Youngmail è una rubrica interattiva tra giovani ed operatori esperti

È un servizio di consulenza gratuito on-line offerto
dai Consultori Familiari dell'ULSS di Vicenza

Come puoi vedere ci sono tanti argomenti di cui puoi parlare: sessualità, contraccezione, rapporti di coppia, con amici, con gli adulti intorno a te, problemi, dubbi o riflessioni personali,...
Scrivendoci potrai chiarire dubbi, ricevere informazioni utili, avere uno spazio di confronto e riflessione ed eventualmente dei consigli.

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Una settimana e vado al mare ma....il peso..

11/06/2009: di LoLa, 17 anni

Domanda

Ciao young, manca una settimana e vado al mare con le amiche...si, spero di divertirmi....ma....il problema ke mi assilla è un altro....
peso 75 kg...sono 1.64 m ...insomma...non sono in forma....che posso fare x perdere kili in questa settimana?? aiutamiiiii

Risposta

Cara LoLa, capisco il tuo disagio e il desiderio di essere in forma e sentirti a tuo agio con le tue amiche al mare, ma non esistono soluzioni "sane" per perdere molto peso in poco tempo. Le promesse della pubblicità sono un pò come il canto delle sirene: anzitutto perchè i prodotti e i metodi che propongono non sono nè salutari, nè equilibrati e in secondo luogo perchè i risultati durano poco e non di rado alla lunga peggiorano i problemi.
Per prenderti cura di te l'ideale sarebbe un'alimentazione equilibrata, con dentro un pò di tutto, ma ricca soprattutto di frutta e verdura. Bere un pò di più...ma questi "consigli sani" richiedono tempo per dare qualche risultato...
Ad una settimana dalle vacanze, al tuo posto, proverei a curare il look: trovare un abbigliamento (ad esempio copricostumi o vestiti morbidi) che possa metterti a tuo agio, prendere un pò di sole prima di partire in modo da avere già un minimo di colorito, ...ma soprattutto puntare più sul divertimento e sul benessere delle amicizie e su quel che tu sei anche al di là del tuo peso...che poi, se ti guarderai bene intorno in spiaggia noterai che il mondo (quello vero) non è composto solo di "veline" perfette, ma di persone diverse e varie, con diverse forme e peso corporei e con diversi modi d'essere..e non sempre vale l'equivalenza magro = più desiderabile...anche se una parte della cultura vorrebbe convincerci che è sempre così!!
Buon divertimento!

Youngmail

La solitudine

09/06/2009: di Sarah, 15 anni

Domanda

Cara youngmail: la solitudine. Quante persone soffrono di questa "malattia" a cui a volte sembra nn esistere un rimedio..15a in cui nn ho avuto amici o ragazzi..il problema nn è questo, il problema è perchè..il motivo..se solo sapessi, a volte sapere fa talmente bene! Non ho mai fatto del male a nessuno, cerco sempre di essere simpatica, nn credo di essere cosi tanto brutta (ma nn so)..allora perchè?! Certe volte mi convinco che è il mio carattere che non va, sono timida e non sempre riesco ad esprimere quello che penso, e molte volte dentro i gruppi sto zitta, nn perchè nn ho voglia di parlare ma è solo che spesso nn so che dire e ho paura di dire qualcosa di sbagliato..
Volevo solo chiedere: come faccio a cambiare il mio carattere a cui ormai sn cosi tanto abituata? Come faccio a essere simpatica? Come faccio ad avere amici!!?
Grazie di ascoltarmi!

Risposta

Cara Sarah, più che cambiare carattere (che peraltro non è detto che abbia qualcosa che non va), forse potresti porti come obiettivo di cambiare qualche abitudine o qualche convinzione che non ti aiuta. Ad esempio: dove sta scritto che quando si apre bocca non bisogna assolutamente dire cose sbagliate? Se esistesse una regola in merito, vivremmo probabilmente in un mondo silenzioso!!
Un'abitudine da cui partire a lavorare potrebbe essere questa: riuscire a dire la tua o a fare una battuta, anche se sei in gruppo, non esigendo che sia la frase o la battuta giusta...ma semplicemente riuscendo a dirla..se poi dici qualcosa di sbagliato o che non fa ridere...non casca il mondo e non sarà certo per una sola cosa sbagliata che dici che gli altri ti giudicheranno!!
Se tu dovessi scegliere di andare a farti un giro con una compagna che parla, dicendo a volte anche "cavolate" ed una che sai essere di poche parole, piuttosto chiusa...chi sceglieresti?
Voglio dire che "essere di compagnia", accettando di essere imperfetti - e quindi di fare "uscite" felici ed altre meno - è un aspetto di solito apprezzato e ricercato!
Un'altra buona abitudine che potresti un pò alla volta prendere è quella di essere propositiva, cioè di chiamare tu, invitando o organizzando delle attività...certo, c'è il rischio di sentirsi rispondere no, ma se il contadino non semina per paura che poi non crescano i frutti seminati, ha la certezza di non raccogliere nulla. Se anche riceverai dei no in risposta, gli altri sapranno che c'è una tua disponibilità ad uscire e magari dopo un pò inviteranno anche loro te!
L'importante, carissima Sarah, è partire...essere un pò come una piccola pallina di neve che rotola a monte: man mano che scende prende forza e coraggio, tanto che a valle può essere una valanga! In altri termini, se partire è un pò faticoso, ricorda a te stessa che poi ogni volta che deciderai di buttarti sarà un pochino meno difficile perchè avrai un pò di esperienze in più: esperienze di successo che ti incoraggeranno ed esperienze di errori che saranno comunque utili nel farti vedere che le conseguenze non sono cosi temibili come immagini! Ciao!

Youngmail

Rapporti sessuali a 15 anni?

21/04/2009: di vale

Domanda

Cara youngmail è normale avere un rapporto sessuale con un ragazzo di 15 anni?

Risposta

Cara Vale, come si stabilisce quando è normale avere rapporti sessuali? Non c'è un'età giusta in assoluto. C'è un livello di maturazione personale ("mi sento pronta") e di coppia ("è la persona giusta, siamo nel momento giusto della storia"), una scelta fatta anche con la testa e con i valori personali, oltre che con il cuore, possibilmente un rapporto di coppia che permetta di vivere l'amore nel sesso, una capacità di proteggersi e prevenire conseguenze negative come una gravidanza indesiderata e malattie sessualmente trasmissibili (stiamo parlando di contraccezione sicura), il sentire che è il momento giusto, senza forzature o sforzi o "sì" detti un pò per l'altro. E questi aspetti sono molto soggettivi...anche se il consiglio è di attendere un pò di più piuttosto che "bruciare le tappe". Lo stesso vale per il partner...è fondamentale il rispetto, anche il rispetto dei tempi, propri e dell'altro! Ciao!

Youngmail

Sto sprecando la mia adolescenza?!

03/07/2008: di Solo95, 13 anni

Domanda

Cara youngmail, ti chiedo di leggere con attenzione la mia lettera, perchè sono davvero un caso disperato.
Sono un ragazzo molto timido e introverso, fin dalla prima elementare, infatti mentre gli altri bambini giocavano e scrivevano insieme, io me ne stavo da solo nel mio banco. Nelle classi successive mi sono trovato abbastanza bene, ma appena arrivato in prima media è stato davvero una doccia fredda. All'inizio i ragazzi mi prendevano in giro ma sono riuscito a farli smettere facilmente. Ho fatto amicizia con un ragazzo, e con lui sono subito andato d'accordo, mentre con gli altri neanche a parlarne, perciò per 3 anni ho parlato con una sola persona.
Me la cavo bene a scuola e ho superato gli esami con successo, ma l'estate è peggio di un film horror. Faccio la muffa chiuso in casa, sette giorni a settimana e a parte un'ora e mezzo davanti al pc e qualche volta che mi vedo con un mio amico che abita al piano di sopra del condominio io non faccio niente. Gli altru ragazzi si vedono con gli amici, escono la sera, vanno in discoteca, bevono, fanno tardi e io passo le giornate a invidiarli. Vuoi qualche esempio pratico della mia timidezza?
Io faccio arti marziali, un signore decise di organizzare una festicciola a casa sua per aver preso la cintura nera e invitò tutti, compreso me (14 in tutto). Mentre gli alltri ridevano e scherzavano io ( a parte un paio di battutine divertenti e 2 o 3 parole per far almeno notare la mia presenza) sono stato completamente zitto.
L'anno scorso io e la mia famiglia andammo in un villaggio turistico, c'erano molti ragazzi come me, perciò gli animatori decisero di tenerci tutti insieme con un club. Io corsi subito a iscrivermi, ero sicuro che sarebbe stata un'opportunità per non passare l'estate da solo, ma ogni volta che ci riunivamo tutti insieme per un gioco o per altro io facevo silenzio assoluto, persino le piante si facevano notare di più.
Youngmail io non ne posso davvero più. Anch'io voglio uscire la sera, divertirmi, ridere, perchè sotto quella scorza di timidezza sono allegro e vivace, basta che trovi le persone con cui mi senta bene; ma i problema è questo: dove stanno queste persone? Tra qualche mese sarà settembre e io andrò al liceo. Se non riuscirò a fare amicizia lì non saprò proprio come andare avanti.
Inoltre i miei forse si separano.
AIUTAMI!

Risposta

Carissimo Solo95, in tutta la tua lettera scorre un senso quasi di impotenza nel cambiare. Un pò come se i 'sottotitoli' fossero: "sono fatto così, sono timido, non riesco." Per la verità, rispetto agli episodi che racconti, sembra che tu almeno qualche volta il primo passo lo faccia (vai alle feste quando sei invitato, provi a fare due o tre battutine, ti iscrivi al club nel villaggio)..ma poi? Dai come l'impressione di aspettarti da un lato che qualcosa magicamente inizi a girare, dall'altro però mantenendo una sfiducia di fondo...
Il risultato mi pare essere una sensazione di grande fatica rispetto agli sforzi fatti senza risultati apprezzabili. Allora proviamo a ragionare sulla timidezza. Spesso - anzi direi quasi sempre - dietro questo termine si cela in realtà una paura. Ed è importante capire di che paura si tratta e cominciare ad affrontarla per vincere la timidezza. Per farti degli esempi, può essere la paura di sbagliare e la convinzione che se ciò avviene significa che valiamo meno come persone; oppure può trattarsi del timore del giudizio degli altri che viene vissuto pesante come un macigno o un verdetto d'accusa, come se agli altri fosse dato il potere di dire se si vale o meno come persone. Di fatto, quando le persone timide prendono coraggio e sfidano un pò alla volta la loro paura, spesso si rendono conto che la realtà di ciò che accade è molto meno terrificante di quanto potessero immaginarsi. Ad esempio, se una persona teme di fare battute e che nessuno rida, provandoci si rende conto che se anche una battuta non fa piegare in due gli altri non succede niente di così irreparabile..guardati intorno: quelli che definiresti non timidi non sono certo perfetti: fanno gaffe, dicono a volte cose sciocche o abagliate..eppure non si trovano isolati per questo! Semplicemente non danno tutta questa importanza ad un errore..
Prova a partire dal considerare che è meglio gli altri pensino che dici qualche cosa sciocca piuttosto che sei 'muto': il silenzio talvolta tiene lontani gli altri che temono di trovarsi in imbarazzo con una persona troppo taciturna! Utilizza tutte le situazioni sociali come occasioni di 'far palestra' che non puoi lasciarti scappare. Se, ad esempio, vai al bar o in gelateria, approfittane per fare una battuta con il barista..che hai da perdere se anche non esce bene? Crea tutte le possibili situazioni di incontro: frequenta la biblioteca o il centro parrocchiale della tua zona, iscriviti a qualche corso estivo,... e soprattutto pensa ad ognuna di quelle circostanze come ad un'occasione unica e preziosa per provare a buttarti. È un pò come quando inizi a fare jogging quotidianamente: ti accorgerai che giorno dopo giorno, con l'esercizio, buttarsi sarà sempre meno difficile, avrai meno il cuore in gola, ti terrorizzerà meno la reazione che potrebbero avere gli altri. Se questo percorso ti risultasse difficile da fare da solo puoi sempre chiedere aiuto a qualcuno di esperto: nella tua nuova scuola probabilmente troverai uno sportello d'ascolto, così come se vuoi puoi venire nel consultorio della tua zona (trovi gli indirizzi nel sito) e parlare con uno psicologo...non ti auguro buona fortuna, perchè credo che nella tua situazione la fortuna sia nelle tue mani. Perciò ti auguro 'buon allenamento'! Ciao!

Youngmail

Pancia piatta...questo miraggio

24/06/2008: di fiorellini 7, 17 anni

Domanda

Ciao youngmail, ho sentito che per avere la pancia piatta bisogna fare tanto esercizio fisico (su questo ok), mangiare tanta verdura e frutta e (dato che è estate) mangiare gelati artigianali. è vero? E poi le patate lesse fanno bene al metabolismo? Perchè ho sentito che lo rallentano. E se ad una persona non piace molto la verdura? (Tipo me) E se ad uno non piace molto il gelato artigianale? Grazie e alla prossima... la vostra fiorellina...

Risposta

Cara Fiorellini7, per noi donne, specialmente alla tua età, il rapporto con il corpo può essere complicato. La 'pancia piatta' è un'espressione da riviste patinate o trasmissioni TV, non sempre può essere una realtà...ognuno ha la sua struttura corporea.. Diffida di chi ti promette la bacchetta magica o la ricetta giusta per la bellezza ideale! Tutt'al più una persona che ne abbia bisogno - ossia che sia sovrappeso - facendo una dieta equilibrata (e non mi riferisco certo alle diete sui giornali, ma a quelle del tutto personalizzate preparate da nutrizionisti esperti dopo un'attenta anamnesi e valutazione) può perdere qualche kg superfluo...e anche quando si scende di peso non è per niente detto che quel dimagrimento sia localizzato dove noi vorremmo...questi sono le illusioni della nostra cultura: farti credere che puoi manipolare e modificare le forme corporee a piacimento e che fare questo sia la strada per la felicità. La vera strada per il benessere è provare ad accettarsi, anche con le imperfezioni che tutti noi abbiamo, imparare a scoprire quel che ci rende speciali...ognuno di noi ha del bello e valorizzarlo.. Se poi sei un pò sovrappeso e hai davvero bisogno di una dieta, affidati ad esperti..non rischiare di perderci la salute! Ciao fiorellina!

Youngmail

Vita....'da timida'

20/05/2008: di xxxx, 17 anni

Domanda

Ciao youngmail...è la prima volta k vi scrivo e sn un pò in difficoltà, nel senso k mi sento un pò stupida....cmq sn una ragazza di 17 anni e nn ho mai avuto una relazione seria...anzi nn ne ho mai avuta una.....c'è da dire k sn una tipa un pò particolare xkè appena mi piace un ragazzo mi chiudo a riccio e nn riesco + a parlare e mi faccio 3 mila problemi di ogni genere....solo k ora sento il bisogno di avere qulcuno a fianco, di piacere a qualcuno....ma come faccio se ogni volta devo fare i conti con qusto carattereccio??????????mi potete dare un consiglio per favore?????mi sarebbe molto utile.......grazie mille

Risposta

Cara xxxx, di solito la chiusura a riccio, il non riuscire a spiccicare una parola, di fondo è motivato dalla paura di fare brutta figura, o meglio che l'altra persona possa farsi un giudizio negativo. Beh, non credi però che anche se stai zitta il lui della situazione possa farsi un'idea (magari fuorviante) di te? Potrebbe pensare che non hai niente da dire, che sei noiosa o smortina o peggio che sei snob...a questo punto, tanto vale buttarsi e rischiare di fare un figuraccia..almeno potrai dire a te stessa che tu le tue carte hai provato a giocartele! Per fare questo probabilmente dovresti buttarti, prima che la tua mente cominci a produrre i 3mila problemi di cui parli...quindi in tempi 'lampo'! E pensare di buttarti non con la frase o l'argomento del secolo, ma con una battuta qualunque...magari spiritosa. Diciamo che per cominciare potrebbe esserti utile un allenamento più neutrale, magari con ragazzi che ti sono simpatici, ma non di cui sei innamorata..di solito i primi tentativi sono i più difficili perchè sono accompagnati da ansia, ma poi man mano sarai più sciolta, meno timorosa, perchè ti accorgerai che molte delle tue paure non si realizzano quando parli..siamo certi che ce la puoi fare!! Torna a raccontarci i risultati! In bocca al lupo!!

Youngmail

Perchè non mi "sciolgo"?

06/05/2008: di butterfly, 17 anni

Domanda

Cara youngmail, è la prima volta che scrivo e sono stata molto indecisa se farlo o no, comunque vorrei ringraziarvi per la disponibilità che dedicate a noi giovani con questo sito: è molto utile!
Ecco il mio problema: ogni volta che sto insieme ad un ragazzo, anche se lui mi piace molto, mi dedica mille attenzioni, si preoccupa per me, insomma mi fa capire che ci tiene a me e anche se con lui sto benissimo, nei momenti di intimità provo sempre un certo imbarazzo e non riesco a rilassarmi completamente. Per essere più precisa non mi va di spogliarmi del tutto col mio ragazzo e tantomeno che lui infili le mani sotto il mio reggiseno o sotto gli slip. Non riesco a capirne il motivo...perchè ribadisco che ciò accade anche se nel nostro rapporto tutto il resto va per il meglio.
Grazie in anticipo per la risposta

Risposta

Carissima Butterfly, visto che è la tua 'prima volta' qui (speriamo sia la prima di tante), benvenuta! È difficile partendo da una lettera dire che ti succede nei momenti di intimità: sarebbe necessario conoscerti e provare a capirlo insieme sulla base di tutta una serie di informazioni che sono difficili da fornire x lettera. Posso però fare alcune ipotesi, darti degli spunti di riflessione. La sessualità è l'area più intima che abbiamo...ed è nel contempo una questione a due e una questione in rapporto con se stessi. Per potersi mostrare a qualcun altro, bisogna potersi guardare e accettare. È chiaro che se tu per prima non ti piaci o dai molto peso ai difetti corporei è difficile lasciare che la persona da cui vorresti continuare ad essere considerata attraente possa vedere una parte di te che tu stessa non accetti. Per questo motivo, il primo punto su cui ti inviterei a riflettere è il rapporto che hai con il tuo corpo..
Sarebbe poi importante che tu capissi l'idea di sessualità che ti sei fatta: che convinzioni girano (a parole o a fatti e atteggiamenti) nella tua famiglia? Che cosa ne pensi tu? Quali sensazioni hai quando pensi al sesso? Se in te c'è un'idea della sessualità non positiva, è possibile che se anche tutto il resto del rapporto fila a meraviglia, tu faccia fatica a vivere quella dimensione pur pensando di stare con un ragazzo che ti piace molto. Così come, se vivendo la sessualità ti assale un senso di colpa o qualcosa di simile all'idea di come reagirebbero i tuoi se lo sapessi è possibile che dentro di te si attivi una specie di freno che ti blocca. È anche possibile che a non piacerti sia l'approccio. Ok, tu sai che il tuo ragazzo ti vuole bene e ha 1000 attenzioni per te, ma lo senti anche quando siete in intimità? Anche questo potrebbe incidere..
La sessualità è un aspetto davvero importante nel rapporto di coppia, per questo motivo vale la pena provare a viverlo bene: detto in altri termini, ti consiglierei di non fare ciò che non ti senti, spiegando - se ci riesci - al tuo ragazzo cosa stai provando. È però anche importante che tu provi a capire meglio queste tue sensazioni in modo da affrontare e superare le radici del tuo disagio. Ciao!!

Youngmail

Timida

04/09/2007: di benedetta, 17 anni

Domanda

Salve a tutti. Mi chiamo benedetta e frequento il quarto anno di liceo. A casa sono una ragazza molto solare e spiritosa, potrei dire che sono quella che parla di più..fuori..beh fuori è un pò diverso.Non mi ritengo una ragazza con mille paure, si è vero sono stra-timida ma la mia timidezza si manifesta solo in certe situazioni...Non riesco a conoscermi bene nemmeno io.Non ho amici maschi( non ne ho mai avuti) e poche amiche femmine. Esco raramente per colpa della mia timidezza che sento soffocarmi soprattutto quando sono a scuola. Sono sempre zitta non alzo mai la mano, non riesco a socializzare..e i professori ai colloqui riferiscono tutto a mia madre che è stufa di sentirsi dire sempre le stesse cose..Ma cosa ci posso fare io? Non è colpa mia se sono cosi maledettamente timida..timida soprattutto coi ragazzi.La mia piu grande paura penso sia quella di arrossire.Arrossisco spesso, a volte balbetto...piango in silenzio...Mi chiedo se tutto questo avrà una fine, se potrò mai essere felice e vivere una vita normale come gli altri adolescenti che escono ridono e si godono la vita..Non ho mai avuto un ragazzo( e pagherei per averne uno), e una delle cose che piu mi fa stare male è che io piaccio a moltissimi ragazzi per il mio aspetto fisico ma poi capiscono che sono davvero troppo timida e cosi finisce che gli allontano tutti...Ho baciato pochissimi ragazzi...Confesso di essere preoccupata per il mio futuro , a volte penso che non riuscirò mai a sposarmi perchè incapace di relazionarmi con un futuro ragazzo...D estate sono piu allegra, la sogno tutto l anno, poi finalmente arriva e cerco di buttarmi e di cogliere l occasione per aprirmi un pò e socializzare ..ma alla fine è sempre la stessa storia.Troppe sono le situazioni che mi imbarazzano...però a volte mi capita di essere molto socievole..ma solo nelle situazione " facili" tipo con le mie amiche (tutte femmine) o con dei ragazzi un pò sfigati( scusate per la parolaccia).....Comunque sia questa situazione va avanti da quando avevo circa 12 anni alle medie...ero in una classe quasi tutta maschile e me ne stavo sempre zitta, da li ho perso il sorriso , sono cominciati i problemi ed è come se l intero mondo a volte mi precipitasse addosso..A volte la gente dice che non rido mai , ma a me ridere piace un sacco. Rispondete presto per favore... grazie mille

Risposta

Cara Benedetta, la timidezza è di solito figlia di una paura. Generalmente le persone timide si chiudono per la paura di trovare dagli altri conferma di un'idea non troppo lusinghiera di sè, oppure per la paura di essere in qualche modo ferite o ancora per un senso di inadeguatezza o vergogna di alcuni aspetti di sè,.. "Vincere" la timidezza comporta lavorare su due fronti: uno è sicuramente il tentativo di buttarsi in modo graduale (partendo dalle situazioni che creano un pochino d'ansia per poi passare a quelle più difficili); l'altro è comprendere qual'è appunto il timore sottostante la tua timidezza. Ad esempio, per te una di queste paure sembra essere il mondo maschile: perchè? cosa temi? È accaduto qualcosa che temi si ripeta (figuraccia, rifiuto,..)? O il problema è che temi di non poter interessare i ragazzi che tu ritieni interessanti..o ancora avresti paura, pur desiderandolo, a vivere una storia. Spesso quando riusciamo a mettere a fuoco le paure ci rendiamo anche conto che si tratta di timori irrazionali, poco logici o probabili. Questo non risolve il problema, ma ci aiuta a buttarci, se pensiamo che ciò che ci blocca è una convinzione poco realistica. Prova..se vedi che la situazione è difficile da cambiare da sola puoi anche rivolgerti al consultorio della tua zona dove potrai impostare questo lavoro con un esperto. Ciao e in bocca al lupo!!

Youngmail

Timidezza

05/07/2007: di sarax, 25 anni

Domanda

Cara younmail sono Sara, innanzitutto, volevo farti i complimenti per questo utilissimo sito. Ho 25 anni, e mi ritengo un disastro, poiché, devo dirti che nella mia vita devo superare ancora molte tappe. Il primo bacio, le uscite con gli amici, le vacanze al mare in compagnia...sono solo alcuni dei tanti momenti che mi sono persa.
Infatti, da sempre sono stata timida, impacciata e solitaria, tutt'ora quando mi sento in imbarazzo con qualcuno, tendo a scappare da domande o situazioni.
Sono sola, non ho un amico o una amica, dato che sono incapace di crearmi relazioni, che vadano al di là di poche parole.
Al lavoro parlo scherzo spesso, rido, con chi mi trovo ad mio agio, ma tutto si ferma li.
Quando qualcuno che non mi piace, mi chiede di uscire, invento scuse, sostenendo che ho il ragazzo.
Invece, con chi mi interessa, mi sento impacciata e a stento formulo frasi di senso compiuto.
Un altro mio problema legato alla timidezza, è che ho paura di riferire alle persone che non ho amici, non esco la sera e che le vacanze le faccio con mia madre.
Io non so come affrontare la cosa... più volte ho cercato di sforzarmi cambiare, ma mi sentivo a disagio e gli altri pesavano che mi annoiavo.
Dalle elementari fino alle superiori, le compagne mi vedevano come un peso da portarsi dietro, o mi dicevano "so di esserti antipatica!", quando invece non era vero, semplicemente non mi sentivo a mio agio, o dicevano agli altri, "ma non vi sta antipatica, non parla mai!".
Ho deciso di scriverti perché, voglio un consiglio, fose mi può aiutare a superare questo blocco, questa paura, mi sento così sola...
Negli ultimi anni, un po' sono cambiata, ma ho fatto solo piccolissimi passi, ho ancora tanto da affrontare e ho paura di essere criticata o giudicata.
Quando qualcuno mi chiede qualcosa di personale spesso dico piccole bugie che mi pesano.
Come posso affrontare tutto ciò puoi darmi un consiglio? Grazie.

Risposta

Carissima Sarax: beh, direi che anche scriverci raccontandoci cose così personali di te rappresenta un passetto in avanti! La timidezza, quando è molto forte, può trasformarsi in qualcosa che si chiama evitamento. Ciò significa che per evitare che le cose vadano come temiamo (prese in giro, figuracce, giudizi sgradevoli,..) evitiamo di fare esperienza...che poi significa alla fine anche evitare di vivere una vita piena! E l'evitamento chiama evitamento, nel senso che se il tempo passa e tu non senti di aver vissuto le esperienze dei tuoi coetanei, ti senti anche un pesce fuor d'acqua e per evitarti questa figura ancora una volta eviti le persone... Tu mi chiedi un consiglio. Ciò che mi verrebbe da dirti è METTI IN CONTO IL DISAGIO. Non aspettarti che cambiare la situazione passi attraverso una soluzione facile, senza imbarazzo o timori. Uscire dal guscio in cui ti sei piano piano rifugiata significa affrontare le tue paure, esporti al rischio di fare brutte figure, accettare la possibilità di non essere simpatica a tutti, accettare qualche momento di imbarazzante silenzio o di battuta non compresa o di sentirti come se gli altri 'ne sapessero più di te sulla vita'. "Dov'è il bello di tutto questo?" potresti chiedermi. Il bello sta nel fatto che man mano che ti butti ti accorgerai che non è così terribile come te lo immagini 'dal guscio', che non è poi così frequente un giudizio negativo e che fare qualche figuraccia (che peraltro poi si dimentica o ci si può anche ridere su) e avere degli amici è meglio che essere soli. Alcune persone sentono che da sole non ce la fanno, malgrado tutti gli sforzi. Se fossi tra queste, prova a rivolgerti ad uno psicologo esperto: ti accompagnerà passo passo attraverso le tue paure nelle esperienze di vita. Puoi anche rivolgerti al consultorio familiare della tua zona. Ciao e in bocca al lupo!!!

Youngmail

Sola

12/06/2007: di sola91, 15 anni

Domanda

Cara youngmail, subito ringranzio chi ha la pazienza di leggere questo messaggio e aiutarmi. Ho 15 anni e da 3 anni sto consumando la mia adolescenza chiusa in casa perche' sono sola, senza amici. passo il periodo scolastico concentrata al massimo nello studio, ma il periodo estivo e' davvero un incubo: tutti escono, si divertono...e io? a non far niente, a ingelosirmi degli altri.
Alla fine della 3 media ero rimasta speranzosa nel trovarmi alle superiori nuovi compagni, nuovi amici...invece la situazione e' peggiorata. odio la mia classe che fatica a ricordarsi della mia presenza...sto sempre zitta, in un angolo, sola.
Inizio a pensare di lasciare anche la danza che seguo da quando avevo 7 anni perche' anche con questa non riesco mai ad esprimere me stessa e dare il massimo...anzi ogni giorno sta sempre piu' diventando un angoscia.sono molto timida e introversa e se non sono gli altri a fare il primo passo io non ci penso nemmeno. questo mio carattere, mi sto rendendo conto, mi fa sembrare anche quella che non sono..una stupida e menefreghista da evitare.
in realta' io sono completamente un'altra persona: molto sensibile e... perche' no? anche vivace quando sta davvero bene con certe persone. inizio a fare compassione alla gente che sa della mia situazione, il che di certo e' cio' che meno desidero. non so come unscirne, però, mi sembra impossibile...

Risposta

Cara Sola91, ho letto con attenzione la tua lettera e forse non ti piacerà quello che sto per dirti, ma è quello che penso. È vero, certe classi sono proprio difficili, è vero, a volte gli altri non sono attenti e sensibili ed è vero anche che magari alcuni possono leggere la tua chiusura come un essere 'snob' o menefreghista, ma credo che l' "asso" per cambiare la situazione stia solo nella tua manica. Dato che alle persone molto timide 'buttarsi' fa una gran paura, spesso vivono nella segreta speranza che prima o poi arrivi un fattore X, un qualcosa di esterno che permetta loro di far emergere tutta la ricchezza interiore, di esprimersi..quando questa speranza diminuisce c'è il senso di solitudine e tristezza, come stai vivendo tu...Il fatto è che il fattore X non sta fuori, sta dentro. Immagino che tu ora possa pensare: "Ok, ma che devo fare?" Pensare in termini di piccoli passi: un saluto, un sorriso, un come stai, una battuta, una domanda a qualcuno che ti incute meno timore..fino magari a buttar lì tu una proposta, tipo "Andiamo al cinema stasera?" proponendo magari un film che senti che interessa. Spesso i timidi si spaventano all'idea di buttarsi e aprirsi, si spaventano un pò meno all'idea di fare un passettino e una volta mossi i primi passettini, nasce l'entusiasmo e la voglia di farne degli altri, perchè scoprono che i timori che li tenevano chiusi e schiacciati nel loro guscietto spesso non si verificano affatto: non sono realtà, ma solo grandi paure e come un bambino supera la paura dei mostri nel buio, un timido può imparare a superare il terrore di essere giudicato stupido o noioso o non all'altezza. Allora che si fa? Lo giochiamo quest'asso? In bocca al lupo!!

Youngmail

Per Milltcherry

09/06/2007: di esy, 15 anni

Domanda

iao..ho più o meno la tua stessa età; e leggendo la tua lettera ho capito perfettamente come ti sentivi. Sai, anch'io in classe alle medie mi sono ritrovata con compagni delle elementari!(che tra l'altro odiavo) che mi hanno impedito di "aprirmi". Poi sono andata a una scuola, un liceo classico che mi ha aiutato. Nessuno sarebbe stato in classe con me. Sai è strano...una ragazza con la quale litigavo tutti i giorni, ci odiavamo a morte, ha deciso di venire alla mia stessa scuola. Il giorno dell'iscrizione ho chiesto espressamente di non essere in classe con lei...e così è stato, io in D..lei in C..e quindi classe nuova..gente diversa. ti si apre davanti un totale modo di porti, completamente diverso. io sono un'altra persona. Ho visto che potevo essere chi volevo, e nessuno mi avrebbe paragonato a quella che ero il giorno prima! Milly...io ti consiglio davvero di cambiare ASSOLUTAMENTE sezione..se non scuola..!!perchè veramente..per le persone come noi, che hanno bisogno di aprirsi fa davvero bene..xkè poi sono gli altri che invidiano te. cmq 1 consiglio sempre valido è: apriti comunque!fai sempre quello che vuoi...e non temere di essere giudicata!!..io ho fatto così..fidati, cambia che è meglio!! intanto 1 bacione e tanti tanti auguri per il futuro!
1amika!!

Risposta

Cara Esy, inseriamo la tua lettera per Miltcherry in rubrica...con un commento: è vero che quando siamo in una situazione brutta per ragioni che poco dipendono da noi, cercare un ambiente più favorevole può aiutare e credo anche che tu dia a Miltcherry un buon incoraggiamento ad aprirsi e a cercare di essere lei protagonista di un cambiamento positivo, ma quello che non credo è che dobbiamo 'trasformarci' per essere accettate e apprezzate. Come già ti dicevo nella risposta precedente, il rischio è di perdere se stessi per rincorrere l'accettazione degli altri..ma possibile che anche nella ragazzina spersa e sofferente delle medie non ci fossero degli aspetti belli, forse allora non compresi, ma comunque belli anche se non riconosciuti dagli altri? La personalità, chi sono, non è un camaleonte..se cerco di trasformarla troppo potrei finire con il sentirmi disorientato! Mi pare più saggio lavorare per accettarsi e migliorare quel che si è! In bocca al lupo ad entrambe!!

Youngmail

Voglio dimagrire...ma con prudenza

06/06/2007: di lilly, 17 anni

Domanda

Ciao youngmail....volevo un consiglio...sto cercando di dimagrire perchè proprio non riesco a vedermi così..ho i fianchi grossi e quando ingrasso ingrasso solo su quelli...sono riuscita a dimagrire ma mantenere quel peso è difficile...vorrei dimagrire tipo 5 o 6 kg x piacermi veramente..come posso fare?è difficile anche non mangiare...perchè quando la fame ti prende nn sai che cs fare..e infatti in questi giorni sto mangiando troppo...anche se riconosco che non devo farlo...ma la tentazione è tantissima..ma forse è anche perchè sono un pò in ansia e quindi tendo a mangiare..ma come posso evitare di pensare sempre al cibo...e di fregarmene di mangiare e quindi di dimagrire???grazie mille ciao ciao

Risposta

Cara Lilly, non è possibile 'fregarsene' del cibo, o meglio della fame..è possibile invece imparare a gestirla in modo più adeguato. La cosa più opportuna è che tu ti faccia seguire da una brava dietologa o da un nutrizionista che possa valutare la necessità di perdita di peso, piuttosto che la distribuzione della massa grassa e magra, facendo quindi una dieta appropriata e il tipo di movimento che ti verrà consigliato. Lo specialista che sceglierai ti seguirà anche nella fase di mantenimento, sempre un pò impegnativa.. Il 'fai da te', invece, oltre ad essere a volte rischioso produce risultati spesso insoddisfacenti nel lungo termine. Ciao!

Youngmail

Mi sento sola: ho bisogno d'aiuto

30/04/2007: di Clo, 17 anni

Domanda

Ciao youngmail, sono una ragazza di 17 anni ed è la seconda volta che vi scrivo. Mi avete dato preziosi consigli quest'estate ed ora che non so a chi rivolgermi spero che facciate altrettanto. Da quattro mesi io e il mio ragazzo ci siamo lasciati. Stavamo insieme da tre anni ma negli ultimi tempi avevamo problemi, lui lavorava lontano e non ci vedevamo mai, eravamo troppo distanti. Io all'inizio di gennaio ho conosciuto un altro ragazzo per cui mi sono presa una bella cotta: era l'opposto del mio fidanzato, proprio quello che cercavo; era intelligente, simpatico, bellissimo. Così io e il mio ragazzo ci siamo lasciati di comune accordo, senza troppi rimpianti. Ma lui dopo pochi giorni è tornato indietro dicendo che non poteva stare senza di me: io l'ho rifiutato perchè ero troppo presa dalla nuova conoscenza. Ho iniziato a frequentare l'altro ragazzo ed ero al settimo cielo: finalmente ero riuscita a liberarmi del mio ex, con cui veramente avevo passato momenti bruttissimi, e avevo scoperto la passione. Ma alla fine di gennaio lui mi molla per vari motivi e qui inizia la mia depressione. Inutile dire che ho cercato di contattare il mio ex, di tornare insieme a lui, perchè mi sento troppo sola ma ormai lui sta insieme ad un'altra e io non so che fare: mi sono resa conto di aver commesso uno sbaglio, perchè io prima, anche se era un rapporto difficile, stavo bene, ero serena, mentre adesso nulla ha più senso. Non dovevo lasciar perdere una persona importante per qualcosa di passeggero, perchè sapevo che sarebbe andata a finire così. Sto malissimo, vado male a scuola, non mangio, piango continuamente, la mattina non ho voglia di alzarmi dal letto. Vorrei andare da uno psicologo, per parlare di tutti i miei problemi, per capire che cosa mi sta succedendo e superare questo periodo bruttissimo ma non so come dirlo a mia madre. Lei vede che sto male, una domenica ho anche preso 10 tachipirine e 2 buscopan, un po' perchè volevo suicidarmi, un po' per farle capire in qualche modo come mi sento, in modo che cerchi di aiutarmi ma lei non ha fatto niente. Mi ha solo detto di non farlo mai più. Dove posso trovare aiuto in queste condizioni? Non ce la faccio da sola...

Risposta

Cara Clo, anzitutto smetti di rimproverarti: hai fatto una scelta..non è andata come speravi quando hai scelto, ma tu non potevi saperlo in anticipo. Hai cercato di fare ciò che in quel momento ti sembrava meglio. E tutto sommato ti sei comportata correttamente: hai seguito il cuore, non prendendo in giro l'ex. Hai vissuto una nuova storia, breve ma appassionante...quindi non desiderare tornare indietro. Di sicuro, fra qualche anno guardandoti indietro avrai dei bei ricordi a cui ripensare e ti potrai dire "Io ci ho provato!", anzichè restare a domandarti "E se ci avessi provato?" Certo, ora sei sola e questo è molto pesante..ma prova a chiarirti: ti manca il tuo ex e pensi che fosse l'uomo della tua vita o ti senti sola e vorresti qualcuno accanto che sai non ti mollerebbe? Chiudere una storia spesso comporta avere un pò di sofferenza. Se si resta in solitudine la sofferenza si sente di più, ma quando poi ci si rimette (e anche se ti sembra impossibile primo o poi succede), si è più forti, più maturi...dalla tua, hai anche i tuoi 17 anni: pensa quante altre occasioni potrai avere. Non pensare che il bello sia già passato e perso..pensa che il bello arriverà...ancora. Vedrai, ti innamorerai di nuovo con l'entusiasmo e la passione di cui sei capace. Magari non capiterà oggi o domani..e credo che faticherà a capitare mentre stai nella tua stanza a piangere, ma capiterà: quando meno te lo aspetti, magari in una circostanza del tutto inattesa ci sarà qualcuno che guarderà proprio te..e perchè succeda devi provare ad uscire, a stare con gli altri, a far passare il tempo necessario perchè le ferite si rimarginino e tu abbia di nuovo voglia di guardarti in giro. Se senti che queste ferite sono così profonde che non riesci a 'rimarginarle' da sola, e vuoi provare ad avere una consulenza psicologica, puoi provare a contattare il consultorio familiare della tua zona e chiedere un appuntamento con lo psicologo. Penso possa esserti utile... Coraggio! Ciao!

Youngmail

Timidezza

26/03/2007: di Clara, 16 anni

Domanda

Cara youngmail, come si fa a superare la timidezza...quella timidezza che mi fa essere insicura di me quando sto con gli altri, che mi fa diventare rossa spesso, che in alcune situazioni mi fa battere il cuore a mille, non capire più niente e dire cose stupide, che in altre mi fa restare da sola e non riuscire a esprimere quello che penso o sento e che diventa vera e propria paura quando devo uscire con un ragazzo?

Risposta

Cara Clara, superare le convinzioni che portano a mantenere la timidezza è faticoso. Spesso alla base c'è la paura del giudizio negativo degli altri - cosa possono pensare di me, come giudicheranno ciò che dico - e se scaviamo ancora un pò più a fondo questa paura di frequente è alimentata dal sentirsi non all'altezza, dal non avere di sè una buona considerazione...è su quest'ultima cosa che secondo me è utile "lavorare" per arginare la timidezza, chiedendosi "perchè mai io dovrei valere meno degli altri", recuperando un pò di fiducia nel fatto che ogni essere umano ha delle cose belle e che quando tace toglie agli altri la possibilità di goderne. Spesso, ad esempio, le persone timide sono anche molto sensibili. Alcuni timidi, poi, hanno una capacità di riflettere sulle cose che, quando riescono a condividerla, piace molto. Da un lato quindi è utile incoraggiare la propria autostima, dall'altro 'tuffarsi' un pò. Cioè buttarsi anche quando la paura porterebbe a tirarsi indietro. Magari potresti partire dalle situazioni che ti sembrano un pò meno difficili..e assumerti un 'piccolo rischio': quello di sfidare i tuoi timori per vedere se va davvero a finire come loro ti suggeriscono. Quel che spesso accade è che le cose vanno molto meno peggio di quel che uno si sarebbe atteso e questo dà un senso di libertà e mette la voglia di provarci anche in altri contesti. Non so se ti potrà essere d'aiuto, ma un pensiero che ad esempio aiuta me nelle situazioni in cui mi sento intimidita è che la maggior parte delle persone ha qualche timidezza e tutti in fondo siamo un pochino insicuri.. Che hai da perdere nel provare? Così di certo non sei felice, no?? In bocca al lupo. Ciao!

Youngmail

Difetti dell'amicizia

09/03/2007: di Cristina, 24 anni

Domanda

Ciao youngmail! Due anni e mezzo fa ho conosciuto sul posto di lavoro una ragazza che ha nove anni più di me! All'inizio non eravamo molto confidenti perchè nel carattere di entrambe, una studiava l'altra, come modo di fare,, il comportamento... Insomma, siccome lei arriva dalla Sardegna ed io sono Piemontese... Lei aveva il timore che io potessi essere fredda e distaccata come molte persone del mio paese! Da loro, infatti si usa comportarsi più calorosamente, qui no! Conoscendoci abbiamo così impostato il nostro rapporto di lavoro in una simpatia ;-) Col tempo però, io mi ammalo di ansia prendendo una crisi col batticuore, asma, pianto, etcc...e stando male sul posto di lavoro, lei è stata la persona alla quale ho chiesto aiuto! In quel momento mi aiutò moltissimo perchè in passato anche lei aveva sofferto di queste crisi che con gli anni aveva superato! Così, da quel momento iniziò un'Amicizia fra di noi... Col passare del tempo io mi sono molto affezionata a lei, la rispetto e le sano grata per avermi soccorso (mentre gli altri ridevano del mio malessere)! Andò a finire che per fattori riguardanti il lavoro, il posto chiude ed io impaurita credevo che la nostra amicizia non continuasse... Invece l'affetto che abbiamo l'una con l'altra ha fatto modo di diventare molto Amiche anche fuori dal lavoro, al punto da considerarla come una sorella! Lei mi ha fatto partecipe della sua nuova gravidanza, insomma siamo diventate abbastanza confidenti da dirci le cose più intime! Il problema è soltanto uno! Se io non le telefono o non le mando dei messaggi, lei... non si fa mai sentire!!! Capisco che ha due figli uno di 5 anni e l'altro di 6 mesi, però un messaggino veloce, veloce... non mi sembra così impegnativo! Quando mi faccio viva , lei è contenta e parliamo benissimo, però come ho gia detto...lei non si fa sentire!!! Quindi, avendovi raccontato a grandi linee la mia storia, cosa pensate di lei? Io le voglio bene come se fosse mia sorella, anzi, forse anche di più di quanto ne voglio a mia sorella... GRAZIE!!!

Risposta

Cara Cristina, hai intitolato la tua lettera "difetti dell'amicizia"..io la ribattezzerei "Nessuna amicizia è perfetta" o meglio ancora "L'amicizia è un investimento: ognuno mette quel che può". Tu dici di sentire che nel vostro rapporto c'è affetto e interesse reciproco e che entrambe state bene quando vi sentite o trascorrete del tempo insieme. Quindi non stai mettendo in dubbio di essere importante per la tua amica, nè che lei è disponibile ad aiutarti in caso di necessità. Perchè non si fa viva per prima? Beh, forse questa domanda sarebbe più opportuno rivolgerla a lei. Però considera che possono esserci molti modi di vivere l'amicizia.. Alcune persone non ci fanno caso, ma prendono poco l'iniziativa per primi..questione di carattere, non certo di affetti. Altre persone sono così prese dalle cose della propria vita da sentirsi come se fossero sempre di corsa, fagocitati da un impegno all'altro senza possibilità di fermarsi e pensare "Che bello, 5 minuti liberi, ora chiamo Cristina". Ancora, a te piacciono le distanze ridotte nell'amicizia..ma sei proprio sicura che, sebbene sarda, questa intensità sia su misura anche della tua amica? Oppure può darsi che la tua amica pensi che ora che non lavorate più insieme, se vi sentiste più spesso non sapreste di che parlare.. Sono solo ipotesi, ripeto che solo a lei puoi chiedere perchè lascia sempre a te il primo passo...magari potresti chiederle di farsi viva ogni tanto, se se la sente...altrimenti forse dovrai accettare di avere una quasi sorella che fatica a cercarti..un pò frustrante, lo so..ma non possiamo cambiare le persone se anche loro non lo desiderano. Dobbiamo accettare che 'investano' ciò che sentono di poter dare, affinchè l'amicizia sia vissuta con libertà, se no rischia di essere una costrizione.. Ciao!

Youngmail

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