Youngmail è una rubrica interattiva tra giovani ed operatori esperti

È un servizio di consulenza gratuito on-line offerto
dai Consultori Familiari dell'ULSS di Vicenza

Come puoi vedere ci sono tanti argomenti di cui puoi parlare: sessualità, contraccezione, rapporti di coppia, con amici, con gli adulti intorno a te, problemi, dubbi o riflessioni personali,...
Scrivendoci potrai chiarire dubbi, ricevere informazioni utili, avere uno spazio di confronto e riflessione ed eventualmente dei consigli.

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Quando crescere è complicato: facciamo i conti col testosterone

29/03/2007: di gim, 15 anni

Domanda

Cara youngmail, è la prima volta che scrivo e ora lo faccio per chiedere una cosa che per me è molto importante; è da un pò di tempo che iniziano a crescermi dei peli nel petto, quando molti dei miei coetanei non ne hanno ancora nemmeno uno. Quindi io mi sento spesso a disagio quando, per esempio, in palestra devo cambiarmi la maglietta.
Vorrei gentilmente chiedere se ci sono dei metodi o dei prodotti per rimuovere i peli in modo permanente o comunque per un periodo abbastanza lungo. Se così non fosse vorrei sapere se c'è comunque un modo per rallentarne la crescita...grazie.

Risposta

Caro gim, cambiare alla tua età è una faccenda delicata e talvolta difficile. Intanto perchè si tratta di cambiamenti importanti che non sempre vengono vissuti come positivi e poi perchè avvengono con tempi un pò personali che non sempre coincidono con i coetanei, per cui per certi aspetti si può essere i primi o gli ultimi a vivere quei cambiamenti...e questo può far sentire diversi. Ma quel che ti sta capitando è una cosa bella: stai diventando uomo... Per quanto riguarda l'aspetto fisiologico, la crescita dei peli è regolata dalla presenza del testosterone, prodotto in livelli significativi nel maschio dal periodo della pubertà in poi. Anche nella donna vi è una produzione di testosterone, anche se minima. Quello che in questo momento per te è un problema in realtà, vedrai, è spesso visto come un aspetto di "virilità". Capisco il tuo disagio, ma forse, prima di pensare di toglierli dovresti darti il tempo per abituarti al fatto che stai diventando un uomo, il tempo di accettare un pò queste trasformazioni. Prima o poi questo accadrà anche ai tuoi compagni e magari l'imbarazzo che senti se ne andrà. Pensa che alcune donne sono attratte dagli uomini particolarmente "pelosi". Per ora se mai qualcuno dei tuoi coetanei dovesse prenderti in giro, pensa che potrebbe essere anche un pò di invidia... Ciao!

Youngmail

Bugie e paure

09/03/2007: di bimbana, 21 anni

Domanda

Salve youngmail, è la prima volta ke vi scrivo ma ho bisogno di un consiglio spassionato da voi.Da qualke mese sto cn un ragazzo..cn lui è stato amore a prima vista...nn sn mai stata cosi bene.Il punto è ke so bene ke a lui da fastidio sapere il mio passato sessuale..e probabilmente è anke una cosa logica. Ovviamente io cmq gliene ho parlato xke credo sian giusto ke lui mi ami cn i miei pregi e i miei difetti..e x il mio passato.Il problema è ke all'inizio della nostra stroia gli dissi ke c'era stato qualcosa cn un ragazzo ke lui conosce(ma nn sn amici,è giusto una conoscenza superficiale).Lui subito mi fece "ma mica ci sei stata a letto?"...e io,x paura d rovinare la nst storia sul nascere,gli dissi di no. E ho mentito...E ora mi sento terribilmente in colpa..e ho un'immpensa paura ke lui lo venga a sapere(anke se è un'ipotesi alquanto remota). Ke devo fare?parlargliene signifikerebbe dirgli addio..uffa!!!!spero ke voi sappiate trovarmi una soluzione.Grazie

Risposta

Cara Bimbana, parlargliene significherebbe perderlo e non parlargliene? Non credo ci siano altre alternative di scelta: o glielo dici o non glielo dici e rischi. Per cui, l'unica cosa che puoi fare è prendere una decisione sulla base delle cose importanti per te. Una prima cosa importante potrebbe essere quanto e perchè questo rapporto passato dovrebbe incidere sul vostro rapporto. Tra le righe ci dici che avevi già fatto altre esperienze sessuali prima: perchè quelle il tuo lui le ha digerite mentre pensi che questa non riuscirebbe ad accettarla? Si arrabbierebbe per i rapporti con quel ragazzo o per la bugia che gli hai detto? Perchè, in quest'ultimo caso ciò significa che per lui la sincerità, sapere è importante..e magari dovresti chiederti cosa pensi tu al riguardo. Se, cioè, a ruoli invertiti preferiresti sapere o no; se per te la sincerità su quel che è stato in passato è importante o trascurabile. Se ti accorgi che per te è poco rilevante il passato - tuo come suo - dovresti trovare il modo di dirglielo..in modo che sappia che non necessariamente gli hai detto tutto sulla tua vita passata e che non lo fai perchè non lo consideri rilevante per il presente. Potresti anche decidere di non dire nulla, valutando e accettando i rischi che lui venga a saperlo da qualcun altro e il peso di doversi tener dentro una bugia..non posso essere io a dirti cos'è meglio fare, perchè ognuno di noi compie scelte del tutto personali..che rappresentano l'equilibrio trovato tra il dire tutto di sè e il tenere tutto nascosto. Ovviamente gli estremi non sono positivi..Qualsiasi cosa decidi di fare ti consiglio di ragionare in una prospettiva a lungo termine. Cioè, se pensi all'oggi, l momento in cui potresti dirgli la verità facilmente ti viene voglia di evitare, perchè immagini la reazione. Se pensi però al vostro rapporto a lungo termine, fra 1 mese, 1 anno..o più, cos'è meglio? Non è una scelta facile, ma cresciamo anche scegliendo...CORAGGIO! Ciao!

Youngmail

Non tollero più l'amore con mio marito

14/02/2007: di anna, 32 anni

Domanda

Cara youngmail, sono disperata..io nn riesco + a fare l'amore con mio marito..nn mi dà + stimoli..nn sopporto i suoi odori..nn mi và + di accarezzarlo..coccolarlo..stò con lui solo xchè abbiamo un bambino..lui se nè accorto di questa mia freddezza nei suoi confronti..e pensa ke prima o poi mi passi..ma a me nn passaaaa
stò soffrendo..faccio finta di ridere..di stare bene..e certe volte..credetemi..faccio finta anke di vivere....

Risposta

Cara Anna, quello che tu riporti è un problema serio, e l'aiuto che ti serve è ben più di una consulenza on line. Anzitutto è non solo inutile, ma anche controproducente fare l'amore con tuo marito provando questo senso di schifo. Spesso quello che accade nella sessualità parla anche di una difficoltà nel rapporto, non so se solo da parte tua o anche sua. Credo sia importante che tu intraprendi un percorso psicologico personale o di coppia per chiarirti sui tuoi sentimenti e sul tuo futuro. Non puoi ignorare ciò che sta accadendo e, sia per te stessa, che per tuo marito e vostro figlio, la cosa migliore è fare chiarezza Ciao.

Youngmail

GRAZIE

09/02/2007: di vivianaantonio, 24 anni

Domanda

Cara youngmail, grazie per i consigli che mi avete dato riguardo alla mia situazione attuale, ho lasciato la persona con la quale sono stata cinque mesi perchè non la ritenevo adatta a me, perchè era menefreghista, non si interessava delle mie paure, adesso sono molto più serena mi sono tolta di dosso un peso grande, e anche se ci vorrà del tempo per dimenticare sono sicura che la prossima storia la vivrò con uno stato d'animo diverso. Ancora mille grazie

Risposta

Cara Vivianaantonio, lasciare è sempre un pò difficile: ci vuole coraggio..in questo momento probabilmente ti sentirai ferita, ma la consapevolezza di aver interrotto una storia che non faceva per te dovrebbe farti forza nel pensare che ti sei voluta bene e in questo modo ti stai dando un'occasione di trovare una persona più coinvolta...te lo auguriamo al più presto. Un abbraccio

Youngmail

Com'è possibile restare incinta il giorno prima delle mestruazioni?

08/02/2007: di ufff, 18 anni

Domanda

Cara youngmail, dopo aver fatto una visita ginecologica...cn rispettiva ecografia interna...è risultato che io sia incinta di 10 settimane. Facendo i calcoli, la fecondazione dovrebbe dunque essere avvenuta il giorno prima della mia ultima mestruazione. è possibile? Il giorno prima dell'arrivo delle mestruazioni, nn è il + sicuro?...e perchè nonostante fossi incinta m sono venute le mestruazioni??? non è che il calcolo delle settimane,è stato approssimato???

Risposta

Cara Ufff, i dati riportati non ci permettono di fare dei calcoli (manca la data dell'ultima mestruazione). Comunque considera che il calcolo delle settimane di gravidanza viene effettuato in ostetricia non dal giorno vero e proprio del concepimento, ma a partire dal primo giorno dell'ultima mestruazione, anche se il concepimento può essere avvenuto di fatto dopo...Detto in altre parole, se il giorno dell'ecografia ti hanno detto che eri a 10 settimane, il concepimento dovrebbe essere avvenuto 8 settimane prima. In ogni caso, sapere questa precisazione non so se cambia qualcosa. In linea di massima, ciò che consigliamo sempre è di non sentirsi mai sicuri al 100% nell'avere rapporti liberi senza alcuna protezione, perchè, se è vero che l'ovulazione in genere viene attorno al 14° giorno prima della mestruazione, non sempre gli altri periodi sono esenti da rischi. Capiamo che sei in una situazione difficile, inattesa, e che dovrai decidere che fare di due vite: la tua e quella del bimbo..perciò i dubbi, l'ansia, la confusione che si leggono tra le righe della tua lettera sono del tutto comprensibili. Ti facciamo un grosso in bocca al lupo, cara Ufff. Ciao!

Youngmail

opppppps..rapporto non protetto

24/01/2007: di hariet, 13 anni

Domanda

Ciao youngmail, ho avuto le mie cose il 15-16 gennaio e il 20 ho fatto sesso...lui non aveva il preservativo. Solo ke nn è durato tanto "perkè dopo 2 volte ke me la messo dentro gli ho detto basta e abbiamo finito ...... c'è qualke speranza di rimanere incinta???

Risposta

Cara Hariet, ogni rapporto non protetto può avere un rischio di gravidanza. Nel tuo caso, se le cose sono andate proprio come dici questi rischi non sono elevati, ma ci sono. Nella tua lettera scrivi che dopo un pò gli hai detto basta...Tu sei molto giovane e hai tutto il diritto di pensarci bene prima di fare l'amore con un ragazzo. Se non ti senti proprio pronta ricorda che ci sono altri modi per farsi le coccole, non occorre correre o 'forzare i tempi' e nessuno può obbligarti. Il sesso è bello solo se è al momento giusto. Se fatto perchè lui insiste o per altre ragioni che non sono il sentirsi pronti può non essere vissuto bene.. In ogni caso, se e quando deciderai che sei pronta ad avere un rapporto, proteggiti dai rischi (sia di una gravidanza indesiderata alla tua giovane età sia da malattie trasmesse sessualmente): USA una contraccezione sicura, almeno il preservativo!!! Ricorda che anche questo è un modo per volersi bene e rispettarsi. Ciao!!!!

Youngmail

Sarà efficace la pillola?

24/01/2007: di serena, 17 anni

Domanda

Cara youngmail, avevo già scritto qualche settimana fa, ma purtroppo non ho ricevuto risposta!!! Per fortuna poi è andato tutto bene perchè avevo paura di essere rimasta incinta.
Ora ho cominciato a prendere la pillola Yasmin...volevo sapere quanto può essere sicura se presa correttamente...
non mi sento tranquilla....posso farlo anche senza preservativo prendendo la pillola, o è meglio comunque usarlo? purtroppo non riesco a vivere serenamente la mia sessualità, sono sempre presa dal panico quando mi deve arrivare il ciclo...vorrei un tuo parere....
Grazie mille. Serena

Risposta

Cara Serena, rispondiamo a tutte le domande che ci arrivano!! Il problema è che, data la numerosità delle richieste molte slittano direttamente alla categoria di destinazione senza passare per "lettere dell'ultima settimana". Nello specifico la risposta alla tua precedente lettera si trova nella categoria "sesso senza contraccezione" all'interno dell'area "sessualità e contraccezione". Per quanto riguarda i tuoi dubbi attuali, forse dovresti separare l'ansia legata alla sessualità dalla sicurezza del contraccettivo. La pillola è sicura: se assunta correttamente e senza eventi interferenti (vomito, diarrea profusa, farmaci) è il metodo contraccettivo più efficace e lo è da subito. Sapere queste cose, sebbene tranquillizzanti, non risolve però probabilmente il tuo approccio "ansioso" alla sessualità... Ciao!

Youngmail

Tra famiglia, amori e paure

23/01/2007: di Lella 75, 32 anni

Domanda

Cara youngmail, innanzitutto complimenti per le risposte che ci fornite, siete fantastici!!! Ho 32 anni e sono figlia di genitori separati da quando avevo 14 anni. Per mio padre sono sempre stata trasparente e dopo la separazione non l'ho più visto nè sentito. Ho una madre che mi reputa una bambina e nei suoi progetti ci siamo sempre "noi" insieme, per sempre. Non accetterebbe mai una mia storia o che io possa costruirmi un amore o una famiglia. Non ho amici e la sera non esco quasi mai, le rare volte che succede devo chiedere il permesso e sentirmi dire che il mondo è pieno di delinquenti "dove stai meglio che a casa?". Mio fratello di 40 anni vive con noi e stà diventando come mia madre. Sembra assurdo, ma ho dovuto essere io l'uomo di casa: prendere le decisioni, gestire le situazioni difficile, sistemare casa, insomma mandare avanti la famiglia. Non conosco cosa significa Amare perchè non rientra nel vocabolario di famiglia. Ho avuto una storia clandestina 10 anni fa con un ragazzo sincero che ha subito detto di non voler mollare la sua ragazza, la sua "per una volta" è durata per tutti questi anni. Ora la nostra storia stà andando verso l'amicizia e a me fa piacere perchè voglio chiuderla. Da 2 mesi frequento un uomo sposato, che, scusa il termine, mi "prende" tantissimo. Lui però ha altre storielle in giro, che dice di voler chiudere perchè la situazione stà diventando pesante. Lo sento sincero, io non lo assillo con pretese o domande, non avrebbe motivo di mentirmi, sò di piacergli. Con lui ho voglia di lasciarmi andare come non ho mai fatto, di evadere da un mondo in cui devo solo dare spiegazioni e fare rendiconti dettagliati su tutto ciò che faccio. Lui non vuole legami, ma un'amicizia "particolare", perchè ha 1000 cose da pensare e anch'io non posso innamorarmi, soprattutto per mia madre che mi ostacolerebbe in ogni modo ed ho troppe cose da sistemare: l'Università da finire, il lavoro da trovare...Ho fatto di nascosto la mia prima visita ginecologica con annessi esami del sangue perchè voglio iniziare a prendere la pillola, che dovrò nascondere da mia madre... Sò che è la mia vita, e che dovrei ribellarmi, ma è davvero una sofferenza litigare con mia madre e con mio fratello. Quando accenno al fatto che comunque non starò tutta la vita con loro, mia madre non mi capisce, e non pensa nemmeno lontanamente che io possa volere dei figli in futuro. Il problema è che non posso innamorarmi e cercare storie serie, soffro tremendamente di questa situazione, ho paura quando mi chiama e sono a casa con qualcuno...come posso fare? Possibile che, per costruirmi una vita. l'unica cosa da fare sia scappare di casa? Lui è allergico al lattice, quindi non posso usare il preservativo, credi che il sentirlo sincero, il fatto che, per il lavoro che fa, debba essere sottoposto ad una serie di esami ogni 2/3 mesi, dai quali risulta completamente sano, possa darmi tutte le garanzie per avere con lui rapporti completi protetti solo dalla pillola? Scusami tanto per il lungo sfogo, un abbraccio.

Risposta

Carissima Lella 75, se dovessi commentare in qualche modo il tuo sfogo, direi che nella tua vita sei di fronte ad una scelta: la tua autonomia al prezzo di rimettere in discussione i rapporti familiari o il restare nel pezzettino di famiglia che siete riusciti a ricreare, rinunciando però alla tua libertà personale. Ciò che tu racconti sembra un grosso sforzo di trovare compromessi per non pagare nessuno dei due prezzi: avere una storia clandestina, senza lasciar casa. Non so, forse è il compromesso migliore che tu abbia trovato nella tua situazione..ma la sensazione è che comunque sia un compromesso che porterà sofferenza: non poter avere un partner che ami solo te e lo faccia "alla luce del sole" e "in esclusiva", non poterti fare una tua famiglia, magari avere dei figli... Certo, fare un passaggio di questo tipo comporterebbe uno strappo doloroso, ma non farlo rischia di implicare alla lunga un senso di soffocamento e risentimento per non aver potuto "spiccare il volo"...
Per quanto riguarda la domanda sulla sessualità: come fare? Considera che se anche lui fosse in buona fede, non ti può dare analoghe garanzie per le altre donne che frequenta....
Anzitutto ti consiglio di parlare con il medico. Poi eventualmente, se già non sono stati fatti, fare altri esami specifici per le malattie sessualmente trasmissibili e la colpocitologia. Comunque questo non azzera i rischi, perchè non sai mai con chi è andato...Ciao!

Youngmail

Cambiamento, strada da percorrere...

18/01/2007: di Cristina, 24 anni

Domanda

Ciao youngmail! Vi ringrazio per la pazienza che mettete nel leggere le mie lettere ;-) Da circa due settimane ho finito la cura di ansiolitici ed antidepressivi! Sono felice di questo, ma ora sono ad un bivio...non so quale strada scegliere per il mio futuro! So perfettamente che Voi non conoscendomi non potete dirmi perfettamente come fare, ma credo mi possiate dare un consiglio! Io ed il mio compagno gia l'anno scorso abbiamo cercato di concepire un figlio, poi "grazie" ai miei disagi ho dovuto interrompere questa "ricerca" per l'assunzione di ansiolitici. Ora che sto bene e che quindi ho finito la cura, io ed il mio Amore abbiamo pensato di riprovarci, ma... avendo 24 anni e non lavorando, ho pensato che forse prima di fare un figlio sarebbe più giusto trovarmi un lavoro e poi col passare di qualche anno ( visto che sono giovane ), pensare anche ad un bambino! Giusto? Quindi ho fatto domanda di lavoro presso una fabbrica che mi ha detto che forse mi avrebbero chiamata! Ora però ho paura di non trovare il coraggio, di stare di nuovo male d'ansia nel luogo di lavoro.... Insomma ho mille dubbi e il pensiero di un bambino mi ronza continuamente in testa, soprattutto quando alla tv vedo pubblicità su di loro... Mi vengono le lacrime perchè forte è il mio desiderio di fare un figlio anche per mio padre che avendo una certa età, vorrei riuscisse a vedere ancora il suo nipotino... Insomma secondo voi, se al lavoro non mi dovessero chiamare, sarebbe sbagliato provare a diventare mamma???! Grazie di Cuore ;-)

Risposta

Carissima Cristina, quando si entra nel "mondo" delle scelte "giusto" o "sbagliato" diventano giudizi relativi..e magari quel che è giusto per una persona non lo è per un'altra.. Intendo dirti che la scelta può essere solo tua e del tuo compagno. Capisco la tua paura, ma non credo tu sia ad un bivio tra un'esperienza che fa paura ed una che non ne fa. Avere un bimbo, così come iniziare un lavoro, sono impegni non da poco, entrambi smuovono qualche ansia, entrambi richiedono grandi risorse di adattamento e di cambiamento...certo, devi tener presente anche l'equilibrio che senti di avere in questo momento (cioè la quantità di risorse che hai da mettere in campo senza andare in "deficit" com'è successo nel passato); ma valutato questo non farti guidare troppo dalle paure. Considera le priorità: cos'è più utile ora, cosa fra un pò; quali occasioni ho ora, quali potrò avere in futuro; come immagino la mia vita (quanti figli? casalinga o lavoratrice,...). Sono valutazioni che solo tu con il tuo compagno puoi fare. Qualunque scelta tu faccia è meglio farsi guidare dall'idea di affrontare le esperienze della vita, non di evitarle per la paura dell'ansia: così facendo ti accorgerai che spesso le paure strada facendo si sgonfiano...e tu vinci!! Ciao e in bocca al lupo.

Youngmail

Famiglia in crisi

15/01/2007: di Marco, 16 anni

Domanda

Salve youngmail, sono un ragazzo di 16 anni e da un po' di tempo ho notato che tra i miei genitori le cose non stanno andando bene. Mi sono sembrati sempre i genitori più bravi e buoni del mondo: un'esempio per tutti gli altri!Si sono sempre amati moltissimo,uscivano sempre insieme,andavano a ballare insieme, facevano tutto insieme...purtroppo da quest'estate ho notato che le cose sono un po' cambiate e sono andate sempre peggio...incominciavano ad avere comportamenti strani,non uscivano più insieme, mio padre si è disiscritto dal corso di ballo..insomma si sono molto allontanati.
Parto dall'inizio raccontando che proprio dall'estate 2006 abbiamo avuto grandi problemi nell'acquisto della casa per colpa dell'agenzia immobiliare etc etc...e quindi i miei genitori erano già sotto stress...in più è capitato che mia madre è rimasta incinta ma ha abortito naturalmente ,avendo 43 anni.Tutti questi problemi mi facevano pensare che i miei si sono distaccati proprio a causa dello stress...poi ragionando ho fatto caso che un'amica di famiglia è sparita dalla circolazione...mio papà usciva spesso senza mia mamma, che però usciva poco dopo(secondo me per seguire mio padre)...insomma accorciando sono riuscito a capire da solo la situazione perchè mio fratello(21 anni) è spesso a lavoro, i miei non mi parlavano proprio di quello che succedeva allora ho investigato, ho origliato e con frasi a trabocchetto sono riuscito ad arrivare alla conclusione che mio papà aveva una relazione o rapporto proprio con quella amica di famiglia di cui ho parlato...ancora adesso non so cos'è successo, se mia mamma l'ha scoperto da sola o gliel'ha detto mio papà..fatto sta che i fatti mi hanno dato ragione: infatti un giorno i miei hanno riunito me e mio fratello (circa a novembre) e ci hanno detto che il matrimonio era in crisi e che non sapevano come sarebbe andata a finire. Io, pur sapendo già tutto, sono scoppiato a piangere(anche se ho provato a trattenermi) e me ne sono andato di casa per un'oretta...quando sono tornato a casa mia mamma mi ha detto di farsi forza e che saremmo riusciti a mettere le cose a posto...inoltre a conferma che mio papà aveva un qualcosa con quella sciupafamiglie di m...a, una sera stavo cenando solo con mia mamma e abbiamo parlato un po'(ha tirato fuori lei il discorso ma io ho tagliato subito corto perchè non me la sentivo di parlarne...o forse non volevo sentirmi dire la verità..comunque era come pensavo).
Ora vorrei sapere da voi: ho fatto male a piangere davanti ai miei genitori quando ci hanno detto che il matrimonio era in crisi?perchè mi è sembrato di averli costretti a stare ancora insieme data la mia reazione...non vorrei mai costringerli a stare insieme, per colpa mia...devono essere liberi di fare quello che è meglio per loro...anche se per me non saranno più come prima!
Vorrei anche avere qualche consiglio su come comportarmi con loro, cosa fare per aiutarli, cosa dovrebbero fare loro (mio papà va già da uno psicologo)...insomma mi serve aiuto...non so cosa fare e mi sento vuoto. Grazie fin da ora.

Risposta

Carissimo Marco, anche se parla di cose dolorose, la tua è una bellissima lettera, perchè fra le righe si leggono delle cose preziose: il grande amore che hai per la tua famiglia, il rispetto per i tuoi genitori a cui auguri di fare la scelta migliore anche per loro e soprattutto la tua sensibilità. Da quel che sto scrivendo, probabilmente avrai già capito che non penso affatto tu abbia sbagliato a scoppiare in lacrime, sia perchè credo che quelle lacrime abbiano fatto uscire "il nodo" di tensione, angoscia e dubbio che ti tenevi dentro da tanto tempo e che "premeva" di più ad ogni passaggio delle tue investigazioni, sia perchè penso che in quel momento tu abbia fatto quello che un pò tutta la famiglia avrebbe voluto fare, cioè esprimere il dolore di un momento di dificoltà. Non avere il timore di aver così 'condizionato' i tuoi genitori: sono adulti e faranno una valutazione sul da farsi tenendo conto, certo di te e tuo fratello, ma anche di tutte le altre cose. Il fatto che papà sta facendo un percorso psicologico lo trovo positivo: vuol dire che sta cercando di chiarirsi e, probabilmente, di scegliere per il meglio. Capisco che tu sia in difficoltà...è una situazione che probabilmente non ti saresti mai aspettato di vivere!! Si è frantumata l'immagine che avevi in testa dei tuoi come coppia quasi perfetta, ma i momenti di crisi a volte si trasformano in possibilità di crescita...e speriamo che possa accadere anche a voi come famiglia. Che puoi fare, mi chiedi...a mio parere due cose abbastanza difficili: la prima è non prendere posizione..non giudicare, nè dar torti o ragioni. È possibile che tu non conosca delle informazioni importanti per comprendere bene cos'è accaduto..e del resto, almeno in parte, potrebbero essere cose riservate dei tuoi genitori. E questo ci porta alla seconda cosa che puoi fare, e cioè farti un pò da parte, fidarti che loro cercheranno di fare del loro meglio e lasciar decidere loro. In fin dei conti, qualunque cosa accada non sarà mai messo in discussione il rapporto tra loro e te, nè il bene che vi volete. Ciò che è in ballo in questo momento è il rapporto tra loro e i sentimenti che li legano...è giusto che abbiano il tempo e lo spazio per rifletterci loro due, da soli... Ti faccio un in bocca al lupo davvero grande grande. Ciao Marco!!

Youngmail

anoressia e bulimia: STO IMPAZZENDO, ma non riesco ad uscirne

06/01/2007: di Muny, 22 anni

Domanda

Sono Muny, una ragazza di Torino. Ho 22 anni sono alta 1.62.
Nel Maggio del 2004 persi in maniera drastica 10 kg in 13 giorni esatti. Bevevo latte o thè a pranzo e yogurt a cena. Pesavo 67 kg allora, portavo una 46 e una quinta, il mio viso esprimeva tanta voglia di vivere, il mio umore era sempre solare, e non avevo problemi nel rapportarmi agli altri, anche indossando magliette corte senza provare vergogna o disagio. Dopo quei dieci chili, la voglia di continuare a perdere peso prese il sopravvento e a meno di distanza di un anno da quei dieci chili, arrivai a pesare 46 kg. A parere mio, il mio corpo non era esageratamente cambiato, aveva solo assunto una forma differente. una terza, una 40. La voglia di scoprirmi era passata. La voglia fisica nell'amore mi portava a piangere disperatamente, e a non scoprirmi mai del tutto. Nuda mi vedevo troppo magra, vestita ero turbata dai soliti "salsicciotti". Non mangiavo, ingerivo al massimo 200 calorie al giorno, lavoravo, e mai mi sentivo stanca. Il mio viso era cambiato, solcato dalle occhiaie e da bollicine cutanee. Le mani sempre gelide. Il ciclo è praticamente scomparso.
Così con l'aiuto dei miei genitori, e di alcune persone care, mi sono convinta di recarmi da uno specialista. Mi diagnosticarono anoressia, bulimia, con conseguenti amenorrea, e depressione in stadio avanzato. Mentre tentavo invano di farmi aiutare (vorrei precisare che io credo di essere un'anoressica anomala, fobica per ciò che riguarda il vomito, sin da bambina. Quindi i miei metodi erano ben altro: attività fisica, pancere, pochissimo cibo, alternato però a giorni di mangiate più intense, e tanti tanti clisteri) mi innamorai per la prima volta, di un uomo che è riuscito a farmi riprendere sei chili senza fare nulla, nessun centro per i disturbi alimentari solo con il suo amore. Ero felice con lui molto, poi improvvisamente tutto da parte sua finì. È passato quasi un anno, e sono arrivata a portare una seconda e una 38, oscillo tra i 45 e i 41 kg, la bulimia è più avanzata, ma mi sono RI INNAMORATA, AMO IL MIO NUOVO RAGAZZO DA MATTI. Sensibilissimo si è accorto da solo del mio disagio, nonostante le mie quattro maglie e i miei reggiseni imbottiti. Mi coccola, non mi giudica, non mi compatisce ma mi aiuta a superare i disagi quando sono con lui, mi ha convinta col suo amore e con la sua paura di perdermi, visto un giorno in ospedale per habitus anoressico, a recarmi al centro per i disturbi alimentari. L'ho fatto con la voglia di riuscire, che si miscela perfettamente con quella di non volerlo fare. Ma ancora oggi il terrore di ingrassare mi distrurba, la voglia di dimagrire è tanta, continuo a fare lo jo-jo per quei due o tre chili. Il ciclo era tornato, ora dura di nuovo poco e io in realtà non vorrei controlli perchè credo di stare bene con la mia 38. E poi a vedermi non sembro anoressica, anche se so bene che questo è un mito da sfatare, l'anoressica non è colei che ha le ossa di fuori, (tra l'altro il mio costato e la mia schiena è evidentemente privo di carne) ma che ha scompensi fisici importanti dovuti all'alimentazione scorretta.
Credo di sapere cosa abbia scaturito tutto ciò. Non ho mai vissuto l'adolescenza, poichè proprio in quel periodo la mia famiglia attraversava momenti di estrema tristezza, lutti importanti dovuti a gravi malattie, nuova nascita, con situazione economica non del tutto coprente. Non ho raggiunto i miei obiettivi, per dar loro manforte e poi... dovetti abortire a 17 anni, contro la mia volontà...fingendo che nulla fosse accaduto che si doveva fare. Per questo vivo il terrore di gravidanza nonostante la pillola anticoncezionale.
Forse dato che con la testa sono avanti, dimostrando anche una decina di anni in più nell'atteggiamento e nei pensieri, ho voluto rivedermi adolescente nel fisico forse...
Ora ho problemi con il lavoro che vorrei fare, che tento di intraprendere da molto, vorrei anche fare un corso, ma non ho molta disponibilità.... e come da due anni a questa parte mi sento la solita fallita, la solita falsa, che con la sua maschera nasconde bene i suoi disagi, l'unica differenza è che so di poter ancora amare e di poter essere felice sotto quell'aspetto, anche se a volte temo un nuovo abbandono. Non intendo pesare all'uomo che ora amo e che vale più di ogni cosa. Quando sono con lui supero anche gli attacchi di panico. Vi ho scritto perchè non credo di essere malata, ma quotidianamente vedo i miei genitori soffrire per me. E sbagliare con me, riprendendomi su orari e comportamenti che a me rilassano e mi fanno stare bene. Vorrei non parlassero, e non criticassero il tipo di vita che conduco per stre meglio con me stessa.
Dato che alterno il trattenermi al mangiare in continuazione, soprattutto dolci e cioccolata (cosa che io chiamo abbuffata e che mi turba), eliminando attraverso clisteri e ciclette e assorbendo con pastiglie dimagranti in commercio, mi chiedevo se anoressia e bulimia possano continuare nel tempo a viaggiare alla pari.
In realtà non riesco nonostante gli sforzi ad uscirne, è un abitudine, tanto da stare male fisicamente. Quando mangio qualcosinaina, il mio fisico in automatico espelle il tutto da solo, quindi non assimilo. Quando questo non capita ho la nausea, indigestione e sto male con gli altri. Potrei aver messo in disfunzione la tiroide? Preciso che a mio riguardo sono una ragazza normale, odio sentirmi dire che sono malata.
Grazie di tutto in anticipo...

Risposta

Carissima Muny, anzitutto grazie per aver raccontato la tua storia. Sia perchè credo che parlare di sè come hai fatto tu richieda un grande coraggio, sia per come ci sei riuscita. Ormai ovunque si parla di anoressia e bulimia: lo fanno gli esperti, i giornalisti, i talk-show e a volte lo fanno anche persone che ne sanno davvero poco al riguardo. Perciò credo sia importante che chi legge questa rubrica sappia davvero il tormento che questa malattia porta con sè: l'ansia e la paura continua, l'inquietudine del vivere, spesso il non sentirsi compresi, gli schemi rigidi e ben precisi del poco che ci si consente di mangiare e la sofferenza quando si esce da questi 'paletti', la difficoltà di vedersi, di accettarsi, la schiavitù del continuo controllo del peso, gli effetti che questa malattia porta con sè anche sul corpo (gli scompensi, il freddo perenne, gli sbalzi d'umore, a volta mal di testa, la pelle che cambia, l'irrequietezza ...). Insomma, penso che anoressia e bulimia siano due stanze di una stessa prigione...da cui però alla fine si fatica ad uscire, tant'è la fragilità che si sente di avere nel tornare ad una 'normalità'... forse, in realtà, ad un certo punto diventa anche difficile avere un'idea di cos'è normalità.. Se dovessi dirti l'idea che mi sono fatta nel tempo di questo tipo di disagio è che si tratti di un disagio che parte spessissimo da una grande FAME ...e che ha come esito quello di affamarsi ancor più. In altre parole, sto parlando di una fame che poco ha a che fare col cibo, almeno inizialmente. Mi sembra di vedere che quando inizia un disturbo alimentare non è mai solo una questione di dieta. Spesso ci sono delle esperienze traumatiche che non si è riusciti ad elaborare, o 'ingredienti' importanti per vivere bene (amore, considerazione, ascolto e comprensione, stima, realizzazione personale, poter vivere le proprie esperienze, amicizie,...) che si sentono carenti. Se la mancanza di questi 'ingredienti' si combina con un senso di fragilità, di insicurezza, con la sensazione di far fatica ad avere un pò di controllo sulla propria vita, si crea un disagio interiore che predispone ad una vulnerabilità a questi disturbi e a quel punto una qualsiasi 'goccia' può far 'traboccare' il 'vaso'. Non credo che quando una persona entra nel tunnel dell'anoressia si renda conto di tutto questo. Sono frammenti che si mettono insieme dopo, man mano che la malattia avanza e soprattutto quando ci si rende conto che quel che sembrava un sollievo iniziale ("sono più magra, mi piaccio di più, finalmente mi sento meglio") sta diventando un problema.
Credo, come te, che l'amore (innamorarsi, trovare il ragazzo giusto) possa essere 'terapeutico', ma penso sia molto pericoloso nel momento in cui diventa una stampella. A mio avviso, ti può essere d'aiuto trovare qualcuno che ti sostiene nell'aiutarti, più che qualcuno che si sostituisce a te... Questo comporta fidarsi e affidarsi a qualcuno di competente che possa lavorare con te per ritornare alla vita, cioè al poter avere una certa libertà di comportamento e riuscire a NON mettere ai primi posti nei pensieri cibo e corpo. Tu non ti senti malata, nè ti piace sentirtelo dire, ma di fatto i comportamenti e la sofferenza di cui parli non si possono certo considerare 'sani'. Forse il motivo per cui ti è così difficile accettare un'idea di malattia è che, così facendo, saresti poi spinta a cambiare le cose e magari temi molto il lasciare questo controllo, questo equilibrio, che seppur non utile e traballante, hai comunque trovato. Lo so, affrontare l'anoressia è una continua battaglia, spesso invisibile agli occhi delle persone che ti circondano quotidianamente. Una battaglia contro paure grosse, una battaglia che rimette in discussione il proprio rapporto con se stessi ed il proprio corpo, una battaglia che riporta in evidenza anche i problemi per cui ci si è ammalati, chiedendo soluzioni che magari si pensa di non avere o di non essere in grado di portare avanti, ma una battaglia che se si vuol vivere davvero non si può rinunciare a combattere. Perciò, carissima Muny, non stancarti di combattere insieme a chi ha le 'armi' per poterti aiutare e quando i tuoi occhi non ci vedono chiaro, affidati per un pò a quelli degli specialisti...un grossissimo in bocca al lupo da tutti noi. Ciao!

Youngmail

Proteggere o lasciar fare? La parola ad un papà

04/01/2007: di ROBERTO, 40 anni

Domanda

Cara Youngmail, Ho una domanda a cui non riesco a dare una risposta. Ho saputo da un investigatore privato, da me ingaggiato, che la ragazza di mio figlio che ha 18 anni e' lesbica. Come posso dirlo a figlio che è innamorato pazzo di questa ragazza? Aiutami ti prego.

Risposta

Carissimo Roberto, se dovessimo fare una lista dei mestieri in ordine di difficoltà, forse quello dei bravi genitori si meriterebbe uno dei primi posti. Com'è difficile capire come 'fare la cosa giusta' con i figli! E anche quando ad un genitore sembra di aver agito per il meglio, ecco che il figlio pensa che invece il genitore abbia sbagliato in pieno... Perciò, penso che a volte possa essere utile mettersi nei panni del proprio figlio..mettendosi però sul suo piano, sulla sua età e sui bisogni che quell'età porta con sè, sulle sue esigenze... Se tu fossi tuo figlio diciottenne, innamorato perso della fidanzata, che preferiresti che il tuo genitore facesse i una circostanza del genere? Come genitore, lo so, probabilmente faresti prevalere l'istinto protettivo di dir tutto e spiegare che lo fai per evitargli sofferenze...ma come figlio, come ti sentiresti se ti raccontassero che hanno ingaggiato un investigatore privato e che ha scoperto che la tua amata tiene in ballo più relazioni, tra l'altro non tutte con uomini...non so tu, ma a me, da adolescente, verrebbe da rivendicare la mia privacy, da chiedere arrabbiata al genitore perchè l'ha fatto e da rispondergli che credo di aver diritto alle mie esperienze e persino alle mie sofferenze in santa pace... Per i ragazzi dell'età di tuo figlio l'amore è certo vissuto in modo totalitario..ma la conquista dell'indipendenza (= il proprio spazio, le proprie esperienze, i propri segreti, il mondo fuori casa solo suo) è ancor più importante. Perciò, caro Roberto, come hai capito, fossi in te mi porrei un altro quesito: vale davvero la pena dirlo a mio figlio? Se la nostra fosse una conversazione a due voci immagino tu potresti rispondermi: "Ma posso io davvero sapere questa cosa e non fare niente per proteggerlo?" Beh, non proprio..penso che se sei addirittura arrivato ad assumere un investigatore, la ragazza di tuo figlio aveva qualcosa che non ti convinceva...forse è di questo che potresti parlare con lui: della tua opinione su lei e del dubbio o timore che possa farlo soffrire..e di quanto tu vorresti che lui non soffrisse. Tra i compiti 'ingrati' dei genitori c'è quello di sforzarsi di lasciare che il figlio faccia le sue esperienze, cada e si faccia un pò male, aspettandolo con le braccia aperte, il disinfettante e un cerotto. Se, per evitare il cerotto gli impediamo di camminare, rischierà di fare cadute molto più rovinose nel momento in cui si troverà a camminare senza di noi. Forse non t'ho dato la risposta che ti aspettavi, spero di averti dato uno spunto di riflessione. In bocca al lupo!!

Youngmail

Insicurezza e dubbi sulla pillola

06/12/2006: di Stea, 19 anni

Domanda

Salve cara Youngmail, io sono circondata dalle mie paure ancora, ora le spiego. Questa sera ho avuto un rapporto non protetto nel quale il mio patner non è proprio venuto ne dentro ne fuori. Io ho finito il ciclo due gg fà, prendo la pillola Diane ormai ho iniziato la terza scatola. Le mie domande sono:
1-Ieri ho preso la pillola un'ora dopo che dovevo prenderla di solito, invece delle 21 alle 22 l'ho presa ed oggi ho avuto questo rapporto non protetto e vorrei sapere se visto le mie insicurezze ecc se posso star tranquilla o potrei essere incinta...
2-Queste insicurezze mi portano a non avere un bel rapporto sessuale, non provo piacere mi blocco con queste paure, ma il mio ragazzo dice che devo sconfiggerle quindi ho avuto questo rapporto apposta per vedere se ci riesco, ma le mie paure si creano sulla vericità e la protezione della pillola, ho paura che non funzionino, ma non voglio avere rapporti con il profilattico.
3-Vorrei capire una cosa sull'assunzione, è normale che finite le 21 pillole, nei 7 gg di pausa al 4 giorno di pausa mi arrivino le mestruazioni?
4-Posso star tranquilla nel fatto di avere rapporti non protetti senza che lui venga dentro prendendo la pillola..?
La ringrazio della Sua Cortese attenzione.

Risposta

Cara Stea, ti potrei dare tutte le rassicurazioni che chiedi, ma basteranno perchè tu ti metta tranquilla? Forse tutta questa paura ci parla di un rapporto difficile con la sessualità, poco sereno, e forse è proprio cercando di capire meglio questo che potresti trovare un pò di tranquillità. Per quanto riguarda il rapporto sessuale di cui parli nella lettera, se hai preso la pillola regolarmente (e un'ora di anticipo o ritardo sul solito orario non è assolutamente un problema) non devi temere. Potreste avere anche rapporti liberi, ossia il tuo ragazzo potrebbe normalmente avere l'eiaculazione. La pillola è fatta apposta per proteggerti dall'evenienza di una gravidanza indesiderata! Inoltre, è assolutamente normale che durante i 7 giorni di pausa dell'assunzione ti venga la mestruazione. L'efficacia dura comunque anche in quei 7 giorni. Ciao!

Youngmail

Scegliere vuol dire diventare responsabili

30/11/2006: di *Ambretta*, 18 anni

Domanda

Cara youngmail, grazie mille per darmi queste risposte, adesso te ne vorrei fare un'altra per capire se ho capito veramente cosa mi hai voluto spiegare: vorrei farmi un piercing (ai miei non piacciono, sono contro al 100%,e mi hanno detto che se ne farò di non tornare a casa) quindi io in questa situazione come dovrei comportarmi? Aspettare a diventare ormai adulta e a non volere più queste cose per una funzione estetica o dovrei farlo perchè MI SENTO DI FARLO? :*

Risposta

Cara Ambretta, ti faccio notare che con questa lettera è un pò come se chiedessi a noi che fare, indicazione che evidentemente non ti possiamo dare. Per restare nel tuo esempio, diventare più autonoma significa parlare coi tuoi di questo piercing, valutando insieme i pro e i contro e poi decidere non solo sulla base di ciò che senti, ma soprattutto sulla base della consapevolezza che sarai tu la responsabile di quella decisione. Che significa? Vuol dire che decidere per conto proprio è bello, certo, ma bisogna essere disposti a portare poi le conseguenze di quella scelta. Se, per esempio, valuti che davvero i tuoi non saranno più disposti ad ospitarti a casa o a darti una serie di benefici, puoi fare quel piercing, ma devi essere disposta ad accollarti le eventuali ricadute. Cioè, non è che puoi scegliere che fare, ma poi non prenderne le cose belle e brutte che ne derivano. Quindi, per riassumere, penso che nella situazione che esemplifichi, ti troverai a dover scegliere se fare il piercing e affrontare la reazione dei tuoi genitori o restare con il desiderio e mantenere la situazione familiare o ancora trovare una via di mezzo tra la prima e la seconda situazione...buona scelta! ciao

Youngmail

Non mi sento ascoltata

24/11/2006: di *Ambretta*, 18 anni

Domanda

Ciao youngmail. Ho bisogno di parlare con qualcuno che mi capisca e mi dia delle risposte adeguate ai miei stati d'animo. Sono una ragazza di 18 anni con una vita regolare e tranquilla, esco normalmente senza fare delle cose a cui potrei pentirmi, ho un ragazzo da 2 anni che amo moltissimo, abbiamo due caratteri completamente diversi ma troviamo sempre un punto d'incontro, lui ha 20 anni e non ha il senso della responsabilità, pensa che la mattina per andare a lavoro lo sveglia ancora la mamma. Siamo fidanzati in casa da circa 5 mesi, i miei genitori lo hanno sempre trattato divinamente, pur sapendo che comunque sia siamo giovani e gli amori vanno e vengono a questa età. Il mio ragazzo da quando si diplomato è diventato molto "serio" , non apprezza piercing, tatuaggi, avevo i dreadlocks, comunemente chiamati RASTA, e non gli andavano bene allora li ho tagliati per far a lui un piacere (non me ne sono pentita, sono tranquilla), è molto casalingo,il sabato sera preferisce stare a casa anzichè andare al cinema o a un pub per stare un pò in compagnia di altra gente. Questo è il mio ragazzo ORA, un cambiamento che ora come ora mi sta dando problemi,ora ti descrivo IO. Sono una ragazza a cui piercing,tatuaggi,trasgressione(nel limite,senza uso di droghe), viaggi, locali, molta gente PIACE. Quindi immaginati quando si dice "gli opposti si attraggono" siamo diventati noi l'esempio. Adesso ti parlo dei miei genitori, due personcine molto colte, lavorano tutti e due in uffici pubblici, di conseguenza hanno sempre il cervello in azione,calcoli e cose varie, mi sono iscritta alle serali, mi mancano due anni per finire e la mattina lavoro,perchè ho fatto questo?,per non volere più chiedere niente ai miei,(credo che la soglia dei 18 anni a me abbia cambiato il modo di vedere il mondo,mi sento più responsabile di me stessa e mi sento anche molto più matura). Mi vietano "diciamo" alcune cose che a me fanno sentire ancora piccola, ti faccio un esempio, vorrei farmi un piercing, loro sono contrari, ok li posso capire, ma non possono vietarmi di farlo. Non mi sento libera, mi sento dentro una prigione con le porte sbarrate. Piango per niente, a volte apro dei discorsi con mia madre, preso il diploma, con i soldi che sto conservando (non sono pochi) la mia idea è quella di fare un corso per piercer e tatuatori a roma, ma lei mi ha esplicitamente risposto che NON SO RAGIONARE,CHE PARLO SOLO DI TONTESE E CHE PER LEI POSSO SOLO ESSERE UNA NULLITà,mi vede grassa,mi stressa con questa storia,mi fa sentire obesa quando invece non lo sono peso solo 4 kg in + di quello che dovrei pesare,ma io sto bene così però lei mi influenza allora mangio di meno, quando torna nervosa da lavoro mi prende a urla senza motivo. invece il rapporto con mio padre è più sciolto,con lui posso parlare di queste cose,lui mi ha sempre trattato da persona adulta anche quando non doveva e questo mi fa sentire importante davanti ai suoi occhi,a volte lo guardoe e devo correre in bagno a piangere,non so perchè piango,ma così sfogo il nervosismo. Conosco ragazze che se ne fregano dei loro genitori e fanno quello che si sentono di fare,e io non ci riesco sono bloccata,non posso contare sul mio ragazzo, su nessuno,solo su me stessa.ormai penso pure di essere io il problema e che magari non è vero che i 18 anni non mi abbiano cambiato psicologicamente ma che è solo un mio pensiero,allora entro in un tunnel di serietà e nervoso che dura ormai da mesi. Io e il mio ragazzo non facciamo l'amore da un mese perché il minimo suo contatto mi innervosisce e finisce sempre con una grande litigata e muso di giorni,il rapporto con i miei è fatto di sorrisi finti e parole al vento che solo i muri ascoltano,perché i miei sentono non ascoltano. Vorrei sapere cosa potrei fare per trovare un po' di serenità e di luce in tutto questo che ti ho scritto,aspetterò una sua risposta con ansia. grazie di esserci.tanti baci.

Risposta

Cara *Ambretta*, se dovessi trovare un filo conduttore alla tua lettera, forse direi che è la sensazione di far molta fatica a fare le cose in libertà, sentendoti spesso vincolata da ciò che gli altri vogliono o da ciò che si aspettano da te. Cose da cui, peraltro, tu fatichi molto a staccarti. Proviamo a separare la relazione con il tuo ragazzo da quella con i tuoi. Per quanto riguarda il tuo lui, è possibile che passare dalla scuola al lavoro come occcupazione principale lo abbia caricato di un senso di responsabilità che non sa ancora bene come gestire...Non so se è capitato anche a te, quando hai iniziato a lavorare, ma si tratta di un cambiamento significativo, può essere molto stancante, anche solo perchè si tratta di adattarsi ad uno stile di vita diverso. Quindi, è possibile che il tuo lui sia cambiato, ma è anche possibile che si tratti di una 'fase di adattamento'. Dato che dici che siete molto 'esercitati' a trovare dei compromessi, potreste alternarvi i sabati da organizzare: uno decidi tu, uno decide lui e l'altro si adatta.
Per quanto riguarda il rapporto con i tuoi, hai ragione, sei in un'età in cui alle proibizioni genitoriali dovrebbe gradualmente sostituirsi una responsabilità personale che porta a decidere di testa propria, valutando le possibili conseguenze delle proprie azioni e assumendosene le eventuali implicazioni. A volte però questo passaggio è molto difficile per i genitori, che si sentirebbero tranquilli se il figlio avesse la testa identica alla loro e scegliesse da solo ciò che loro valutano il meglio per lui. Solo che, invece, molto spesso il figlio ha la sua testa e fa delle scelte che comportano il rischio di sbagliare...e i genitori che sperano di preservarlo dalle sofferenze e dagli errori devono invece scontrarsi con il fatto che le cose non si imparano se non con un'esperienza diretta (ahimè anche di cadute!!) e che il modo in cui il figlio cercherà la sua strada nella vita sarà diverso da quello che il genitore avrebbe voluto per lui. E il figlio deve continuare sulla sua strada, ascoltando e valutando i consigli, ma anche accettando che il genitore passi un momento di delusione e amarezza del tipo: "mio figlio non è diventato ciò che io sognavo per lui!"
Non ti sto spingendo al corso per tatuatori, sto dicendo che forse, pur riflettendo sugli stimoli che i tuoi ti danno, è ora che tu decidi per il tuo futuro, valutando rischi, pro e contro delle tue scelte e accettando anche eventuali disapprovazioni..
Per quanto riguarda i 'rimproveri alimentari', dato che sei normalissima (molti di noi hanno qualche kg in più, ma questo è anche frutto della nostra società del benessere), mi verrebbe da ipotizzare che le lamentele alimentari di tua madre siano un modo per tentare di continuare a prendersi cura di te, come faceva quando eri una bambina...Quando sarai mamma, ti accorgerai con stupore che a volte è davvero difficile accettare che i figli sono cresciuti...e per di più a loro modo!! Fatti spazio, cara *Ambretta*, sapendo che è uno spazio in cui dovrai usare bene la testa, perchè ne sei responsabile, ma questo ti permetterà anche di crescere essendo te stessa, e quindi evitando quel pesante senso di soffocamento! Ciao!

Youngmail

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