Youngmail è una rubrica interattiva tra giovani ed operatori esperti

È un servizio di consulenza gratuito on-line offerto
dai Consultori Familiari dell'ULSS di Vicenza

Come puoi vedere ci sono tanti argomenti di cui puoi parlare: sessualità, contraccezione, rapporti di coppia, con amici, con gli adulti intorno a te, problemi, dubbi o riflessioni personali,...
Scrivendoci potrai chiarire dubbi, ricevere informazioni utili, avere uno spazio di confronto e riflessione ed eventualmente dei consigli.

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Non ho amici, nè moroso, dove li trovo?

19/11/2006: di P, 21 anni

Domanda

Salve a tutti amici di youngmail. Ho 21 anni studio all'università.
In genere ho sempre pensato di essere abbastanza timida, soprattutto ricordo perchè continuavano a dirmelo i miei parenti e anche per il fatto che non ho praticamente amici, ma solo conoscenti con i quali ci si saluta e a parte quelle 4 chiacchere, non ho altri rapporti con queste persone, come ad esempio uscire assieme, tutto ciò diciamo è cominciato da quando sono andata alle superiori. Il primo anno è stato drastico praticamente ero timidissima, oggi non mi riconosco nemmeno! dal secondo anno invece è andata meglio ho cominciato ad aprirmi di più e a parte qualche uscita ai soliti compleanni o serate di classe, o qualche volta (rara volta) ho studiato assieme a queste persone non sono mai riuscita ad allacciare un vero rapporto di amicizia, ma solo di conoscenza...
Spesso penso che tutto ciò sia dovuto al fatto che alle medie avevo delle amiche che poi mi hanno deluso amaramente e mi hanno fatto soffrire, inoltre ricordo che mi prendevano anche in giro(le solite cose da scuole medie insomma) e forse successivamente non sono più riuscita ad allacciare un vero rapporto con altre persone e a "buttarmi" aspettando che fossero gli altri ad invitarmi, proprio per paura di essere rifiutata e di soffrire un'altra volta...
Comunque col passare degli anni ho notato sempre più, soprattutto da quando ho cominciato l'università, che sono cambiata, in meglio, mi sono aperta, chiacchero anche con gente che non conosco, sono solare, e cerco di far divertire tutti con battute e altro... e le persone che posso chiamare amici non mi ritengono timida, e quindi posso dire che ho fatto un gran bel cambiamento e di questo ne sono fiera :)
L'unico problema è che sono rimasti i residui del passato, ovvero nella mia città non ho amici, a parte quei pochi conoscenti a cui prima accenavo... mentre all'università che purtroppo non si trova nella mia stessa città (ma devo fare 1 ora circa di tragitto per raggiungerla tutti i giorni) riesco facilmente a fare amicizia, e forse ora sono riuscita a trovare delle persone con cui mi trovo veramente bene e che ritengo amiche....l'unico problema è che essendo di città diverse, ed essendo anche loro pendolari, succede che siamo molto distanti da città a città, e comunque sarebbe moolto difficile uscire assieme... quindi il mio problema di non avere amici rimane, infatti non conosco nessuno che sia della mia stessa città e che studi dove studio io, e quelli che abitano + vicino abitano sempre a 40 km, quindi il problema sussiste...
Al momento oltre ad andare all'università, dove alla fine è l'unico luogo in cui mi diverto, quando torno a casa a parte studiare, nel mio tempo libero non ho nulla da fare e lo passo praticamente davanti al computer in internet o a chattare con qualcuno(tra cui anche qualche amico che abita distante molto distante)...tante volte mi piacerebbe uscire, e spesso i miei genitori mi dicono esci vai a farti un giro... il che mi piacerebbe anche, solo che da sola non è che mi vada molto, anche perchè da soli è abbastanza noioso, meglio in compagnia! E a parte quello ogni volta che mi dicono di uscire io penso: "Che bella domanda, eh ma dove vado!?! se non ho nessuno, e non so nemmeno che fare!?!"
Per non parlare che ora visti i miei 21 anni tutti mi incitano a farmi morosa, e da un certo punto di vista avrei voglia anch'io di farmi morosa, l'unico problema è " ma dove me lo trovo il moroso se non esco mai se non per andare all'università?!?" Ora dopo tutto questo papiro per spiegare la mia situazione vorrei chiedervi in che modo posso sbloccare la mia situazione secondo voi??? Perchè io voglio davvero uscire, trovarmi amici, e il moroso soprattutto!
Grazie a tutti voi per aver letto la mia questione, e se riuscirete a darmi una risposta al mio problema grazie!!

Risposta

Cara P, la tua lettera ci insegna delle cose importanti: anzitutto che nella vita si può cambiare: tu l'hai fatto, nonostante le ferite e hai trovato molto vantaggio dallo sforza di aprirti ed essere più solare. Inoltre, la tua lettera ci dice che se dei compagni o amici ci prendono in giro o ci deludono, non è detto che funzioni sempre così. I tuoi attuali colleghi di università sembrano esserne la prova.
Quindi, così come dalla timidezza e dalle 4 chiacchiere sul tempo sei arrivata per gradi ad aprirti e socializzare, con gli stessi graduali passaggi puoi farcela nella tua città. A volte ricontattare vecchi amici, organizzare una cena tra ex comagni di classe, trasformare le 4 chiacchiere col vicino in un caffè, riservano sorprese davvero piacevoli. Vinta la paura e la ritrosia iniziale a 'rompere un ghiaccio' stratificato nel tempo e tollerato l'iniziale disagio, spesso ci si trova a chiedersi "Ma perchè non l'ho fatto prima? Che temevo?" E, volendo, puoi provare a sbloccarti anche sul 'nuovo', visto che è un'esperienza che hai già fatto: frequentare una palestra, un circolo, la biblioteca, l'animazione giovanile (SCOUT, parrocchia, gruppi,...) o iscriversi a un corso (c'è solo l'imbarazzo della scelta) sono ottime occasioni per crearsi un giro di conoscenze che poi possano trasformarsi in alcune amicizie o rapporto di coppia... Auguri!!

Youngmail

Dall'interruzione di gravidanza ho una ferita che non si rimargina...

26/10/2006: di Ginny, 21 anni

Domanda

Cara youngmail, due anni fa sono rimasta incinta. il mio ragazzo ed io ci amavamo tantissimo, ed eravamo gia' certissimi di voler stare per sempre insieme... quando è capitata questa tragedia, perche' siamo stati estremamente irresponsabilii, ho sentito il desiderio di tenere il bambino. ho cercato di lottare, con lui e con l'aiuto di un consultorio. eravamo anche maggiorenni...ma le nostre famiglie, nonostante non ci abbiano effettivamente fatto nulla di grave tipo toglierci soldi o buttarci fuori di casa, hanno usato su di noi una violenza psicologica notevole, che per me purtroppo ha funzionato. ero come in trance... ho lasciato che mia madre prendesse lei stessa i vari appuntamenti medici e anche quello dell'IVG. alla fine, ho messo io una firma, ho ingoiato io la pillola che fa dilatare la cervice, io ho scelto di essere portata in sala operatoria: ma non ero io quella persona, era una ragazza semplicemente nel panico, sotto schock, che non sapeva quello che faceva. quelle ore, non le dimenticherò mai. mi hanno segnato per sempre, sempre, sempre. ora, per fortuna, io e il mio ragazzo stiamo ancora insieme, ed io ogni tanto mi illudo che nella vita potrò avere una seconda occasione, una felicità, una bambina... ma ... non sarà mai lo stesso.
vorrei parlare con uno psicologo, con qualcuno, ma al mio consultorio accettano persone con problemi ben più gravi di una depressione post-aborto, e i consultori privati costano troppo. sento tanta rabbia e tanto pianto dentro di me, non so come liberarmene............aiutatemi.....

Risposta

Cara Ginny, interrompere una gravidanza può essere un'esperienza traumatica, sia di per sè, sia alla possibilità di un pensiero tormentoso del tipo "Come sarebbe potuto essere se avessi tenuto il bambino". Non mi pare che il dolore e la rabbia che riporti siano un problema da poco, anzi! E direi che è un'ottima idea quella di fare un percorso per elaborare questo dolore, con l'aiuto di uno specialista. Non so di dove sei, nè come funzionino lì i consultori familiari. Generalmente presso la nostra ULSS queste situazioni vengono accolte dagli psicologi. Non so se la cosa che dici è una tua idea o se è la risposta che hai ricevuto ad una tua richiesta di aiuto psicologico. Se è la seconda, fatti almeno dare indicazione di un servizio pubblico che possa darti uno spazio psicologico: se non è lì ti daranno comunque indicazioni rispetto a dove ti puoi rivolgere. Un in bocca al lupo grosso grosso. Ciao!

Youngmail

Non riesco più ad aspettare!

24/10/2006: di Cri, 23 anni

Domanda

Ciao a tutti, tempo fa vi avevo scritto riguardo alla gravidanza ed agli psicofarmaci. Ora vorrei chiedervi consiglio riguardo al fatto che non riesco più ad aspettare... Io desidero molto un figlio, ma devo prendere le medicine per un'altro mesetto, poi inizierò insieme al medico a diminuirle, fino a toglierle completamente. Sono felice che la mia cura sia durata poco rispetto ad altre persone, tre mesi sono effetivamente pochi, ma per me bastano per dire che è dura andare fino alla fine! Lo so che i figli non si fanno quando si prendono psicofarmaci, ma proprio per questo alle volte mi viene in testa di mollare tutto e provarci... Sarebbe uno sbaglio grandissimo soprattutto per la ricaduta... Mi sento come se mi stessi facendo un torto continuando a prenderle sapendo che invece vorrei abbandonarle per concepire un bambino... Allora io vi chiedo se è possibile provare a fare un figlio gia quando diminuirò le medicine, oppure devo proprio aspettare la fine di tutto??? E quanto tempo dopo la fine della mia cura è possibile provare a concepire un figlio??? Grazie!!!

Risposta

Cara Cri, considera questa attesa come una prova di perseveranza e costanza che anticipa quelle a cui i neonati sovente sottopongono!
Hai deciso che proverete ad avere un bambino e questa è una cosa bellissima, ma devi anche pensare a lui o a lei e cominciare ad utilizzare quell'altruismo che è richiesto alle mamme: devi garantire al tuo bambino il benessere e perchè questo accada devi prima stare bene tu. Sarete legati a doppio filo e se tu non stai bene, nemmeno lui potrà star bene. E questo comporta che tu termini con serietà la cura che stai facendo. L'interruzione improvvisa degli psicofarmaci può avere effetti indesiderati anche pesanti. Perciò ti consiglio vivamente di seguire con precisione fino in fondo le indicazioni del tuo curante e di valutare insieme a lui i tempi possibili per la ricerca di una gravidanza. Non possiamo essere noi, che non siamo i tuoi curanti, a darti una risposta al riguardo. Ciao e in bocca al lupo.

Youngmail

devo abortire?!

02/10/2006: di mamma?!?!, 16 anni

Domanda

Cara youngmail, sono una stupida ragazzina d 16 anni sono fidanzata con un ragazzo,anche lui di 16 anni,da un anno. Piu,anzi molte volte abbiamo fatto sesso senza preservativo e senza altre precauzioni. Solo ora mi rendo conto di essere stata molto incoscientee di aver pensato solo al piacere fisico! Ora sono incinta da circa 2 settimane e non so proprio cosa fare. Il bambino vorrei tenerlo perchè non vorrei che sia la soluzione di un problema e dopo fare finta di niente però poi egoisticamente penso anche a me stessa e vorrei abortire! Ma non posso proprio dirlo a mia mamma e quindi come farei ad abortire visto che sono minorenne, si potrebbe fare?!?!Io sono di napoli centro e vorrei sapere che dovrei fare? E come fare se voglio abortire? Grazie spero in una risposta!

Risposta

Cara mamma?!?!, non possiamo certo essere noi a dirti che fare. Questa è una decisione che spetta a te e al tuo ragazzo...aiutati però da adulti che possano riflettere insieme a voi su questa difficile situazione. Il consiglio che posso darti è di rivolgerti al più presto al Consultorio Familiare più vicino a casa tua. Lì potrai trovare delle persone esperte che ti aiuteranno a capire che decisione prendere e ti staranno successivamente accanto, seguendoti nell'uno o nell'altro caso. Se vuoi, facci sapere il quartiere di Napoli in cui abiti (ovviamente questa è un'informazione che non pubblicheremo) e faremo il possibile per recuperare i riferimenti telefonici e, se riusciamo, anche i nominativi degli operatori del Consultorio di riferimento a cui ti puoi rivolgere. Ciao e in bocca al lupo qualunque sia la tua scelta..

Youngmail

Antidepressivi e gravidanza

08/09/2006: di Cristina, 23 anni

Domanda

Ciao youngmail! Il mio problema, più che altro riguarda una curiosità sugli antidepressivi. Io, da circa dieci giorni sto prendendo l'antidepressivo ELOPRAM, per disagi riguardanti l'ansia. Convivo, ma il mio più grande desiderio sarebbe quello di mettere al mondo un figlio... So che potrebbe sembrarvi stupido, visto il mio stato d'animo, poi la medicina che devo prendere per chissà quanto tempo... La psicologa dice che per arrivare al traguardo diventare madre, devo fare dei piccoli passi che portano verso quel sogno... Io volevo chiedervi se sapete dirmi dopo quanto tempo dal termine degli antidepressivi è possibile diventare madre...? Anche perchè restare incinta malgrado assumendo quel tipo di farmaco, non creerebbe problemi al futuro bambino??? Grazie di Cuore!

Risposta

Cara Cristina, decidere di avere un bambino è una cosa bellissima, che comporta però mettere sulla bilancia diversi elementi, come ad esempio che ci sia un desiderio consapevole di ciò che l'arrivo di un bimbo può comportare, che ci siano possibilmente due genitori pronti ad accogliere il bimbo, che si tratti di un buon momento di vita (cioè che sia possibile dare il tempo, le attenzioni e le energie necessarie ad un neonato)...penso la tua psicologa ti abbia dato un buon consiglio: è una scelta importante da far maturare dentro gradualmente prima desiderandolo, poi però anche valutando cosa comporterebbe.
Per quanto riguarda i farmaci, ogni farmaco, soprattutto nei primi mesi può essere dannoso per il nascituro. In genere li si usa solo quando è assolutamente necessario. La cosa migliore sarebbe che tu non avessi bisogno di assumere farmaci al momento della gravidanza e che ti sentissi abbastanza forte da sostenere un periodo magico ma anche molto impegnativo su vari fronti. Ti faccio tanti tanti in bocca al lupo di cuore! Facci sapere! Ciao!

Youngmail

Sono mamma: grazie!!

30/08/2006: di nicole!, 16 anni

Domanda

Cara yongmail, non so se ti ricordi di me... un pò di tempo fa ti avevo scritto!! avevo paura di essere incinta...mi avevi consigliato di provare il test e di stare calma... meno di un mese fa è nata la mia bimba!!!!!!!!!!! Volevo ringraziarti xkè mi hai dato un grande aiuto!!! grazie ancora

Risposta

Carissima Nicole, grazie a te per averci scritto. Spero non ti dispiacerà se abbiamo deciso di pubblicare questa tua lettera: abbiamo pensato che il tuo coraggio e la tua gioia di ora siano di esempio e di aiuto per le persone che si trovano a vivere quello che hai vissuto tu. Auguriamo a te e alla tua bimba tanta fortuna e tanta tanta gioia. Auguri neo-mamma Nicole!!

Youngmail

Prima volta

20/08/2006: di Selenia, 15 anni

Domanda

Ciao youngmail....senta, ho 15 anni non ho mai avuto un rapporto sessuale di nessun tipo....però sinceramente c'è un mio amico che lo vuole fare con me e io anche lo voglio fare....ma ho paura, perchè non siamo nemmeno fidanzati...e non so se questa mia decisione è giusta oppure no...perchè dovrò perdere la verginità....aspetto ansiosamente e al piu presto una sua risposta...

Risposta

Carissima Selenia, benvenuta! Il momento 'giusto' per fare l'amore per la prima volta è personale e dipende da tante cose: dalle convinzioni personali relativamente alla sessualità, dal sentirsi davvero pronti per farlo (non cioè perchè l'altro insiste tanto), possibilmente dall'essere innamorati e sentire che quel ragazzo è la persona giusta, dall'averci pensato bene (il che comprende aver considerato anche le possibili conseguenze). Penso, dunque, che dovresti anzitutto chiarirti perchè pensi di voler fare l'amore con questo amico. Se non siete insieme, se non siete innamorati cos'è che spinge ciascuno di voi a pensare di avere un rapporto sessuale con l'altro? E tra l'altro il primo rapporto per te! A mio avviso forse sarebbe utile parlarne con questo amico, capire come stanno le cose, perchè lui desidera fare l'amore con te (se perchè vuole semplicemente qualcuna con cui vivere la sessualità o perchè prova qualcosa per te e pensa che tra voi potrebbe nascere qualcosa, ad esempio). Se non sei convinta, se hai il dubbio che sia la cosa giusta, non aver fretta, datti il tempo di sentire bene e di capire cosa desideri per davvero..stai certa che di occasioni ne troverai tante..devi capire qual'è quella che fa per te! Ciao!

Youngmail

Vergogna a venire al consultorio...

16/06/2006: di Sweety, 20 anni

Domanda

Ciao youngmail!! Grazie x l'informazione che mi avete dato sugli orari dello spazio giovani! Non riesco a decidermi a venire in consultorio perchè mi vergogno!! Come faccio a vincere la mia paura e timidezza?? Quello che mi spaventa non è la visita ginecologica di per sè...ma il fatto di venire li' in consultorio...Aiuto!!

Risposta

Cara Sweety, a mio avviso molto dell'imbarazzo che provi nel venire qui in consultorio è legato al fatto di non esserci mai stata. È un'esperienza nuova e, come spesso accade in queste circostanze, uno si fa delle preoccupazioni che poi nella realtà risultano molto più superabili di quel che si pensa. Se ti può essere d'aiuto, pensa che qui vengono molte ragazze, più o meno come te, e anche loro all'inizio sono un pò imbarazzate, ma poi vedono che non ce n'è motivo e si sciolgono. Immagina il venire qui esattamente come il fare una qualsiasi altra visita medica...
Magari ti può essere utile telefonare prima e prendere appuntamento: questo potrebbe darti l'opportunità di rompere il ghiaccio per telefono e avere un appuntamento ti aiuterebbe a non continuare a rimandare! Che dici: ti aspettiamo? Ciao!

Youngmail

Desiderio di gravidanza

31/05/2006: di paginabianca, 35 anni

Domanda

Gent.ma Youngmail, ho scoperto per caso questo sito e la tentazione di scriverti per avere un consulenza è stata immediata. Ho 35 anni; da sempre (c.a 21 anni) uso metodi contraccettivi (tipo Milvane, Jasmine e infine Evra (le precedenti nn riuscivo più a tollerarle) per combattere principalmente una forte dismenorrea. Come da consiglio del mio ginecologo interrompevo ogni 6/9 mesi max la somministrazione di ogni pillola e il ciclo arrivava regolarmente il mese successivo (fermo restando i forti dolori); in ottobre 2005 ho deciso di interrompere il cerotto in quanto vorrei programmare una gravidanza e, pur avendo fatto attenzione i primissimi mesi, ora tarda ad arrivare. Il mio partner è a posto con lo spermiogramma; per quanto mi riguarda il mio ginecoloco oltre a rilevare spesso le ovaie policistiche mi ha detto che non devo preoccuparmi, rilassarmi e attendere settembre....
Termino comunicandole che il mio ciclo arriva dopo 28 ma anche 39, 32 34 36 e il mese scorso dopo 42 gg. Questo mese siamo al 39 gg. Feci un esame del sangue il mese scorso (dopo due settimane di ritardo) ma furono negative, il ciclo che arrivò neanche a farlo apposta dopo un paio di gg dal prelievo è durato, rosso e abbondante, solo un unico giorno e non di più....Ora sono in attesa di questa nuova mestruazione...Cerco di essere serena (tutti i medici non fanno che ripeterlo)...ma in verità non credo dipenda da questo...non credo infatti che chi ha la grande sorpresa di una gravidanza non abbia in sé una ansia nascosta.....Mi scusi la presunzione....
Mi scriva presto, la prego!!!! E mi dia i suoi utili consigli, La ringrazio in anticipo!

Risposta

Cara Pagina bianca, grazie per i complimenti. Presumibilmente cicli così irregolari sono legati proprio all'ovaio policistico e questo rende anche difficile capire bene quando potrebbe essere l'ovulazione e quindi un pò più difficile l'instaurarsi di una gravidanza. Mi rendo conto che quando una coppia decide di avere un bimbo l'attesa crea tensione e può sembrare lunga, ma 8 mesi a 35 anni sono un tempo ancora nella norma rispetto ai 'tempi d'attesa'. Capisco che ti infastidisca il sentirti dire "Stai tranquilla" e che ti faccia venire il pensiero "Fossero loro al mio posto!", ma - credi - siamo un tutt'uno corpo ed emozioni, per cui è proprio vero che se sei molto tesa questo potrebbe essere un fattore che complica. Molte donne si prendono incinte proprio quando avevano smesso di sperarci; altre, pensando di non poter avere bambini, ne adottano e misteriosamente subito dopo si prendono incinte! Sono d'accordo con te che decidere di avere un bambino può muovere paure e ansie a molte e che a volte sono difficili da gestire, ma il corpo tutto questo lo sente e reagisce. Con questo non voglio certo dirti che nel tuo caso il problema sia l'ansia. Dico che potrebbe esserci anche quella componente e che se il tuo medico ti ha consigliato di passare l'estate significa che ha valutato che vale la pena tentare ancora in modo naturale. Eventualmente immagino che a settembre, se le cose non fossero ancora cambiate, vi farà fare degli altri accertamenti. Intanto ti può aiutare assumere dell'acido folico. Ciao e un in bocca al lupo grosso grosso!

Youngmail

Giudicare senza conoscere a fondo...

17/05/2006: di Cry, 24 anni

Domanda

Ciao a Tutti, sono la ragazza che tempo fa chiedeva informazioni sull'ovulazione ;-))) Ora ciò che scrivo riguarda ancora la gravidanza, ma in particolare alcune persone che definiscono "stupide" chi come me a 24 anni pensa gia a fare un figlio! Forse sono io che sbaglio a pensare così in fretta a certe cose, ma se nel mio cuore mi sento pronta per questo enorme passo, perchè le persone più "adulte" devono giudicarmi male solo per l'età?! Questo mi da fastido perchè alcune volte arrivo pure a chiedermi se sono io che sbaglio oppure sono loro! Poi ovvio, ritorno sulla mia strada, ma... quello che voglio chiedervi e se effettivamente è sbagliato programmare una gravidanza a 24 anni...? So che al mondo ci sono problemi ben più seri, ma secondo me ci sono persone che sviluppano l'istinto materno prima, altre dopo ed altre mai! Secondo voi, l'idea di fare un figlio può anche arrivare dal fatto che mi manca l'infanzia che non ho mai avuto? Grazie

Risposta

Cara Cry: le donne diventano mamme a tutte le età...e nessuna ne è pronta al 100%. Questo perchè avere un figlio è un'esperienza per cui non ci sono corsi di preparazione, nè prove generali...
In alcuni casi un bimbo è desiderato e cercato, altre volte arriva..e non sempre le cose vanno meglio nel primo caso. Sì, perchè diventare mamma a mio avviso comporta una grande disponibilità a lasciarsi 'sconvolgere la vita', a cambiare i tempi, a invertire le proprie priorità, a modificare abitudini a volte comode e rassicuranti, ad accettare di confrontarsi con i propri limiti e le proprie ferite, in primis quelle vissute in quanto figlia. Quindi, rispondendo alla tua domanda, mi verrebbe da dirti che dipende. A mio avviso un buon modo per mettere al mondo un figlio è chiedersi da cosa nasce questo desiderio. L'idea di fare un figlio perchè ti è mancata l'infanzia è comprensibile, ma forse rischi di 'portar via l'infanzia a tuo figlio', ovvero di chiedere indirettamente a lui di farti vivere ciò che hai tanto desiderato e non hai potuto vivere. Potresti chiedermi che c'è di male in questo. E ti risponderei che questo rischia di togliere a lui la possibilità di avere un'infanzia tutta sua. Significa che corri il rischio di non riuscire a essere in funzione dei suoi bisogni e della sua persona, se sei ancora centrata su ciò che non hai potuto vivere. Purtroppo, cara Cry, tutti noi dobbiamo constatare che i vuoti del passato non si possono riempire con il presente. Possono solo essere compresi e accettati. Tutti ne abbiamo qualcuno e tutte quando diventiamo mamme abbiamo ben chiaro che nostro figlio non soffrirà ciò di cui abbiamo sofferto noi. E questo di per sè è una buona cosa..
Penso che se comprendi e rifletti sul dolore della bambina che non hai potuto essere, capirai che ogni bambino ha bisogno del suo spazio: uno spazio nuovo, tutto suo, che non sia un riempire i 'buchi' rimasti nell'infanzia della sua mamma, ma che permetta a lui di fare le sue scelte, vivere le sue cose, costruire la sua storia e a te e al suo papà di poterlo sostenere e accompagnare in una strada nuova e non nella 'tua strada da correggere'! Se sei consapevole che diventare mamma comporta tutto questo...beh, penso che allora sei sulla buona strada per diventare una brava mamma. Ciao!

Youngmail

Sono realmente preoccupata

13/05/2006: di sorriso, 25 anni

Domanda

Ciao youngmail, ho appena letto la vostra risposta alla mia lettera, (ma sono normale?) e vi ringrazio. Anche io avevo pensato di rivolgermi ad un esperto, ma a chi? Inoltre volevo sottoporvi un altro problema: come mai i soli ragazzi con cui mi trovo bene e mi piacciono sono sempre fidanzati? Appena incontro qualcuno di "libero" per così dire già sento che mi richiudo dentro. Forse avete ragione, forse ho paura. Aiutatemi, vorrei tanto essere serena come lo sono sempre stata! ciao

Risposta

Carissima sorriso: ritrovare la serenità spesso passa attraverso una ricerca di un nuovo equilibrio. E un nuovo equilibrio può essere trovato accettando di mettere in discussione quello attuale e comprendendo meglio se stessi. Il tuo non essere serena di questo momento può essere anche una cosa buona se è un modo di non accontentarsi, di voler crescere, di voler vivere anche quelle esperienze che vorremmo anche se ci fanno paura. Per questo ti dicevo che può esserti utile parlare con uno psicologo che insieme a te cerchi di comprendere le ragioni del tuo evitare la vicinanza con gli uomini. In questa lettera aggiungi un pezzettino importante di quel che vivi: hai capito che se puoi provare qualcosa verso un uomo, lo puoi fare solo con chi è già impegnato. Con chi è libero è più difficile perchè se accade scattano delle sensazioni 'scomode' che fatichi a decodificare, ma che ti fanno evitare la situazione. Bene, mi pare che tu stia già sforzandoti di capire! Collaborando con qualcuno penso potrai davvero provare a superare queste difficoltà. Ma da chi andare? Ci sono diverse alternative. Una è rivolgersi al consultorio familiare della tua zona. Telefonandoci potrai prendere appuntamento con lo psicologo di quel consultorio. La consulenza è gratuita. Se sei della zona di Vicenza o provincia puoi trovare i riferimenti su questo sito alla voce 'indirizzi utili'.

Youngmail

Risposta

04/04/2006: di delfinofelice, 21 anni

Domanda

Cara youngmail, ho appena letto la risposta alla domanda che vi ho spedito il 20/03/06 a cui avete dato come titolo "come sopravvivere ad una violenza". Vi ringrazio per i consigli. Cmq vi volevo far sapere che ho deciso di mettermi in contatto con un psicologo per dialogare e fare insieme un tragitto..perchè anche se è passato tanto tempo e ho allontanato totalmente quella persona dalla mia vita la ferita c'è e io non voglio camminare male sulle strade della vita...rischiando con le mie paure insensate(mi riferisco al mio uomo, che purtroppo certe volte deve subire i miei momenti di gelosia insensata,magari gelosa anche di alcuni componenti della sua famiglia)di perderlo..lo amo, è la mia vita e non posso ne voglio perderlo per colpa di quella mia brutta esperienza fatta durante la mia adolescenza..la persona chiamata zio mi ha rovinato l'adolescenza ma oggi che posso decidere non gli permetterò di rovinarmi il mio nuovo percorso di vita. Sono ormai cresciuta. Grazie di cuore....Ciao

Risposta

Cara delfinofelice, mi pare un'ottima idea se lo stai facendo anzitutto per te stessa. Ti faccio i migliori auguri! Ciao!

Youngmail

Cosa devo fare col lavoro???

26/03/2006: di C, 23 anni

Domanda

Salve youngmail! Mi chiamo Cristina, ho 23 anni e vorrei dar pace a tutti quei pensieri che ho in testa! Arrivo da una famiglia complicata... (ora non sto a spiegare sennò andiamo a finire su argomenti che qui ora non servono) e da tale famiglia complicata...io sono cresciuta con la mente complicata!!! Due anni fa ho scoperto di assomigliare a mia madre in quanto lei è ansiosa, depressa, etc. Io ho iniziato ad avere le mie prime crisi di panico, ansia... Ho cercato di combattere questo mio dolore perchè essendo la più forte della famiglia, non sono mai riuscita ad accettare che questo male potesse attaccare anche me! Mia sorella diciamo che ha perso la sua lotta perchè si è ammalata di depressione, ed io che sono la più giovane crescendo insieme a lei e mia madre entrambe malate, mi sono detta che avrei fatto di tutto per non essere come loro... Ma bensì come mio padre che è forte, coraggioso senza alcun timore! Ora ho fatto un salto di qualità in quanto da tre mesi convivo con un ragazzo stupendo che è il mio compagno da quattro anni... Nonostante io abbia incontrato lui e che mi ha salvato, standomi vicino nei momenti oscuri della mia vita in famiglia, sento comunque ancora dentro di me quella tristezza di mia madre... Ma io non sono lei! Perchè devo essere così incasinata... Arriviamo però al mio attuale problema... Il mio problema è il lavoro! Premetto che lavoro da quando avevo 16 anni... Dentro di me sento che andare a lavorare mi piace, mi distrae, ma dall'altra parte vorrei stare a casa (diciamo che come stile di vita e di soldi potrei quasi permettermelo), il punto è che io ho provato a stare a casa per circa due mesi. Il risultato è che all'inizio stavo bene, ma poi il mio umore peggiorava... Allora all'inizio di questo mese sono tornata a lavorare... Anche in questo caso, all'inizio tutto bene, ma ora mi sento di nuovo male con ansia, triste depressa. Ora quello che mi chiedo è che cosa devo fare? Cos'è che mi fa avere queste contaddizioni interiori riguardo al lavoro? Io secondo voi che personalità ho dentro di me? Insomma... cosa pensate di me e di quel poco che ho scritto della mia vita? Aiutatemi vi prego... GRAZIE e scusate gli errori!

Risposta

Cara C, benvenuta nella rubrica youngmail! Non penserai davvero che possiamo dare una valutazione della tua personalità a partire da una lettera?! Le persone per fortuna sono molto più ricche e complesse di quanto una lettera possa descrivere!
Per quanto riguarda la situazione familiare hai ragione a dire che è abbastanza difficile. È vero che avere un familiare che soffre di depressione è considerato un fattore che facilita l'ammalarsi di depressione. È anche vero che tu dalla tua hai diversi elementi positivi: prima di tutto il voler essere diversa, poi un papà che non soffre di depressione e che pare essere un buon esempio di come si può vivere da non depressi, poi il fatto di esserti scelta un buon compagno e di essere uscita di casa e ancora il fatto di avere un lavoro. Sono tutti fattori che ti possono aiutare a non cadere negli stessi modi di leggere la realtà di mamma e sorella. Ci sono, d'altro canto, degli aspetti a cui stare attenta: il rischio di appoggiarti troppo al tuo compagno (nella tua lettera tu dici che lui 'ti ha salvata'..non credi di esserti salvata tu?), il 'rinchiudersi' (stare chiusa in casa da sola), l'evitare le novità e i cambiamenti che la vita porta con sè, il convincersi che in fondo sei fatta 'della stessa pasta' di mamma. A volte un'ottima risorsa, se si vede di faticare a uscirne da soli è fare un percorso di psicoterapia, dove 'prendere in mano' e osservare i pezzi della propria vita e provare a metterli insieme in modo un pò diverso. Ci sono alcune cose che di necessità dovrai accettare, come ad esempio l'essere figlia di tua mamma e quindi almeno in parte somigliarle (sia per i suoi geni in te, sia perchè ti ha cresciuta nel modo per lei possibile) e avere quindi in te anche alcuni 'germi di depressione'. Ma d'altro canto puoi anche mettere a fuoco come non fare le sue stesse scelte, ovvero come non nutrire quei 'germi'. Perchè non pensare di fare questo lavoro su di te?
Per quanto riguarda, invece, la problematica del lavoro, quel che mi sembra di capire è che qualunque scelta tu faccia risente di un disagio di fondo che ti accompagna e che ti appartiene al di là di ciò che sceglierai. Posto questo, forse ciò che devi chiederti è in che contesto ti senti più forte nel contrastare il tuo disagio: stando a casa sola tutto il giorno o lavorando? Considera che spesso l'ansia e la depressione portano a ritirarsi, perchè danno l'idea di essere più tranquille, più serene. In realtà, quando poi tale intento si attua il restarsene molto tempo in casa porta all'inattività, che fa aumentare la depressione...
Ciao e auguri!!

Youngmail

Problemi molto difficili

23/02/2006: di disperata, 29 anni

Domanda

Salve a tutti, leggendo tutte le email mi sento in difficoltà ad esporre il mio problema.
Sono una ragazza con gravi problemi di droga.
Io e il mio ragazzo facciamo uso costante di eroina non ci buchiamo ma la sniffiamo.
Ed ora ci troviamo in un grosso problema: vogliamo smettere perchè non è vita questa, ma non riusciamo. Il nostro rapporto è in crisi, non vediamo più nessuno perchè quando entri in questo giro niente è più divertente niente ti piace più, nemmeno la tua vita.
Quando passano 2 giorni che non ne facciamo uso entriamo in crisi, quasi ci odiamo. Lui mette in discussione il nostro rapporto ed io sono nervosa.
Come possiamo fare per smettere?
Consultare qualcuno è impossibile, ci creerebbero solo quai.
Forse spronandoci ad uscire.
Ma la voglia è poca, il pensiero è unico.
Abbiamo cominciato per divertimento, ma ora è diventata una cosa che si deve fare x forza ed io e lui siamo stanchi di farlo per stare bene. Vorrei un consiglio.
Per favore veloce perchè veramente non se ne può più.
Tante persone pensano possono smettere quando vogliono: non è vero è lei che comanda, non tu.
Non fatene uso mai...
Nemmeno per provare, perchè poi non avrete più una vostra vita.
Saluti

Risposta

Ciao C. e benvenuta nella rubrica. Vorrei anzitutto ringraziarti per la tua lettera, sia perchè parlare di un proprio problema così personale non è facile, sia perchè credo che la chiarezza con cui tu parli di quanto la droga rovini la vita possa essere un utile ammonimento per i lettori che potrebbero caderci,senza rendersi inizialmente conto dei grossi rischi.
Mi chiedi un consiglio. Credo che uscire da una dipendenza non sia mai facile, perchè per quanto una parte di te lo voglia, e tanto, l'altra parte di te si sente fragile senza l'oggetto della dipendenza..e pensa di non potercela fare. Restare dentro alla tossicodipendenza ha dei costi (dipendere dall'eroina, crisi quando manca, perdita di senso del vostro rapporto di coppia, isolamento, mancanza di un autentico interesse, di cose a cui appassionarsi e dedicarsi, rabbia,..) ma credo che uscirne preveda pure mettere in conto dei costi (tollerare di star male per l'astinenza, passare momenti di rabbia e sofferenza intensi, rivedere il vostro rapporto di coppia,..) con la differenza che mentre il primo è un male senza fine, il secondo è un investimento per tornare a stare bene e a vivere. Sono d'accordo con te: la dipendenza da sostanze è un problema importante, troppo grave per potersi illudere di farcela con le sole proprie forze perchè provare ad uscirne significa avviare una battaglia interiore tra due parti di te - quella che vuole tornare a vivere e quella che pensa di non potercela fare senza la droga - e a mio avviso la parte sana 'ha bisogno di rinforzi' per prevalere sull'altra.
E questi 'rinforzi' dovrebbero essere molto specialistici: l'aiuto è utile solo se dato da persone che conoscono bene il problema che state vivendo e che quindi vi possono capire e aiutare in modo specifico.
Vi consiglierei di chiedere aiuto al SERT (se siete di Vicenza o provincia posso darvi i riferimenti): lì solitamente vige il segreto professionale, per cui se siete entrambi maggiorenni potete accedere tranquillamente e fare insieme a loro un progetto di cura adatto a voi. In alternativa, ci sono delle comunità terapeutiche dove l'essere lontani da casa, con un gruppo di persone che condividono il vostro problema e degli operatori che vivono con voi 24 ore su 24 può essere un'efficace sostegno.
La vostra voglia di vivere e di uscirne può essere davvero la molla più importante per uscirne, ma da sola non è sufficiente, per cui il mio invito è duplice: non scoraggiatevi mai e chiedete un aiuto specifico. Vi auguro di cuore di farcela. Teniamo tutti le dita incrociate per voi!!

Youngmail

Sesso: a che età?

17/02/2006: di piccola91, 14 anni

Domanda

Cara youngmail, ascoltando molti adulti a volte si sente dire che far sesso da giovani (14-16 anni) è troppo presto. Secondo voi c'è un età giusta per farlo?

Risposta

Carissima piccola91, benvenuta nella rubrica e grazie per la domanda che credo dia voce ad un dubbio che molti ragazzi hanno. È vero, spesso gli adulti tendono a dire rispetto al sesso "Non è ancora il momento", il che fa nascere spontanea una domanda "Ma allora quand'è il momento? Come faccio a capirlo? Chi è che me lo può dire?" Quando poi si trova un moroso la cosa si complica ancora di più, perchè magari uno dei due vorrebbe fare l'amore e l'altro un pò non sa se è il momento giusto, un pò non vorrebbe dir di no...
Non ti darò una risposta oggettiva, perchè credo non esista, ma penso di poter riflettere con te così che tu abbia qualche idea in più per decidere cos'è giusto per te.
Fare l'amore per la prima volta può essere una cosa bellissima se scelgo di farlo perchè sento che lo desidero, che sono pronta, che il ragazzo con cui sto è speciale e ci conosciamo abbastanza da sentire che avremo anche in quei momenti un rispetto reciproco. Ma la prima volta può essere deludente o spiacevole, se lo faccio perchè le mie amiche l'hanno già fatto, per potermi sentire 'grande', perchè il mio lui insiste e mi scoccia dirgli no, se sto con lui ma non mi sento poi così innamorata, se, insomma, non sento di essere pronta e che lui è la persona giusta e il momento è quello giusto per me. Potresti chiedermi "Come faccio a capire se sono pronta?" Devi imparare ad ascoltare il tuo cuore abbassando il volume sulle richieste esterne e cercando di capire se dipendesse solo da te - da quello che vorresti e da quello che ritieni giusto - cosa faresti. Ci sono, ad esempio, delle ragazze che credono che la verginità sia un valore e che fare l'amore con un ragazzo sia una scelta da soppesare bene. In questo caso, potrebbero sentire che non importa se non sono come le loro amiche, per loro è meglio aspettare. Per altre, invece, è importante farlo con la persona giusta e allora magari aspettano a fare l'amore fino a che non trovano il ragazzo con cui sentono di avere una storia importante. Altre ancora aspettano a sentire di essere pronte, cioè una specie di vocina interiore che dice "È quello che desidero, sento che sono pronta". Per quanto riguarda le emozioni, è normale avere un pò di timore la prima volta, ma se senti molta paura forse questo è un campanellino d'allarme che ti dice che non è ancora il momento giusto.
Gli adulti tendono spesso a consigliare di aspettare perchè ritengono che questa 'vocina interiore' sia più facile da sentire se si è un pò più maturi, mentre è facile che se si è più giovani ci si lasci influenzare da quello che dicono e pensano i coetanei senza scegliere sulla base di cosa si sente dentro!
Spero di averti dato qualche spunto di riflessione..se ti va, scrivimi ancora! Ciao!

Youngmail

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