche altre volte in loro presenza...mi sento il terzo incomodo o a volte non trovo giusto che mia madre esca e non si sa a che ora torna... Ho provato ad affrontare il discorso con lei ma ogni volta che cerco di parlargliene mi assalgono due emozioni: la vergogna e la paura che lei magari tronchi il legame con quell'uomo per il timore che io sia gelosa o mi senta trascurata (cosa che assolutamente non è). So che il dialogo aperto, sincero, diretto sarebbe la via più breve ma in questo momento non me la sento. Così, dopo averci a lungo riflettuto ho pensato che forse potrei scriverle delle lettere in cui le spiego quello che sento e le chiedo di trovare insieme una soluzione che vada bene per entrambe, rassicurandola sul fatto che il suo fidanzato non è un problema per me, che io sono contenta di questa sua novità, ma che alcune situazioni possono essere per me decisamente spiacevoli! Che ne dite? Questa storia delle lettere può essere una soluzione? Potrebbe funzionare o no?

Risposta

Cara amica: è comprensibile che questa nuova situazione ti infastidisca e ti crei disagio. Penso sia naturale, senza che ciò significhi che non sei contenta che tua madre abbia trovato un compagno! Questo vale tanto più per le situazioni imbarazzanti in cui ti sei trovata... Quindi sono d'accordo con te che è importante cercare un modo per trovare un compromesso, un punto di equilibrio in cui possiate stare entrambe bene e a vostro agio. Forse la soluzione che hai trovato non è la più diretta, ma chi dice che non può funzionare? Magari ci vorrà più tempo, ma del resto non tutte le scorciatoie si rivelano delle strade che conducono effettivamente alla meta. A volte, ascoltare ciò che si sente di fare e trovare una soluzione che non forzi troppo la mano su ciò che sentiamo (scrivere) si rivela la cosa migliore anche quando si potrebbero intravedere vie più brevi (parlare direttamente).
Scrivere, inoltre, potrebbe avere un duplice vantaggio: oltre a quello che tu speri di ottenere, cioè chiarire le cose con mamma segnalandole il tuo disagio senza compromettere la sua nuova relazione, può essere un modo per te di riflettere sulla situazione in cui ti trovi, capire bene cosa ti infastidisce, cosa invece ti ritieni disposta a tollerare o superare. Insomma, scrivendo puoi anche chiarirti le idee, in modo da riuscire a comunicare poi meglio anche con mamma.
A questo proposito penso potrebbe esserti utile "scrivere in due fasi". In una prima fare potresti scrivere tutto ciò che ti passa per la mente nel modo più spontaneo che ti viene, cioè di getto. Poi, dopo aver lasciato depositare per un po' le idee, potresti riprendere quanto scritto e selezionare le cose importanti che vuoi che mamma sappia, trovando anche il modo più adatto per comunicarglielo. Datti un periodo di prova per vedere se questo modo funziona, forse sarà necessario avere un po' di pazienza...non aspettarti che dopo la prima lettera le cose già cambiano nel modo che tu ti attendi, perché mentre per te il problema e la sua soluzione sono già abbastanza chiari e ci hai riflettuto a lungo, mamma invece deve pian piano capire anche il tuo punto di vista e trovare un adattamento che permetta a te di vivere più serenamente e a lei di rifarsi una vita. E non mi riferisco solo alla questione della sessualità , ma anche più in generale ad un equilibrio che lei ha probabilmente bisogno di trovare tra il fare la mamma e la il fare la donna innamorata che 'ha trovato una seconda chance' come tu ti auguravi. In bocca al lupo!!

Youngmail

Ansia e paura di uscire sola

17/02/2003: di L, 16 anni

Domanda

Cara youngmail, sono una ragazza di 16 anni. Due mesi fa mi è capitata una cosa strana: ero interrogata in storia e improvvisamente mi sono sentita male (come se dovessi svenire da un momento all'altro). Da allora sono terrorizzata alla sola idea di essere interrogata, ma non solo! Ho cominciato ad aver paura di uscire quando il mio ragazzo e mia mamma non sono con me per la paura di svenire per strada o in giro...so che è sciocco ma poi se esco da sola comincio a sentire la testa che gira, nausea e batticuore e allora devo scappare di nuovo a casa. In questo modo però sono molto vincolata agli altri e non mi sento più libera. Il mio medico mi ha detto che non è un problema fisico e che non svenirò se esco, ma io ho una tale paura...e peggiora di giorno in giorno! Cosa posso fare?
L.

Risposta

Cara L., da ciò che mi descrivi il tuo sembra essere un problema legato all'ansia. Quando una persona vive una situazione di ansia intensa, il corpo dà dei segnali di disagio tanto più spiacevoli quanto più l'ansia è forte. Solo che non sempre questi "campanelli" che il corpo dà vengono interpretati come un segnale d'ansia. A volte è possibile scambiarli per sintomi fisici veri e propri che, inaspettati e improvvisi, spaventano molto perché fanno vivere la situazione come fuori dal nostro controllo. È quello che sembra essere successo durante l'interrogazione di storia di due mesi fa. A partire da quell'episodio che comprensibilmente hai vissuto male, tutte le paure successive sono in realtà il tentativo di evitare che quello star male si ripeta. Ma, dato che lo stare male non è controllabile in anticipo, ogni situazione potrebbe essere potenzialmente pericolosa. E così non sono più solo le interrogazioni di storia o le interrogazioni le situazioni da temere, ma via via tutti quei posti e quelle circostanze in cui potresti sentirti male e non avere qualcuno di fiducia che ti soccorre. Come puoi capire, assecondare queste paure non fa altro che peggiorare la tua situazione e incrementare la paura, limitando la tua vita e la tua autonomia. "Che posso fare per evitarlo?" ti starai chiedendo. Ti suggerisco di provare a fare questo lavoro: scrivi una lista di tutte le situazioni che eviti o che ti fanno paura. Poi riordina la lista dalle situazioni per te meno difficili a quelle che ti creano più ansia. Per ognuna di queste situazioni prova a scrivere cosa temi che potrebbe accaderti e tutti i comportamenti che ti vengono in mente da mettere in atto se nella situazione cominciassi a sentire l'ansia (può essere ripeterti delle frasi rassicuranti, sederti un attimo, fare una telefonata, distrarti con qualche attività, pensare a qualcosa di estremamente piacevole e tranquillizzante e così via). Quindi comincia a provare le situazioni per te più facili tenendo la lista che hai fatto a portata di mano e qualora ti trovassi in difficoltà, consulta la lista e metti in pratica una delle soluzioni che hai trovato in precedenza. Man mano che affronti le situazioni dovresti prendere un po' più di fiducia in te e la paura dovrebbe calare, così che ti puoi permettere di sperimentare situazioni più difficili. Con un po' di pazienza e con l'esercizio la lista ad un certo punto sarà superflua.
Se questo tentativo non ti fosse d'aiuto non disperare! Spesso la strategia che ti ho suggerito è d'aiuto, ma a volte può rivelarsi necessario provare a comprendere in modo più approfondito le proprie ansie. In questo caso, se ti va, puoi telefonare al Consultorio Familiare a te più vicino e chiedere qualche colloquio con lo psicologo: è una persona esperta che ti aiuterà a capirti meglio e a gestire l'ansia con meno timore. Auguri!!!

Youngmail

Mamma ha un fidanzato!

20/01/2003:lettera non firmata

Domanda

Cara youngmail, sono una ragazza figlia di separati. I miei si sono divisi qualche anno fa, quando io avevo 13 anni, dopo anni di liti furibonde in cui ho capito che cosa voleva dire non rispetto. Ora le cose sono sicuramente più tranquille anche se non direi migliori. Mio padre è uscito di casa, lasciando me e mia madre a casa sole. Lui si è anche trasferito in un'altra città e, dopo i primi tempi in cui mi telefonava e mi diceva che mi voleva bene, si è fatto sentire sempre meno. Ormai lo sento si e no a Natale, Pasqua e compleanno. Dopo la separazione mamma si è rifatta una vita. So che ha frequentato un paio di uomini, ma io non ho mai chiesto, né lei mi ha mai raccontato più di tanto. La settimana scorsa mi ha parlato e mi ha detto che vorrebbe che il fidanzato che ha adesso venisse a vivere con noi. Non ha nemmeno avuto bisogno di chiedermi cosa ne pensavo perché sono esplosa in lacrime. Allora siamo rimaste d'accordo che ci penso su una settimana e poi le so dire. La settimana è quasi scaduta e io sono ancora confusa...non so cosa dirle. Capisco che è giusto che lei abbia un'altra occasione di essere felice, ma non posso fare a meno di pensare a quanto questo cambiamento sconvolgerebbe le nostre vite e il rapporto tra me e mamma. Per non dire che se l'altro venisse ad abitare con noi perché io dico sì mi sentirei in colpa verso mio papà...lo so che è stupido ma sentirei questo!
Che posso fare?

Risposta

Cara amica, capisco che la tua situazione è piuttosto complicata e tu ti senti molto combattuta tra un "sì" e un "no" che portano entrambi conseguenze per te spiacevoli, ma sono dell'idea che la decisione non spetti a te. Certo, tu sei una persona coinvolta nella situazione e il tuo parere è importantissimo perché, come tu giustamente sottolinei, se il fidanzato di mamma viene a vivere con voi anche per te ci saranno diversi cambiamenti, ma non credo che sia tu a dover decidere su questa cosa. È anche possibile che tu parli con mamma come hai scritto a me, cioè mettendo in luce le cose che hai pensato e anche le tue incertezze e l'ambivalenza rispetto a questo possibile cambiamento. Forse non esisterà una soluzione ideale, che sia la migliore per tutti, ma penso che se riuscirete ad essere sincere fra voi si potrà cercare di trovare una soluzione che faccia spazio ai bisogni sia di mamma che tuoi. Infine, è comprensibile che accettare un altro uomo in casa possa metterti a disagio pensando a papà, ma a me sembra che papà sia ancora presente nei tuoi pensieri, tanto che sei dispiaciuta e amareggiata con lui perché si fa sentire così poco, per cui penso che nessuno potrà prendere nei tuoi pensieri e nel tuo affetto il posto di papà, ma forse, se conoscerai il fidanzato di mamma e se dovesse esserti simpatico e conquistare la tua fiducia, potresti avere una figura di riferimento in più su cui contare. In bocca al lupo!

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