Youngmail è una rubrica interattiva tra giovani ed operatori esperti

È un servizio di consulenza gratuito on-line offerto
dai Consultori Familiari dell'ULSS di Vicenza

Come puoi vedere ci sono tanti argomenti di cui puoi parlare: sessualità, contraccezione, rapporti di coppia, con amici, con gli adulti intorno a te, problemi, dubbi o riflessioni personali,...
Scrivendoci potrai chiarire dubbi, ricevere informazioni utili, avere uno spazio di confronto e riflessione ed eventualmente dei consigli.

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15/11/2006: di fleuretty, 20 anni

Domanda

Salve youngmail, qst volta ho bisogno del prezioso aiuto del vostro psicoterapeuta..dopo qst notte ho deciso di scrivervi..è da un pò di tempo(non sarprei dire di preciso da quanto, da un paio d'anni forse)che non faccio che sogni sgradevoli, o ,almeno,questi sono gli unici che ricordo..lo scenario è sempre cupo: piove,è tutto grigio o è notte..e quasi sempre stò cercando di scappare da qualcuno, o sento comunque una sensazione di angoscia, oppressione..preciso che non ho alcuna tragedia personale in corso, ma è anche vero che sono una persona che spesso si preoccupa anche quando non dovrebbe,sono spesso sotto pressione per gli esami e ho la sensazione di farmi gestire dagli eventi,cioè nn mi sento davvero padrona della mia vita..potete dirmi qualcosa a riguardo? grazie

Risposta

Cara fleuretty, di solito il significato dei sogni è molto legato alla specifica persona e ad un'approfondita conoscenza degli eventi di vita e del periodo presente. Ragion per cui, faccio fatica a spiegarti la ragione dei tuoi incubi ricorrenti. Potrei dirti che alcune persone scaricano angosce e paure legate al giorno, durante la notte, mentre per altre gli incubi rappresentano il modo in cui qualcosa che è stato vissuto in modo traumatico torna a riproporsi, non nel suo vero contenuto ma in forma mascherata. Ci sono tanti possibili significati degli incubi. Se il loro presentarsi è motivo per te di ansia, o non ti permette di riposare la notte, ti consiglierei di provare a parlarne con uno psicologo per chiarire un pò che succede. Ciao!

Youngmail

Perche arrossisco???

10/11/2006: di saretta, 26 anni

Domanda

Ciao a tutti... ho notato che dopo aver passato quasi 2 mesi di tira e molla con il mio ragazzo fino ad arrivare alla rottura dopo 3 anni, quindi dopo avere passato un periodo di totale stress(sono dimagrita 4kg) sto avendo continui e frequenti momenti di imbarazzo con le persone arrossisco senza motivo...con le mie amiche, con le mie colleghe..quindi persone che conosco bene e da anni, lavoro in un negozio da due anni e ora mi capita anche con alcuni clienti...è troppo imbarazzante, sto veramente male perche non ci dovrebbe essere motivo per arrossire, non so da cosa possa derivare questa cosa!!!!!come si fa a "guarire"???? non è di sicuro timidezza dato che mi capita con persone care...cosa mi è successo?????grazie tante...

Risposta

Cara Saretta, è davvero difficile capire da che cosa dipenda il tuo arrossire dalle poche righe che ci scrivi. Generalmente ciò che ci fa arrossire è l'imbarazzo o la vergogna, emozioni che spesso ci accorgiamo di provare e a cui sappiamo dare spiegazione (cioè riusciamo a dire "mi sono sentita in imbarazzo perchè mi è successo questo" o "mi sono vergognata per quello",...). Tu dici che dopo essere arrossita ti senti in imbarazzo per il rossore e questo evidentemente non fa che alimentare il disagio e il timore di ritrovarsi ancora in quelle situazioni. Ma cosa scatena quella reazione inizialmente? Sembri essere convinta che la tumultuosa fine della storia con il tuo lui c'entri qualcosa. È possibile. Un'ipotesi potrebbe essere che finchè stavi con lui ti sentissi "protetta" e che ora che sei sola ti senta più 'scoperta' e che emergano le tue insicurezze..in realtà però considera che questa tua reazione potrebbe essere legata a tanti aspetti. Avrei bisogno di conoscerti più a fondo per poterti aiutare a capire. Se questa cosa per te costituisce un problema, potresti provare a rivolgerti al consultorio familiare della tua zona e a chiedere una consulenza psicologica, ovvero qualche colloquio con un esperto che possa analizzare insieme a te il significato di questa tua reazione, aiutarti a capire e ad affrontare questo imbarazzo. Ciao!

Youngmail

Paure..infondate

08/11/2006: di snubber

Domanda

Ciao youngmail, scusa se torno a scrivere ma mi creo problemi da sola e penso ne sono certa che quando leggerai penserai che sono patetica.il 27 luglio ho avuti un rapporto non protetto in tutti i sensi ed e stato anche l ultimo,ad oggi per la paura non ne ho avuti piu.il fatto e che eravamo ubriachi e al 1000x1000 mi ha eiaculato dento da allora come t ho scritto non ne ho avuti piu e il ciclo l ho avuto il5agosto 8 settembre 6ottobre e 6 novembre,pensi che possoritornare a stare serena o mi consigli di effettuare un test?scusa ma io non riesco a stare serena ho una gran paura,grazie x la disponibilità

Risposta

Cara snubber, mi pare di capire che dopo quel rapporto hai avuto quattro mestruazioni normali, nè hai avuto segnali strani. Dunque, se l'ansia che provi è resistente ai dati di fatto e alle rassicurazioni esterne, che può essere efficace nel tranquillizzarti? Credo che l'ansia sia più alimentata dalla sensazione di aver perso il controllo in quella circostanza che da effettivi elementi che ti possano far pensare che sei incinta. E l'ansia porta ad essere irrazionali nelle paure. Non credo questo ti aiuti, come non credo ti aiuti votarti alla castità perchè hai avuto un comportamento leggero. Piuttosto quanto è accaduto dovrebbe darti la spinta a proteggerti di più, utilizzando un contraccettivo sicuro quando ti troverai a vivere la sessualità ..e magari a stare più attenta con l'alcool! Stai tranquilla, ciao!

Youngmail

Sarò incinta? Lo spero...

02/11/2006: di Valeria, 20 anni

Domanda

Cara youngmail, sperando che almeno qui qualcuno capisca quello che provo... Ho 20 anni e sono passati 3 anni da quando ho "abortito", volontariamente ma sotto shock.. quasi obbligatoriamente. Il dopo è andato abbastanza bene, anche se mi è rimasta un'angoscia tremenda. Sono insieme al mio fidanzato, futuro convivente, da 4 anni e mezzo e ho una voglia matta di avere un bambino e di rivivere quei piacevoli momenti della gravidanza che tanto mi mancano, quelle stane neusee e quei odori fastidiosi...!!!. Ma è una voglia strana, di essere mamma, quasi al voler ingannare il mio fidanzato.. anche se so che non è giusto. ma è normale a quest' età avere questi desideri, e poi perché devo soffrire così tanto??? Adesso ho finito la pillola da 2 mesi, dovrebbe arrivarmi il secondo ciclo post pillola. Sono in ritardo di 3 giorni, ho avuto tutti i rapporti a rischio con il coito interrotto ma questa mattina il test mi ha confermato che è negativo.. e la mia angoscia è tornata......

Risposta

Cara Valeria, la tua lettera testimonia quanto l'interruzione di una gravidanza non si concluda dopo l'intervento ma molto dopo. Le ferite che un'esperienza del genere può lasciare sono profonde e spesso non guariscono da sole. Come già dicevamo nella scorsa lettera, ti consiglierei di parlarne con un esperto che ti aiuti ad elaborare quell'esperienza traumatica. A maggior ragione rispetto al desiderio di avere un altro bimbo. A volte, dopo una gravidanza interrotta, una nuova gravidanza può essere difficile da vivere perchè può portare in sè anche altri significati, oltre al desiderio di un bimbo, che 'intralciano' la serenità di quest'evento. Ad esempio, ci può essere il bisogno di dimostrarsi che si è ancora in grado di restare incinte o ci può essere il pensiero disturbante del bimbo non nato che rischia di essere sovrapposto a quello in arrivo, ci può essere il risentimento verso chi ha spinto per l'interruzione e così via. Quindi, una matassa di motivazioni e sentimenti molto aggrovigliata, che è meglio non trovarsi a districare senza aiuti qualificati...e senza la vicinanza e la condivisione con il futuro papà...Se entrambi pensate sia il momento e lo volete (e se è così forse è utile che pensiate ad una convivenza prima di mettere in cantiere un bimbo, dato che lui o lei dovrà avere una casa) allora non proteggete i rapporti fino in fondo, ma se tu resti incinta con l'inganno, facendolo sembrare un incidente di percorso, come puoi pensare che il tuo lui la viva bene? Anche lui sarà rimasto in qualche modo segnato dall'esperienza precedente e tu dovresti secondo me avere per i suoi sentimenti lo stesso rispetto che meritano i tuoi. Così rischi di vivere sì una gravidanza, ma nemmeno questa volta con la serenità e la gioia che invece ti auguro. Ciao!

Youngmail

Trovare l'intesa

01/11/2006: di Paolino, 18 anni

Domanda

Ciao youngmail,sono paolino. Innanzitutto ringrazio coloro che si occupano di questo utile ed importante servizio. Vi scrivo perchè ho un problema con la mia ragazza. Siamo insieme da molto tempo(più di due anni),ci amiamo,ci stimiamo e ci conosciamo piu di chiunque altro.siamo cresciuti insieme ed abbiamo fatto un sacco di esperienze. io ho 18 anni,lei 15..so che puo sembrare piccola ma non ho trovato nessuna ragazza che meglio di lei sapesse capirmi e starmi vicino ed è molto matura per la sua età. con lei non ci sono mai stati problemi fino qualche mese fa..dopo un'anno e mezzo di discorsi senza fretta, tentativi invani dovuti all'inesperienza(e ansia da prestazione da parte mia)..abbiamo coronato il nostro sogno..abbiamo fatto l'amore per la prima volta..è stato bellisimo oltre che un traguardo importante per noi.tutto questo a marzo. nei mesi seguenti l'abbiamo fatto piu e piu volte(non tantissime) e ancora oggi non riesco a farla arrivare all'orgasmo..io non ho problemi ma lei si...possiamo andare avanti mezz'ora ma dopo un po si stanca, o le fa male..oppure cade in crisi chiedendosi cos'ho che non va..perche non riesco a venire,ecc...e ci sta male...molto male.crede di non "funzionare bene"..che non arrivera mai all'orgasmo facendo l'amore..si perche con il semplice petting viene eccome..ma facendo l'amore no...che cosa potrebbe essere?
ma il problema piu grande che mi ha confessato in lacrime è che dopo un pò non sente assolutamente niente...io percepisco la vagina molto dilatata,e (scusate l'esplicità) entro ed esco a vuoto..non sento resistenza..come se la sua vagina fosse 3 piu grande ed il mio pene grande come uno spillo...non sappiamo proprio che fare e credo che i problemi precedenti a questo fossero solo una copertura per il vero problema...non sente niente...l'orgasmo diventa impossibile!
grazie d'anticipo

Risposta

Carissimo Paolino, quando finalmente si arriva a fare l'amore ci si può sentire "arrivati"...in realtà quello di cui vi state accorgendo è che c'è ancora strada da fare per vivere la sessualità in modo soddisfacente per entrambi. È vero che vi sono in alcuni casi dei problemi legati alla sessualità che chiedono un aiuto esperto più specifico, ma mi sembra che parlare di questo nel vostro caso sia davvero precoce... Quando si vive la sessualità con una persona che si ama, non bisogna mai dare per scontato di conoscerla così a fondo da sapere cosa le fa piacere, cosa no,.. soprattutto all'inizio, anche perchè è possibile che nemmeno l'interessata lo sappia con precisione, ma che lo debba scoprire. Per essere più concreta, ti sto dicendo che il punto di partenza per provare a cambiare un pò la situazione è cercare di ascoltare la tua ragazza e scoprire che tipo di 'coccole' gradisce, che tipo di sessualità desidera. A te la vostra sessualità piace, ti senti a tuo agio, ma per lei non è un'esperienza soddisfacente, ed è facile che nel tempo abbia imparato ad associare ai vostri rapporti una specie di rassegnazione per cui sa già in partenza che tanto non sentirà nulla e che 'non andrà bene'. È la stessa cosa che nella tua lettera definisci come ansia da prestazione, solo che è in versione femminile. Che fare? Ripartire da ciò che già sai farla star bene. Tu dici che quando fate petting lei raggiunge l'orgasmo senza problemi. Bene, prova a capire se per esempio è per lei più facile raggiungere l'orgasmo clitorideo rispetto a quello vaginale. Se così fosse potreste trovare una posizione in cui fare l'amore che le permetta anche questo tipo di stimolazione. Dedicate più tempo alle coccole 'prima' e solo quando lei è già molto coinvolta procedete al rapporto sessuale. Dedica del tempo per farle capire quanto le vuoi bene prima di fare l'amore. Anche questo potrebbe aiutarla a lasciarsi andare e a sentirsi coinvolta. È chiaro, caro Paolino, che per fare ciò che ti sto consigliando, dovrai mettere per un pò lei al centro dell'attenzione e seguire un pò di più i suoi bisogni. Ma, d'altro canto, mi sembra anche di capire che per te, che ne sei innamorato, è piuttosto frustrante vedere che lei non riesce a vivere bene la sessualità. Buon lavoro e..in bocca al lupo! Ciao!

Youngmail

Sterilità e piccole manie

18/10/2006: di fleuretty, 20 anni

Domanda

Salve youngmail, questa volta ho delle curiosità che ti chiedo di soddisfare: per accertare la sterilità femminile quali esami bisogna fare? è sufficiente una semplice ecografia? Inoltre, si possono considerare gesti inconsci di autolesionismo il mordicchiarsi di continuo le labbra o strapparsi i capelli (io faccio spesso entrambe le cose.per quanto riguarda i capelli,non faccio che attorcigliarli,intrecciarli e strappare l estremità che rimane..non vorrei farlo ma,non so come spiegare,mi dà 1 sensazione quasi piacevole)? grazie,a presto :)

Risposta

Cara Fleuretty: l'accertamento di una situazione di sterilità è una situazione estremamente delicata e personale. Non certo una tematica da trattare così, su un sito. E tanto meno su un sito dedicato ai ragazzi e ai loro dubbi su sessualità e contraccezione! Diciamo quindi che per valutare un eventuale sterilità è necessario anzitutto rivolgersi ad uno specialista e fare un'accurata anamnesi per poi capire quale percorso diagnostico intraprendere per chiarire un'eventuale sterilità. Si tratta di un problema di coppia, che va esaminato in coppia, non individualmente. Inoltre, prima di allarmarsi e iniziare gli accertamenti è necessario aver avuto rapporti liberi e frequenti per molto tempo (18 - 24 mesi) senza un concepimento.
Per quanto riguarda invece la seconda domanda, piccole abitudini ripetitive possono essere modalità che esprimono diverse cose: molte volte, come tu dici, diventano un canale di espressione del nervosismo; altre, piccoli rituali che placano l'ansia o l'inquietudine; in altri casi possono tradire situazioni di insofferenza. L'importante è valutare l'entità di queste piccole 'manie': se interferiscono con una buona qualità di vita, meglio farsi aiutare a comprenderne il significato... Ciao!

Youngmail

Ansia che non passa

29/09/2006: di paola, 25 anni

Domanda

Cara youngmail, grazie a voi di questa rubrica di aver risposto anche alla mia domanda e scusate se torno a scrivere. Le vostre risposte mi hanno rassicurato, però poi leggendo altre lettere mi è risorto un dubbio, purtroppo. Non si è a rischio se non c'è contatto tra sperma e vagina,giusto? Lo so che non posso pretendere niente da voi, però visto che lo sperma nella vasca c'è e l acqua si muove la possibilità che sia andato in contatto con i genitali non è remota no, sicuramente ci sara stato. Vi prego rispondete a quest'ultima domanda. Posso stare tranquilla che non c'è davvero rischio in questo caso? Noi due non ci siamo manco sfiorati ma il problema è che ho paura che tramite l'acqua sia entrato in contatto e quindi come ho letto in altre lettere che col contatto si è a rischio :( aiutatemi

Risposta

Cara Paola, mi pare che più che il rischio di una gravidanza, il problema che ti assilla sia una grossa ansia. Perchè? Come mai nonostante le nostre rassicurazioni non riesci a placare la paura? E se sei così in ansia ora, che accadrà quando deciderai di avere dei rapporti sessuali completi? Hai già ricevuto una risposta al tuo dubbio, che altro potremmo dirti perchè tu ti tranquillizzi? A nostro modo di vedere ora sei solo tu che ti puoi aiutare! Se vivi la sessualità con tale ansia, parla col tuo ginecologo sulla possibilità di assumere la pillola. In questo modo ti toglierai per il futuro ogni dubbio...e spero anche l'ansia. Ciao!

Youngmail

Sessualità..poco serena

26/09/2006: di elizabeth, 20 anni

Domanda

Salve youngmail, ho scritto x avere 1 consiglio su 1 mio problema. Sto insieme ad 1 ragazzo da 1 anno e mezzo, ed è davvero 1 storia bellissima: ci amiamo entrambi molto e senza alcuna deriva..il problema riguarda la sessualità. La mia intimità con lui mi piace molto, mi piace farmi guardare, il punto è che, magari prendo anche l'iniziativa ma poi non riesco a godermi il rapporto..nonostante io usi il cerotto e continuiamo ad usare anche il preservativo, ho sempre paura che lui arrivi alla fine, paura che nella contraccezione qualcosa vada storto..c'è anche 1 altra cosa che non capisco..ho sentito parlare di"pluriorgasmia" ed ho il dubbio di esserne "affetta", xchè riesco a raggiungere l'orgasmo solo quando sono sopra, cioè quando mi muovo sfregandomi su di lui..se così fosse cosa potrei fare x limitare questo problema? e cosa fare per vivere la mia sessualità con serenità?

Risposta

Cara Elizabeth, se ho capito bene il tuo problema è che riesci a raggiungere l'orgasmo solo in una posizione in cui tu sei sopra al tuo ragazzo. Probabilmente questo accade perchè in quella posizione vieni maggiormente stimolata anche nella zona del clitoride. Non c'è nulla di anormale in questo: molte donne raggiungono l'orgasmo solo se viene stimolata anche quella zona. E riuscire a provare piacere nel rapporto sessuale in una posizione piuttosto che in un'altra non è di per sè un problema. L'importante è piuttosto che tu e il tuo ragazzo vi conosciate sempre più come coppia per trovare un vostro affiatamento. Se tu riesci a non vivere questa situazione come problematica, basta che troviate delle piccole strategie per stimolare contemporaneamente vagina e clitoride durante il rapporto. Questo ti permetterà presumibilmente di poterlo fare anche in altre posizioni. Eventualmente potete consultare un esperto per farvi dare dei suggerimenti. Se invece ti accorgi che il modo in cui vivi la sessualità è un problema, se la sessualità è accompagnata dall'ansia di doverlo fare in certi modi o non poterlo fare serenamente, ti consiglio di parlare con un sessuologo o con uno psicologo che tratti tematiche relative alla sessualità, per poter comprendere meglio le tue paure e imparare a gestirle. Se usi il cerotto regolarmente, puoi considerarti protetta dal punto di vista contraccettivo... Ciao!

Youngmail

L'Amore col mio compagno

25/09/2006: di Cristina, 23 anni

Domanda

Carissimidi youngmail!!! Nella lettera precedente avevo scritto che prendo degli ansiolitici, psicofarmaci. Proprio per questo vi scrivo perchè da quando li prendo ( circa un mesetto ), io... non riesco più a provare desiderio sessuale... Mi sento come se fossi impotente, ma allo stesso tempo vorrei fare l'Amore col mio compagno, solo che quando riusciamo a farlo io... non sento niente!!! Mi sento spenta e mi spaventa l'idea che per tutta la durata della cura continuerò a non sentire! C'è un rimedio a questo mio problema? Come posso tornare a sentire?? GRAZIE

Risposta

Cara Cristina, non ci dici che tipo di farmaci prendi. In linea generale, comunque, l'effetto che senti potrebbe essere in parte imputabile agli psicofarmaci, ma forse anche in parte imputabile al disagio per cui assumi gli psicofarmaci. Datti un pochino di tempo. Se le cose non dovessero cambiare puoi provare a parlarne con il medico che ti ha prescritto i farmaci ed eventualmente farti aiutare con una psicoterapia, che metta a fuoco e ti aiuti ad affrontare il disagio che senti. Soprattutto quando si assumono dei farmaci è importante prestare attenzione alla contraccezione e, se si desidera un figlio, informarsi precedentemente sul possibile effetto dei farmaci assunti. Ti facciamo i nostri auguri più cari! Ciao!

Youngmail

depressione

21/09/2006: di Susy, 17 anni

Domanda

Salve youngmail... quali sono i modi per uscire dalla depressione? si può guarire senza prendere farmaci? Quali sono i sintomi? Non so se sia a voi che devo chiederlo però non so a chi altro rivolgermi.

Risposta

Cara Susy, anzitutto è importante capire bene se si tratta di una vera e propria depressione oppure di un periodo no...quando uno ci si trova dentro fa fatica a distinguere tra i due, anche perchè i 'sintomi' sono un pò simili e spesso soggettivi. Quindi, a mio avviso, è utile un aiuto esterno, che dia anzitutto una mano a comprendere cosa succede. E poi? Poi dipende. Ci sono persone che con una psicoterapia stanno meglio, persone che si risollevano con l'aiuto dei farmaci, altre che riescono a trovare una via d'uscita con la combinazione delle due. Anche i tempi sono molto variabili. Devi considerare che, per la verità, anche se parliamo di depressione (al singolare), ve ne sono diversi tipi. Sarebbe più corretto parlare di depressioni, per cui è difficile darti un'unica risposta valida per qualunque situazione. Il consiglio che ti dò è di rivolgerti ad uno psicologo domandando dei colloqui di consulenza per inquadrare bene le difficoltà. Sarà lui poi a consigliarti per una psicoterapia e/o a inviarti a qualcuno che ti possa prescrivere dei farmaci. Se si tratta di te, penso che, a meno che la situazione non sia troppo pesante, sarebbe meglio tentare prima con un aiuto psicologico. Sei molto giovane per assumere dei farmaci, meglio farlo solo se necessario. Per avere una consulenza psicologica, ti potresti rivolgere in prima battuta al consultorio familiare della tua zona. L'alternativa è rivolgersi ad un privato, che è però a pagamento. Ti faccio un grosso grosso in bocca al lupo!

Youngmail

Nausea e inappetenza..in pubblico. Cos'ha?

01/09/2006: di Preoccupata, 25 anni

Domanda

Cara youngmail, vi prego...provate almeno voi a darmi una risposta. Da qualche tempo il mio ragazzo soffre di nausea, malessere, sforzi di vomito...e mangia pochissimo perchè dice che non si sente bene (non ha mai mangiato tantissimo ma il giusto si). Questo gli capita soprattutto se è in compagnia di qualcuno mentre dice che se è da solo riesce a calmarsi. Ho pensato che fosse una questione psicologica dovuta alla vicinanza con la gente (forse ha paura di giudizi...questo a volte lo dice anche lui) ma poi questa situazione ha cominciato a diventare pesante. Io sono davvero preoccupata...secondo voi da cosa è dovuto tutto questo? Lui dice che questa cosa lo prende spesso anche nelle occasioni importanti quando vorrebbe che fosse tutto perfetto...e invece alla fine x questa causa non lo è mai. Grazie per l'aiuto che mi darete...e complimenti per il servizio.

Risposta

Cara Preoccupata, anche se da come descrivi la situazione verrebbe proprio da pensare ad un problema legato all'ansia, a mio avviso dovreste comunque scartare possibili origini fisiologiche del problema. Una volta fatti gli accertamenti del caso e scartata un'origine organica di questa nausea e inappetenza, potrete concentrarvi sulle cause psicologiche, di cui tu individui alcuni elementi presumibilmente importanti: il desiderio di figurare perfetto e la paura del giudizio degli altri. Questi due elementi sicuramente possono contribuire a creare uno stato di tensione, che potrebbe anche serrare lo stomaco. Non è raro che un'ansia sociale (cioè legata allo stare con altre persone) abbia ripercussioni sull'alimentazione, a volte vissuta come un aspetto privato che condivisa con gli altri può dare una sensazione di vulnerabilità. Sarebbe importante capire quando è cominciato questo problema e perchè. L'ideale sarebbe che il tuo ragazzo, fatti gli accertamenti medici, si rivolgesse ad uno psicologo per individuare gli elementi di questo disagio. Se vuole può rivolgersi anche al consultorio familiare della sua zona, dove troverà in modo gratuito, un aiuto specialistico. Ciao e in bocca al lupo!

Youngmail

Impotenza

20/08/2006: di lucy, 28 anni

Domanda

Cara rubrica,lo so sono un po' grandina per essere young, ma spero risponderete lo stesso alla mia mail.
Da due anni io e Marco viviamo una intensa storia,e viviamo insieme.
Ci sono alcuni punti importanti :
Lui ha 45 anni ,ed è un ex poliomielitico molto colpito tanto che vive su una sedia elettrica e non è autosufficiente, questo tanto per avere dei dati, perchè per il resto siamo una coppia come le altre, viaggiamo, lui lavora io mi laureerò presto.
Il grosso problema è che siamo un po' frustrati dalla nostra vita sessuale, giacchè lui ha una disfunzione erettile non dovuta a cause fisiologiche secondo le visite andrologiche che abbiamo svolto .
Nonostante la prescrizione di farmaci questo aspetto non si risolve, a volte non c'è erezione, a volte non riesce a mantenerla.
Per questi due anni abbiamo avuto pazienza,ma ora la cosa è diventata frustrante perchè lede fortemente la nostra intimità.
Vorremmo continuare a stare insieme e ad affrontare anche questo problema insieme,potete consigliarci un centro a cui rivolgerci o uno specialista:meglio andrologo, psicologo, sessuologo?
Viviamo in Veneto e siamo disposti a spostarci singolarmente o insieme. Grazie di cuore. Ciao

Risposta

Carissima Lucy, youngmail è un servizio del Consultorio e in questo contesto non c'è uno specialista che si occupa delle difficoltà sessuali al maschile. Penso comunque dovreste muovervi per passi successivi: anzitutto escludere con certezza cause organiche che possano giustificare queste difficoltà erettili e, se queste vengono escluse, passare all'aspetto psicologico - relazionale. Dici che siete già andati da un andrologo. Se ha prescritto dei farmaci forse ha anche fatto un ipotesi di quale può essere il problema. Potreste tornare da lui, spiegando che la terapia non ha avuto gli effetti sperati (alternativa consigliabile dato che lui conosce già la vostra storia e il quadro clinico di Marco) o eventualmente sentire un secondo parere, magari telefonando al servizio informazioni o al centralino dell'ospedale della tua zona e informandoti per gli ambulatori andrologici. Per ovvie ragioni, non ci è possibile fare nomi di medici o studi privati, ma se sei di Vicenza, il nostro ospedale è dotato di un ottimo servizio di informazioni (se vai sulla pagina link di questo sito troverai quello dell'ulss dov'è riportato il numero verde) che può darti indicazioni sia per il pubblico che per il privato all'interno dell'ulss 6. Se in ogni caso venisse confermato che sono escluse cause di tipo organico, allora potreste cercare di mettere a fuoco se vi sono elementi psicologici o del vostro rapporto di coppia. In questo caso, potete anche telefonare al consultorio più vicino a casa vostra e fissare un appuntamento per una consulenza psicologica. Lo specialista che vi vedrà stabilirà poi come procedere: se dare uno spazio solo a Marco, se vedervi in coppia o se inviarvi ad un servizio più idoneo. In ogni caso, se doveste decidere di contattare uno psicologo vi consiglio di accennare alla situazione sin dalla telefonata, informandovi per uno specialista che abbia esperienza di difficoltà sessuali. Se, come dici, Marco è stato molto segnato dalla malattia è possibile che queste 'ferite' si riversino anche sulla sessualità, ambito in cui è necessario comunque fare i conti con il rapporto che si ha con il proprio corpo. Spesso le difficoltà sessuali di origine psicogena hanno buone probabilità di trovare soluzione. Auguri!

Youngmail

Masturbazione

05/07/2006: di CHECCO, 17 anni

Domanda

Cara youngmail, sto con una ragazza ormai da moltissimo tempo...ma da quando stiamo insieme ho sempre e comunque voglia di fare sesso e di conseguanza mi masturbo spessissimo è normale?? Cosa posso fare per farmela passare..?

Risposta

Caro Checco, il fatto che questa 'voglia' tu ce l'abbia da quando stai insieme alla tua ragazza mi fa pensare che nasca dall'attrazione per lei e dal risvegliarsi dei tuoi impulsi sessuali all'interno del rapporto di coppia.
Alla tua età gli ormoni sono particolarmente 'in ebollizione', nel senso che la spinta alla sessualità può essere forte: è una fase di scoperta di quanto può essere bello vivere un'esperienza di contatto fisico forte con una persona che piace e di cui magari si è innamorati.
Masturbarsi, quindi, è in questo periodo una fase normale: è un modo per dare spazio agli impulsi e conoscere il proprio corpo e le sue reazioni, per dare spazio alle fantasie. Generalmente poi quest'autoerotismo trova uno sbocco nella sessualità di coppia, in cui il passaggio successivo è capire come funziona la partner: com'è fatta, cosa le piace e cosa no, come si può stare bene insieme, ...
Ciao!

Youngmail

Non mi eccito più

28/12/2005: di F., 25 anni

Domanda

Salve youngmail, ho un problema che mi atterrisce ogni giorno di più...
Non riesco più ad eccitarmi, nè quando faccio sesso con il mio partner, nè se provo a masturbarmi. Quindi non mi lubrifico e la cosa è fastidiosa...
Il mio problema è cominciato da quando ho avuto il nostro primo bimbo che ora ha 16 mesi, poi ci sono stati problemi. Lui mi ha lasciata per andare a vivere con un'altra, ma poi è ritornato.
Io mi sento in continuo paragone, anche se lui dice che preferisce me sia a letto sia di bellezza, ma io non riesco più a lasciarmi andare, sono fredda e quindi non mi lascio trasportare. Conseguenza niente lubrificazione e niente orgasmo..
Ho provato con la masturbazione ma dopo un pò mi annoio e smetto ,con film porno ma zero....
Proprio sono diventata fredda al massimo e non so più come affrontare il problema...
Mi sento strana e anormale..
Perchè questo??

Risposta

Cara F., la situazione che tu descrivi mi pare aver a che fare più con il cuore e con la mente che con la vagina!
Se pure è possibile che per una neo-mamma riprendere la sessualità non sia sempre facile (tu dici che i problemi sono nati dopo il parto), ho comunque la sensazione che al momento attuale giochino e siano predominanti altri fattori. Cosa può accadere ad una donna, che sta affrontando un'esperienza bella ma anche impegnativa e delicata come il diventare mamma, se viene lasciata dal compagno? Penso tu debba aver sofferto molto e forse potresti sentire dentro te della rabbia, dell'amarezza per questo compagno che, anche se poi è tornato, ti ha lasciata in un momento così importante, preferendoti un'altra! Tu dici che lui ora è tornato e si dice innamorato di te più di quanto possa essere stato dell'altra, ma io credo che certi bocconi amari siano difficili da digerire. Non so come tu lo hai riaccolto, quali sono state le premesse alla base di questa nuova chance che avete dato al vostro rapporto, ma è possibile che dentro tu ti sia 'raffreddata' come una specie di difesa per soffrire meno. Purtroppo questo genere di difese non sono 'a comando'...però spesso vanno a tempo e a chiarezza. Che intendo dire? La sessualità è come una 'spia' di come vanno gli affetti. Fare l'amore con il tuo compagno lasciandoti andare ti richiederebbe fidarti di lui e della stabilità del vostro rapporto, ma forse in quest'ambito la ferita è ancora aperta e richiede tempi più lunghi per rimarginarsi. Oltretutto è facile che si inneschi un meccanismo legato all'ansia da prestazione per cui ogni volta che cerchi di vivere la sessualità temi di non raggiungere l'orgasmo, questo fa sì che le tue aspettative influiscano sul lasciarsi andare e alla fine si verifica ciò che temi. Che fare? Consiglierei a te e al tuo compagno di ricominciare, nel senso di farti corteggiare, farti riconquistare. Potrebbe esserti utile ricominciare un pò anche nella sessualità, cioè farvi delle coccole senza necessariamente avere rapporti completi o dover raggiungere l'orgasmo, ma solo per riavvicinarvi gradualmente, ritrovare un'intesa. Se ti va, puoi riscrivermi, raccontandomi un pò meglio la tua storia e possiamo rifletterci ancora insieme, magari in modo più approfondito. Se il problema non si dovesse risolvere nel tempo potresti magari pensare ad una consulenza psicologica, cioè a qualche colloquio con uno psicologo con cui poter parlare faccia a faccia delle tue difficoltà, tirando fuori tutte le emozioni che provi..
Auguri!

Youngmail

Un guscio di nome Timidezza

13/12/2005: di Leoncina, 22 anni

Domanda

Cara youngmail, sono una ragazza molto sensibile e riservata infatti non ho mai avuto un ragazzo, e tanto meno nn ho mai provato a stare con qualcuno. Credo di essere strana!!! Oppure ci sono problemi riguardanti la mia sfera sessuale? Devo preoccuparmi? A volte mi sento cosi diversa. Grazie per la vostra consulenza.

Risposta

Carissima Leoncina: benvenuta nella nostra rubrica. Devo dire che la tua timidezza emerge anche dalla tua lettera: dai pochissime informazioni che ti riguardano! Se hai la stessa riservatezza anche con i ragazzi che ti circondano forse è difficile per loro scoprire la tua sensibilità, magari innamorandosene! Spesso le persone molto timide danno agli altri l'idea di essere rifugiate nel proprio guscio e di non desiderare nessuna 'intrusione'. Magari in realtà è proprio l'esatto opposto e possono sentirsi sole e sperare che qualcuno arrivi a bussare a quel guscio, ma il messaggio involontario che può arrivare all'altro è "Non avvicinarti che ho paura". Paura di che? A volte paura di essere giudicati, altre che gli altri possano far star male, altre volte è il timore di non essere all'altezza, cioè di non sapere come comportarsi o cosa dire e di far quindi una figuraccia. Spesso le persone timide hanno un'idea di fondo di non essere poi così speciali..e quest'idea le penalizza molto, perchè non permette loro di mostrare agli altri le cose belle che invece ognuno di noi ha. Ad esempio, le persone timide sono spesso molto riflessive e sensibili (a volte fin troppo). La sessualità, come modo più intenso per entrare in relazione e farsi conoscere, può rappresentare una forte fonte di preoccupazione, tanto che magari lo si teme e quindi lo si evita in modo più o meno consapevole.
Cosa succede se un timido un pò alla volta si 'butta'. Succede che scopre delle cose interessanti. Scopre anzitutto che tanti dei suoi timori sono infondati, poi vede che gli altri in realtà lo apprezzano e questo gli dà più coraggio nell'aprirsi e gli permette magari di rivedere l'idea non positiva di sè; infine comprende che nella vita è concesso sbagliare senza che accada nulla di catastrofico e irrimediabile, per cui...ci si può buttare con meno paura. Le considerazioni che ho fatto sono piuttosto generali, perchè faccio fatica a conoscerti dalle poche righe che mi hai scritto. Se ti va, scrivimi ancora, magari raccontandomi un pò di più di te: può essere un buon primo passo per sforzarti ad aprire un pò la porta del guscio!! Ciao!!

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