Youngmail è una rubrica interattiva tra giovani ed operatori esperti

È un servizio di consulenza gratuito on-line offerto
dai Consultori Familiari dell'ULSS di Vicenza

Come puoi vedere ci sono tanti argomenti di cui puoi parlare: sessualità, contraccezione, rapporti di coppia, con amici, con gli adulti intorno a te, problemi, dubbi o riflessioni personali,...
Scrivendoci potrai chiarire dubbi, ricevere informazioni utili, avere uno spazio di confronto e riflessione ed eventualmente dei consigli.

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Ho perso i contatti con il mio "ponte" della compagnia

31/03/2021: di Aurora, 15 anni

Domanda

Ciao avrei piacere di parlare di un piccolo problema con voi...
Ho iniziato circa da un mese a fare parte di una compagnia di quasi soli maschi. Con uno ho legato particolarmente perchè i primi tempi mi cercava sempre, mi chiedeva se uscivo ect...da ormai una settimana non mi cerca più e quindi non sto più nemmeno uscendo con questa compagnia...
Io a lui mi sono affezionata veramente molto infatti ogni giorno piango perché credo di averlo perso visto che non mi scrive più. Mi potreste dare dei consigli per non pensarci più a lui e smettere di piangere e dargli tutta questa importanza per favore? Grazie mille!

Risposta

Buongiorno Aurora,
forse il primo passo sarebbe sentire il ragazzo in questione e chiarire rispetto a quanto è accaduto. Se anche, come tu immagini dal suo silenzio, per qualche ragione lui non volesse più mantenere una relazione con te, sarà più facile "chiudere il capitolo" se almeno hai una ragione da darti al riguardo.
Il secondo punto è che forse, conosciuta un pò la nuova compagnia, non è necessario per uscire avere sempre "l'invito" di una persona. Potrebbe essere che anche tu ti fai viva e chiedi se ci sono programmi (misure anti-covid permettendo).
Se, alfine, dovessi "dimenticarlo", più che imporsi di non pensarlo è efficace cercare di essere molto occupati, avere cose da fare, interessi da coltivare e amicizie altre da frequentare. Il tempo, poi, di solito aiuta...
In bocca al lupo!!

Youngmail

Sola

14/06/2009: di Chicca, 17 anni

Domanda

Cara youngmail, leggendo le e-mail che avete già ricevuto mi rendo conto di non essere l'unica persona che si trova nella mia stessa situazione. Già, è brutto ammetterlo, ma è già da qualche anno che mi sento sola, abbandonata. Non sono una persona timida, anzi sono abbastanza solare e socievole, non è questo il problema. Ho fatto i primi due anni di scuole superiori in un liceo: lì la classe era di sole femmine, ma nonostante questo con nessuna sono riuscita a socializzare più di tanto da dire di vedersi al di fuori della scuola. Poi ho deciso di cambiare scuola perchè le materie non mi piacevano, ma anche nella speranza di riuscire a trovare qualche vera amica. Ora sono due anni che frequento la mia attuale scuola. Devo dire che la mia classe non è il massimo, perchè c'è soprattutto gente che non ha voglia di fare, però ci sono tre ragazze con cui mi trovo abbastanza bene, il problema è che ci vediamo pochissimo al di fuori della scuola. Una abita lontano, e di solito frequenta la sua compagnia storica, un'altra, che abita abbastanza vicino a casa mia, si vede sempre con il suo ragazzo (che tra l'altro è gelosissimo e non vuole neanche che esca con me di sera), poi i suoi fanno sempre delle storie a portarla in giro quindi al massimo ci vediamo di giorno, quando possiamo prendere l'autobus. La terza, a parte che abita abbastanza lontano da casa mia, poi è molto timida, parla poco e quindi con lei non si riesce a uscire solo in due amiche perchè non dice mai niente. Con le mie amiche di scuola quindi mi vedo solo qualche volta di giorno, magari il sabato pomeriggio, è il sabato sera, quando tutti escono con gli amici e vanno a ballare e io invece mi ritrovo a casa con gli amici dei miei genitori e mio fratello più piccolo! Una volta addirittura di sabato sera per non restare a casa con loro mi sono fatta portare al cinema dicendo che andavo con una mia amica e poi sono rimasta lì da sola! Poi c'è un'altra mia amica storica, siamo amiche da quando siamo piccole, che però ama stare a casa anche il sabato sera. Certe volte ci vediamo, ma stiamo sempre in casa perchè lei non vuole uscire. Con le amiche delle medie e elementari ho perso ogni contatto. Qualche volta capita di incontrarci ma non ci scambiamo niente più che un saluto. Leggendo i suoi consigli, ho visto che diceva di provare a iscriversi a qualche corso, fare qualche attività. Il problema è che io faccio già un sacco di cose:
- studio molto per la scuola perchè voglio prendere dei bei voti
- durante l'anno rimango spesso a scuola a fare le attività organizzate al pomeriggio
- frequento un corso di inglese, in cui però c'è solo gente molto più grande di me
- fino a qualche mese fa, andavo a pallavolo (forse ricomincio a settembre), però anche in quella squadra alcune ragazze con cui mi trovavo bene escono sempre con le loro compagne di classe, le altre sono più grandi, hanno la patente e si conoscono da una vita! Nessuna di loro si immaginerebbe mai di invitarmi ad uscire oltre a fare le solite cene di squadra, perchè pensano che io abbia delle altre amicizie!
- addirittura frequento una palestra in cui lavoro anche la domenica, anche lì però non ci sono molte ragazze. Ho conosciuto in particolare un ragazzo. A parte che è molto più grande di me, ha 6 anni in più di me, quindi sono un po' titubante, però per esempio l'altro giorno mi ha chiesto che cosa avrei fatto la sera (lui usciva con amici) e mi sono trovata molto in imbarazzo, perchè non mi piace ammettere di essere sola (farei la figura della sfigata) e tantomento raccontare balle! Per fortuna era solo giovedì così gli ho detto che al giovedì non uscivo mai... A me piacerebbe uscire, andare fuori il sabato sera e magari anche qualche altra volta, divertendomi con delle persone normali!
Insomma non ho mai un minuto libero...il problema è che tutti in posti che frequento socializzo con le altre persone, ma poi basta. Non vado in molti posti in cui conosco ragazze della mia età, con cui posso davvero stringere un'amicizia!!! sono disperata!!
Insomma, mi rendo conto che sto scrivendo un romanzo, e mi scuso, ma ho davvero bisogno di parlare con qualcuno... Il problema è che vorrei trovare qualcuno con cui uscire, confidarmi, ma non ho assolutamente intenzione di ammettere che sono sola!! L'unica cosa che mi viene in mente di fare è cambiare città, vita e ricominciare. Il problema è che sono troppo giovane, poi non lascierei mai la mia famiglia...Come posso fare? Grazie mille!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Risposta

Carissima Chicca, benvenuta in youngmail! Leggendo le prime righe della tua lettera pensavo che hai ragione: si vedono gruppetti di ragazzi e ragazze ovunque in città...e sembra che essere giovane faccia rima con stare in compagnia, mentre non sempre è così...o almeno non sempre ci si sente così.. Leggendo la tua storia mi venivano in mente due riflessioni. La prima è che sarebbe bello non vergognarsi nel dire le cose come stanno del tipo "Stasera non ho nulla in programma" o "Mi sento un pò sola, mi piacerebbe frequentare un nuovo giro". Io non credo che essere sincera su questo punto o mostrare un aspetto di ciò che pensi ti renda agli occhi degli altri "sfigata", ma solo onesta. Tanto più che se la solitudine è una sensazione tutt'altro che rara ti troverai ad essere capita almeno da alcune delle persone che frequenti. C'è una bella differenza tra sincerità ("Stasera non ho nulla da fare, se posso mi aggrego volentieri!") e vittimismo ("Sono sempre a casa da sola...al massimo il sabato sera lo trascorro a guardare la tv con i miei"). È il vittimismo che dà un alone di "sfigata", non la sincerità!
La seconda riflessione è rispetto al fatto che frequenti tanti posti e nonostante questo non trovi una compagnia di riferimento o chi ti inviti a uscire...A volte la "montagna" deve fare più di un passo per andare da "Maometto"! Intendo dire che se frequentare e socializzare ancora non basta, forse puoi metterci un altro pò di coraggio e diventare tu propositiva. Sia nel senso di proporre iniziative, del tipo: "Che ne dite di organizzare...? Vi andrebbe se insieme andassimo...?", sia nel senso di renderti disponibile ad uscire con altri giri. Ad esempio, chiedendo a qualcuna delle amiche con cui sei più in confidenza se qualche volta può invitarti ad uscire con la sua compagnia. Puoi motivare dicendo che stai cercando un giro nuovo di persone e che fai un pò fatica a trovare... So che può sembrare un pò imbarazzante, ma in realtà credo lo sia meno di quanto uno se lo immagini..e non puoi certo attendere che loro te lo leggano nel pensiero..perchè rischi di aspettare una vita!
Insomma, cara Chicca, hai fatto tante cose, ci hai messo tanta energia e coraggio fin qui...non ci si può fermare a mezz'ora dalla vetta dopo 4 ore di cammino, no?? In bocca al lupo!

Youngmail

Posso ritenermi soddisfatto della mia vita di relazione?

31/10/2008: di Alex, 13 anni

Domanda

Cara youngmail, grazie per il tuo consiglio, ho risolto con il "bulletto" ma adesso ho un altro problema:
Io sono da sempre una persona timida,introversa e nonostante la mia età passo le mie giornate tra casa e scuola, senza neppure uscire la sera (tranne che per qualche occasione molto rara). Però ho qualche amico che mi vuole bene, sono ritenuto un ragazzo simpatico e intelligente da quasi tutti i miei compagni di classe e perciò in generale mi sento contento. Ma mi capita di guardarmi intorno per strada o a scuola e di vedere sempre ragazzi che stanno in gruppo, che ridono scherzano e che parlano di ciò che faranno di sera. Io sono (quasi) convinto che un giorno le cose cambieranno, ma proprio ieri un mio amico mi ha detto che ho una vita molto monotona e noiosa, e che sono un malato di Internet che non sa staccarsi dal PC. Non è vero che sono super-attaccato al Pc ma quando ha detto che ho una vita noiosa io non ho avuto il coraggio di rispondergli, perchè lui a differenza mia, anche se non esce tutte le sere, si vede con i vecchi compagni delle medie e fa amicizia con una facilità incredibile.
Cosa devo pensare?

Risposta

Caro Alex, la soddisfazione è una delle sensazioni più soggettive che esista: ci sono persone che non si sentono mai soddisfatte, malgrado possano avere tutto ciò che desiderano e altre che si sentono fortunate e contente con poco. Ognuno di noi ha i suoi criteri per dire se è nel complesso soddisfatto della propria vita e ognuno ha il suo stile di vita. Uscire tutte le sere con gli amici per qualche ragazzo della tua età è il massimo della vita, per qualcun altro è uno stress...stare davanti al pc x qualcuno è una rottura, per qualcun altro una passione...quindi, cosa ognuno di noi ritiene soddisfacente è una questione molto personale. Dovresti essere tu a chiederti cosa ne pensi della tua vita così e trovare il tuo personalissimo equilibrio tra spazi personali e spazi con gli altri. Nessuno di noi, comunque, è un'isola, tutti abbiamo bisogno per crescere e diventare persone ricche dentro di entrare in relazione con altri, di avere amici da frequentare almeno ogni tanto e alla tua età le occasioni non mancano, se le cerchi..si può iniziare anche con poco: qualche uscita con uno o due compagni di classe dopo la scuola, trovarvi insieme qualche volta a studiare, poi qualche sera al cinema o qualche gioco al pc..fino a che diventate dei riferimenti gli uni per gli altri e formate una 'compagnia', cioè degli amici che si trovano stabilmente..
Se invece pensi sia meglio trovarsi degli amici fuori scuola, ci sono moltissimi corsi organizzati per ragazzi: dai cineforum, ai corsi di inglese, alle attività sportive - magari di gruppo - che sono ottime occasioni per inserirsi in gruppi di amici e rendono un pò più facile 'buttarsi' anche ai timidi come te. In bocca al lupo! Ciao!

Youngmail

Le amiche di lui mi offendono

22/05/2008: di cip, 16 anni

Domanda

Ehila youngmail, volevo kiedervi una cosa...sono insieme al mio ragazzo da circa 5 mesi e stiamo da dio insieme...xo qnd x esempio siamo in presenza delle sue amiche loro continuano a parlarmi alle spalle e a offendermi e io mi sento a disagio e mi viene voglia di andare via...ne ho parlato con la mia migliore amica e lei dice ke è sl gelosia da parte loro...ma io nn so ke pensare....potreste analizzare il fatto e risp? grazie mille...baci

Risposta

Carissima Cip, i motivi potrebbero essere tanti, ma senza impiegare tanto tempo ed energie a fare supposizioni che non sai se sono giuste o sbagliate, a me verrebbe voglia di chiedere apertamente perchè ti offendono.. Se sono persone che frequentate spesso in compagnia e a cui lui tiene, che sia gelosia o qualunque altra la ragione, penso sarà necessario arrivare ad un chiarimento..non credo sia per te possibile uscire ogni volta in compagnia con questo disagio! E allora, dato che già ti sparlano alle spalle, che hai da perdere se cerchi con calma un confronto? A mio avviso, poi, questa è una cosa in cui coinvolgere anche il tuo lui..quanto meno in un secondo momento. Se ti vuol bene e sa che tu stai male quando esci con i suoi amici, forse anche lui potrebbe in qualche modo intervenire cercando di capire dove sta il problema. Magari conoscendole meglio, potrebbe essere per lui più facile. Auguri!

Youngmail

Amici maschi: come conoscerli?

20/04/2008: di star_, 17 anni

Domanda

ciao youngmail..volevo scrivert per chiedert come fare..mi sn trasferita 1 anno e mezzo fa qui a vicenza e mi trovo abbastanza bene devo dire...ho molte amiche anche del paese dove vivo...il problema è ke c sarebbero dei ragazzi del mio paese con cui vorrei fare amicizia da 1 anno ormai ma non riesco...devi sapere ke io non posso andare in disco però nn è possibile ke la disco sia l'unico modo per sviluppare amicizie!!!!cosa posso fare..?è sempre stato lo stesso problema anke quando abitavo ad ancona(dove vivevo prima)....ho TUTTE le carte in regola per essere amica dei ragazzzi...ma il mio problema è il primo approccio...nn riesco ad avvicinarmi e non so se loro hanno interesse...nn mi reputo molto carina ed io so che i ragazzi guardano quello....ankle se nn c'entra con l'amicizia...come posso fare...?ci sono altre vie oltre la discoteca....?grazie...

Risposta

Cara Star_, di solito la conoscenza di ragazzi e ragazze viaggia in parallelo, nel senso che di solito le compagnie sono miste o, almeno, ci sono delle occasioni in cui ci si trova in gruppo misto. Se le cose funzionano così è più facile stringere amicizie anche al maschile, perchè altrimenti se una ragazza prende l'iniziativa e va da sola a conoscere un gruppo di maschietti rischia magari di essere fraintesa. E allora? Magari nel tuo paese ci sono dei centri di aggregazione dove i ragazzi si trovano più facilmente, tipo che so, un bar o un'oratorio parrocchiale o un campo sportivo. Forse con le tue amiche potreste andarci e avere qualche occasione in più.. Che poi, scusa, o le tue amiche hanno la tua stessa difficoltà...e allora l'unione fa la forza...oppure se loro ne conoscono 'sti ragazzi li potrebbero presentare anche a te, no? Insomma, in questo momento mi pare ti serva un 'aggancio': può essere un posto di ritrovo, una persona intermediaria, un'attività o un corso frequentato da qualcuno di loro... In bocca al lupo!!

Youngmail

Sogni: si possono tradurre in realtà?

01/01/2005: di Gioby87, 18 anni

Domanda

Cara youngmail, sono un ragazzo di 16 anni, molto introverso e particolare, o meglio mi ritengo diverso dalla massa essendo un ragazzo controcorrente. Mi spiego meglio: odio qualsiasi tipo di moda o tendenza, posso dunque definirmi un no-global. sono tendenzialmente un ragazzo sensibile e buono d'animo, altruista e sognatore. Ho grandi obiettivi e vorrei cambiare la mentalità rigida e conformista di questa società. Torniamo al motivo per cui vi ho scritto. Vi interpello per un consiglio. Alcuni pensieri mi girano per la testa ultimamente: vorrei raggiungere alcuni obiettivi ma questo mi spaventa in caso di eventuale realizzazione di essi. Tutta la mia compagnia non mi interessa più, nel senso che non mi diverto più con loro in quanto li ritengo troppo materialisti, perdigiorno, troppo poco intelligenti, superficiali, e incoerenti. Ma purtroppo senza di loro mi sento solo in quanto tutti i miei conoscenti più simili a me abitano troppo lontano da casa mia oppure non mi trovo bene con loro. Si crea perciò un circolo vizioso intorno a me. Inoltre, non vado per nulla d'accordo con i miei genitori poiché sono persone tendenzialmente molto chiuse mentalmente nel senso che prima di tutto considerano i miei ideali pura fantasia e mi scoraggiano sempre, inoltre considerano tutte le ideologie giovanili sciocchezze. Con loro non riesco a comunicare e pensi persino che raramente mi permettono di distrarmi dallo studio e di guardare la tv. Ho un gran sogno: quello di creare un gruppo musicale reggae, ma non riesco a trovare persone convinte fino in fondo ad intraprendere questo impegno con adeguata serietà insieme a me. Il mio idolo è Bob Marley, non solo cantante ma anche sapiente filosofo, politico rivoluzionario.. Vorrei diventare come lui. Da poco ho persino acquistato a mie spese una chitarra elettrica identica alla sua e ora mi diletto nell'imparare ad usare questo strumento da autodidatta. Mi ritengo ormai però quasi, per così dire, "fuori età". Per intraprendere la via del successo è necessario talento, opportunità, conoscenze e quant'altro, inoltre ritengo indispensabile il sostegno innanzitutto degli eventuali componenti del gruppo e magari anche dei miei genitori che invece sembra si divertano irridendo questi miei sogni. A tutto ciò viene a sommarsi la mia timidezza. È quasi inconcepibile per me vedermi davanti ad un pubblico. Anche solo i vicini che mi sentono quando mi esercito con la chitarra a casa (rigorosamente da solo) mi irrigidiscono. Secondo voi cosa dovrei fare? Coltivare il mio sogno, ignorare gli amici o cercarli. Ma dove e come???? E i genitori??? E i componenti per il gruppo?? Sono troppo vecchio per intraprendere questa strada??? E poi dove dovrei rivolgermi in caso di formazione del gruppo??? Gradirei una vostra opinione, grazie di cuore. Vi chiedo solo di non darmi la solita risposta: sii sicuro di te stesso o ascolta il tuo cuore o abbi fiducia in te.
gioby87

Risposta

Caro Gioby87, ci scusiamo per il ritardo con cui ti giunge risposta...
Venendo alla tua lettera: quante domande!!! E quanti punti di domanda!!!
Perché non cominciare col considerare i '?' come una possibilità positiva, piuttosto che viverli con ansia? Certo, è comprensibile che un ragazzo della tua età abbia dei sogni e dei progetti e, confrontandosi con il presente, possa chiedersi se è possibile o se ce la farà a realizzare i propri obiettivi (soprattutto quando non si possono condividere con altre persone come coetanei o familiari), ma se ti sforzi di guardare la cosa da un'altra prospettiva, quest'incertezza implica anche delle possibilità tutte aperte. Se, per esempio, non so ancora cosa 'farò da grande' posso sentirmi un po' insicuro del mio futuro, pensarmi in diversi modi, ma questo significa che ho ancora molte possibilità di scelta. Quindi, i punti di domanda sono possibilità aperte sulla realizzazione dei propri sogni.
Ma che fare con la realtà presente? Genitori che non capiscono, amici che non la pensano come te, timidezza che rischia di frenarti... Io, in tutta onestà non conosco la vita di Bob Marley, ma non credi che anche lui abbia avuto all'inizio delle difficoltà e abbia incontrato strada facendo degli ostacoli? Se no, come avrebbe potuto diventare secondo le tue parole 'sapiente filosofo, politico rivoluzionario'?
Tu mi chiedi un opinione sulla tua situazione di vita: mi pare che tu stia 'costruendoti' una tua personale filosofia di vita e, di conseguenza, vorresti che le tue scelte di vita fossero coerenti con essa. Non c'è niente di male in questo, solo che forse ti sarebbe utile considerare i tuoi valori come una delle scelte possibili, come la scelta più adatta a te. Questo ti potrebbe permettere di accettare che gli altri facciano scelte diverse e, pur non condividendole, riuscire a stare in loro compagnia ed essere meno solo. Magari potrai fare delle distinzioni: ci saranno gli amici con cui hai voglia di uscire e di scherzare, quelli con cui senti che vale la pena dialogare e confrontarsi anche se non la pensate allo stesso modo e quelli che condividono alcune idee o scelte con te con cui costruire qualcosa. Onestamente non so dirti se sei ancora in tempo per tentare di sfondare nel mondo della musica: non sono una talent scout! Ma se devo basarmi sulle mie conoscenze di musica mi verrebbero due considerazioni: la prima è che non tutti i cantanti hanno 'sfondato' da giovanissimi e qualche volta la fortuna, il caso o come lo vuoi chiamare ha dato una mano. E la seconda considerazione è che se ami la musica tanto da farne un hobby importante forse puoi provarci ad investirci un po' di tempo ed energie (formare un gruppo, suonare per locali,...) e stare a vedere come va! Nella peggiore delle ipotesi avrai coltivato un hobby in cui puoi esprimere te stesso. E la timidezza? Mai sentito interviste con cantanti o attori, che si dicono timidissimi? Penso ad esempio ad Alex Britti, a Robbie Williams,... eppure non lo diresti mai vendendoli "all'opera". Spesso dietro la timidezza si nasconde la paura di ricevere un giudizio negativo dagli altri che andrebbe a ferire la nostra considerazione di noi. Ma come puoi sapere se riceverai fischi o applausi, se non ti esponi un po'? In altre parole, penso che la timidezza si combatte 'sul campo' e strada facendo, in parte rendendosi conto che i timori di giudizi negativi non sono in realtà così fondati (qualcuno magari non capirà la tua musica ma qualcun altro la apprezzerà), in parte non dando così tanta importanza al giudizio degli altri...e chiedendoti se tu sei il primo fan o il primo 'tira-pomodori' di te stesso.

Youngmail

Confidenze tra amici: pavoni o chiocciole?

26/01/2004: di A, 17 anni

Domanda

Cara youngmail, sono un ragazzo di 17 anni, con degli amici irrinunciabili...ma anche trofeistici. Mi spiego: loro se hanno una ragazza o fanno colpo su una o ci fanno del sesso sembra che facciano tutto per poter dire "Ehi, guarda quanto figo sono, tutte le ragazze mi cadono ai piedi, sono un mago del sesso". Ora, non so perché, ma a me questa cosa non viene per niente. Ogni tanto c'è qualche tipa che mi guarda interessata, magari ci faccio anche qualcosa, ma certo non me ne vanterei. Il problema è che ora questo mio essere vago, specialmente riguardo il sesso è diventato bersaglio di battutine tipo "E lui che fa? Fa e tace o tace perché non fa niente?". Credo un po' per sfottere, un po' per tirarmi fuori gli affari miei. Conclusione: non so se non sono normale io a essere troppo chiuso sulle mie cose o se sono loro troppo pavoni!

Risposta

Caro A., in linea teorica, raccontare le proprie vicende personali dipende dalla voglia che si ha di comunicarle e condividerle. Non c'è un livello di apertura o di timidezza/'pudore' giusto o sbagliato. Se in linea di principio è così, in pratica bisogna fare i conti anche con il fatto che la nostra società è, ahimè, sempre più una società in vetrina, ossia dove sembra che esista solo ciò che appare. Pensa ai drammi personali che diventano talk-show 'strappa emozioni', ai reality-show in cui delle persone vivono consapevolmente e liberamente una sorta di 'Truman show' che le porta alla popolarità. Fare della polemica può forse far riflettere, ma anche qui la TV ci ha già preceduti e non so quanto questo possa poi concretamente modificare le cose. Allora come ci si salva dall'invasione degli altri nei propri affari privati senza essere mal giudicati? Anzitutto ricordando che siamo esseri liberi e che nessuno può forzarci a mostrare parti di noi riservate, anche se va di moda. In secondo luogo, ricordando una cosa che ai tuoi amici sembra sfuggire e cioè che l'essere persone 'in', speciali, cercate dagli (o dalle) altri, attraenti e quant'altro non va in parallelo con il fare, almeno nei rapporti uomini - donne. Non è che quanto più uno fa, tanto più è 'figo'...forse lo appare, ma se si guadagna così la definizione è poi costretto a mantenere la sua nomea dandosi continuamente da fare con le donne o almeno raccontando di farlo. E questo alla lunga rischia di diventare una trappola da cui è difficile sottrarsi! Nel caso dei tuoi amici questa sembra essere diventata una trappola di gruppo!
È anche vero, d'altra parte, che spesso tra ragazzi della tua età ci si raccontano le esperienze sessuali un po' per fare un bagaglio comune di un'esperienza della vita tanto forte e emozionante quanto misteriosa, un po' per farsi coraggio!
Se metti insieme un po' queste cose forse puoi trarne qualche conclusione per te. Per esempio che la richiesta dei tuoi amici può essere dettata sia dalla curiosità ("metti anche tu le tue esperienze nel 'bagaglio di gruppo'"), che un po' forse dall'invidia ("dietro questo silenzio misterioso si nasconde forse un don Giovanni?"). Ovviamente, l'unico modo di placare la curiosità sarebbe raccontargli gli affari tuoi (veri o inventati)...ma questo per te significherebbe forzare la tua natura. Un modo simpatico ma anche chiaro, invece per far capire che non ti va di essere forzato a parlare è l'ironia...parlo di risposte che non possano non strappare un sorriso, ma facendo comprendere allo stesso tempo che insistere non serve. Cose del tipo "Ma perché mai dovrei raccontare quando ascoltare voi è così istruttivo!" o "È il mio fisico che parla per me!"
Quindi, per riassumere, carissimo A. essere riservati sulle proprie cose non è affatto anormale, forse infrequente per un ragazzo della tua età, ma sicuramente un atteggiamento o una scelta da rispettare. Se la miglior difesa è l'attacco, il mio consiglio è di rispondere alle loro battute con una sottile ironia che attraverso un sorriso comunichi che non gradisci si facciano gli affari tuoi. Se il messaggio dovesse offendere qualcuno o non giungesse forte e chiaro ti consiglio il classico, scomodo piano B: parlare chiaro. In bocca al lupo! Ciao!

Youngmail

Non era quello giusto, l'ho lasciato e ora ho tutti contro

06/10/2003: di S, 25 anni

Domanda

Ciao, ho deciso di scrivere questa mail perchè da un anno circa non riesco più a essere felice. Sono costantemente inquieta, insicura, insofferente. Per farti capire, forse devo iniziare il mio racconto, che ha inizio a metà luglio dell'anno scorso.
Dopo 7 anni di fidanzamento ho lasciato il mio ragazzo: con lui avrei dovuto sposarmi quest'anno. Pertanto l'ho lasciato a meno di un anno dall'ALTARE.
Sappi che avevamo già prenotato villa, catering, chiesa, fotografo. E la casa era pronta, erano già arrivati i primi mobili quelli del bagno. Famiglie estusiaste, amici lo stesso, e il mio ragazzo anche. L'unica a non essere contenta ero io: nei pochi momenti di lucidità a cui mi lasciavo andare ero perfettamente cosciente del fatto che io non lo amavo più e che non era lui la persona che avrei voluto sposare. Ma come facevo a dirglielo? E come avrei potuto dirlo ai miei genitori? Troppa sofferenza, troppo dolore. Per questo motivo mi sono fatta trascinare in questa situazione ed inerte sono andata avanti autoconvincendomi che questa era tuttavia la cosa giusta da fare: un ragazzo con cui ho condiviso la mia adolescenza, che mi voleva bene, la mia famiglia e la sua che ci amavano, tante esperienze in comune, anche se una vita sessuale praticamente nulla. A dire la verità, presa dalla foga dell'organizzazione del matrimonio (io sono innamorata dell'idea del matrimonio) mi ero anche quasi convinta di essere felice. Certo, mancavano alcuni elementi alla mia vita di coppia, ma vedevo che anche altre coppie dopo tanti anni non erano più super affiatate. Infatti eravamo un po' scesi nella monotonia, non mi divertivo più tanto quando stavo con lui, se non lo vedevo non era un problema, a volte stavo pure meglio. Ma ho pensato "Be è normale dopo tanto tempo".
MA COME ALLORA SONO RIUSCITA A LASCIARLO?
La cosa è stata veramente "strana", un segnale penso mandato da Dio che mi ha visto soffrire senza poter in alcun modo venirne fuori. È arrivato in ufficio un ragazzo, un tecnico del computer, che mi ha fatto andare fuori di testa, una Cotta bella e buona: dopo tanto tempo, ho riprovato sensazioni che non sapevo più cosa fossero, mi sono risentita VIVA, un'altra persona, finalmente me stessa. E allora ho capito che non avrei potuto recitare ancora a lungo. E ho trovato la forza di mandare tutto all'aria. Ho passato tre giorni a piangere continuamente, a non mangiare prima di riuscire a dirlo ai miei e al mio ragazzo. E quando ci sono riuscita, col cuore in mano sono stata molto sincera e ho confessato una crisi che era in atto inconsciamente o coscientemente da troppo tempo. Da lì ho cominciato a soffrire nel vedere i miei genitori soffrire come cani bastonati, il mio ex ragazzo l'ho visto cadere in depressione, dimagrire in maniera vertiginosa, senza più la terra sotto i piedi. E tutto questo mi ha mandato in tilt, per diverse settimane ho avuto crisi di pianto quasi ogni giorno, ho perso diversi chili, ho sofferto molto. Sottolineo anche che con il tecnico del computer poi non è successo niente - un colpo di vento insomma. Ma un po' alla volta ho cominciato a riacquisire il mio equilibrio, il mio rapporto con i miei genitori e parenti più stretti, persino l'amicizia con alcune persone. Ho ricevuto diversi giudizi anche cattivi, sai, in un paese le dicerie ... ma lo sapevo, l'avevo messo in preventivo Poi mi sono innamorata di un ragazzo del paese che era già stato nella mia compagnia, che era conosciuto anche dai miei, dal mio ex e dopo poco più di un mese da quando mi sono lasciata stavo con lui e ci sto ancora. Da lì mi sono attirata le antipatie di tutti e i cattivi giudizi della massa. E questo ha giocato un ruolo decisivo nella mia stabilità interiore. Mi sono ritrovata con tutti i componenti della mia compagnia che mi hanno voltato le spalle, mi sono ritrovata a veder soffrire ancora di più il mio ex, e a perdere anche la mia migliore amica. Solo perchè tutti si sono fermati all'apparenza, senza conoscere la verità di fondo. A questo si è aggiunto il fatto che il mio attuale ragazzo aveva notevoli problemi, lavorativi, economici principalmente che ci ha portati ad isolarci molto quest'inverno e a essere malvisti da tutti, come quelli che si ritengono migliori di tutti. Spesso ho avuto crisi e le ho attualmente. Questo perchè mi vedo ora senza la compagnia con cui uscivo da 10 anni ormai (anche se sono consapevole che non si sono dimostrati dei veri amici), perchè vedo il matrimonio come qualcosa che avevo quasi sfiorato e che ora non riuscirò più a raggiungere, perchè leggo in faccia del mio ex tutto il male che gli ho procurato, perchè ho paura che non riuscirò mai a cancellare il dolore generato nei miei. Col mio ragazzo poi entriamo spesso in contrasto e questo mi fa stare ancora più male. Lui mi sta accanto quando serve, ma a volte da la precedenza ad altri suoi impegni, e io mi sento l'ultima ruota del carro, oppure mi fa battutine che mi feriscono, anche se lui dice che lo fa solo per sdrammatizzare e non per farmi del male. Ti faccio un esempio: è da mesi che gli chiedo di pianificare le ferie, ma per problemi economici suoi non abbiamo potuto farlo: abbiamo rimandato, e ora che sembra che le cose gli vadano meglio, non ha ancora detto "Be allora adesso possiamo decidere dove andare". A volte sembra che non si renda conto di cosa è importante per me, che se lui mi dice sabato ti porto al mare, io ci conto, e invece poi per un motivo o per l'altro le cose non vanno mai così. Perchè non gli piace pianificare nella sua vita, ama vivere alla giornata, mentre io sarei più una tipa che ama pianificare. Poi vuole a tutti i costi che entri in confidenza con i suoi, ma io non ci riesco, non almeno dopo così poco tempo visto che sono una persona timida di natura. Non è proprio il tipo che mi riempie di attenzioni, complimenti sì, ma da quanto tempo non mi porta neanche un fiore.
Insomma ci son tante cose che non mi piacciono in lui, ma io sento di volergli bene, infatti ci sono anche aspetti che amo molto di lui. E penso che se faccio fatica a tollerare alcune cose è per la situazione di stress che mi trascino da quasi un anno: sono stata quasi direi in gabbia per tanto tempo e ora, ogni volta che qualcuno mi dice qualcosa che non è quello che voglio sentirmi dire, mi sembra di avere tutto contro. In questo momento desidero solo raggiungere la tranquillità interiore, l'equilibrio emotivo, basta sofferenza, chiedo un po' di felicità per rendere più tranquille anche le persone che mi stanno accanto. Vorrei tanto trovare il modo per venir fuori da questo circolo, ne ho bisogno, a soli 25 anni sento addosso il peso delle esperienze come se fossi una vecchia. Grazie ciao

Risposta

Carissima S., anzitutto mi devo scusare per il ritardo con cui ti rispondo.
Problemi tecnici indipendenti da me e legati al sito mi hanno fatto ricevere solo oggi la tua lettera. È una lettera lunga e molto ricca e questo mi fa immaginare che quest'ultimo anno oltre ad averti caricata di eventi e situazioni difficili, ti abbia reso molto pensosa, riflessiva. Interrompere un rapporto che dura così a lungo è sicuramente un grosso cambiamento e decidere di 'buttarsi' sicuramente ti deve aver richiesto molto molto coraggio. Non so se ti può consolare, ma capita di frequente che l' organizzazione del matrimonio sia un banco di prova per il rapporto di coppia. E, se ci pensi, è un bene che prima di fare una promessa tanto impegnativa uno senta una vocina che gli dica che forse non è pronto o non è con la persona giusta! Anche quando questo capita, com'è successo a te, non sempre si ha la forza di chiudere un rapporto che, per quanto monotono, è carico di affetto, dà sicurezza e rappresenta - nel tuo caso in particolare - un bel pezzo di storia di vita insieme. È uno strappo difficile da ricevere come da dare. È un po' come un intervento chirurgico doloroso: si vorrebbe rimandarlo, magari evitarlo, ma in fondo al cuore si sa che affrontare la difficoltà è l'unica strada giusta per 'guarire'. Così tu hai pagato a prezzo molto alto la tua onestà e coerenza. Immagino sia stato doloroso e ti abbia fatto sentire in colpa vedere piangere il tuo ex-ragazzo, sapendo al contempo che non volevi farlo soffrire, ma che evitargli questo dolore significava imbrogliarvi entrambi e vivere un futuro infelice. Così i tuoi genitori, che probabilmente hanno visto infrangersi sogni che credevano già realtà, non ti hanno compresa. E gli amici, che non capendo la tua scelta hanno trovato più semplice allontanarsi o giudicarti per la tua scelta! Nonostante tutti questo sei riuscita a rialzarti e a trovare un nuovo amore. E ora ti trovi a fare i conti con un bilancio ancora pesante: un equilibrio emotivo che ancora fatica ad assestarsi, un rapporto in cui ti senti divisa tra aspetti che non ti piacciono ed altri a cui senti di tenere davvero, l'autostima che 'zoppica'. Che fare? Se fossi al tuo posto, cara S., comincerei a considerare quanto la tua scelta coraggiosa, sebbene a fatica compresa, abbia in realtà fatto bene a tutti. Considera cosa sarebbe accaduto se tu avessi 'retto la commedia': il tuo ragazzo, che ora sarebbe tuo marito, vivrebbe la tristezza o la rabbia di avere accanto una moglie che non si sente attratta da lui e che lo ama più come un fratello che come un compagno; tu probabilmente saresti infelice o, nella migliore delle ipotesi, tremendamente annoiata, in un rapporto dall' elettrocardiogramma piatto e ti biasimeresti per non aver rotto prima che fosse tardi. C'è da immaginare che questa situazione di forte frustrazione per entrambi non sarebbe durata a lungo e che uno dei due o entrambi avreste mandato presto in crisi il rapporto. E i tuoi genitori? Immagini più terribile per loro l'infrangersi di aspettative irreali o il vederti infelice in un matrimonio con alta probabilità di fallimento? E gli amici? Se non si sono dimostrati comprensivi nei confronti della separazione prima del matrimonio, figuriamoci in caso di crisi dopo!! La tua scelta ha permesso di scrivere un futuro diverso: ora sia tu che il tuo ex ragazzo potete costruirvi una vita più felice per entrambi. I tuoi genitori, seppur delusi, potranno un giorno avere la gioia di vederti sorridente all'altare, sapendoti felice e gli amici.a che servono degli amici che accettano solo di vedere una facciata e non si preoccupano che tu stia bene davvero? Vedendo così i fatti, forse sarai meno severa con te stessa. Sì, perché gli altri possono anche giudicarti dall'esterno, ma tu che sai molti dei perché delle tue scelte, tu dovresti essere meno spietata verso te stessa e pensare che hai tutto il diritto di essere felice, che te lo meriti, che sei una persona sincera e coraggiosa, anche se gli altri non te lo riconoscono. Allora, come secondo passo, al tuo posto cercherei di fare pace con me stessa: è indispensabile se vuoi recuperare un po' di equilibrio emotivo. Che significa fare pace con se stessi? Significa smettere di fare la parte del genitore critico che, con le mani ai fianchi e la faccia seria, critica ogni scelta che compi, facendoti credere che non sei in gamba. Smetti di 'boicottarti' anche tu: chiediti più spesso cos'hai voglia di fare, cosa ti piace, cosa desideri, cosa manca alla tua vita per essere felice e non aver paura a mettere in campo un po' di sano egoismo per raggiungere il benessere. Penso che quando (e sottolineo il quando, non il se) riuscirai a guardarti allo specchio e a sorriderti con tenerezza, potrai anche essere più serena nelle tue scelte future: decidere ad esempio se la persona con cui stai è quella che fa per te o no; ma anche far valere in questo rapporto le tue esigenze e le tue ragioni. Portare avanti la tua vita senza sentirti troppo vincolata dalle aspettative, anche se a fin di bene, dei tuoi. Trovare dei nuovi amici, ricucire lo strappo con alcuni di quelli perduti o semplicemente dir loro quanto sei stata delusa per il loro scarso interesse alle tue emozioni e alla tua sensibilità. Sono vie tutte percorribili se riesci a sentirti più tranquilla con te stessa, se riesci a dirti con crescente convinzione che meriti di essere felice e che non c'è alcuna colpa che tu debba espiare, anche se c'è stata così tanta sofferenza: hai solo risparmiato un dolore successivo più grande e sicuramente non era in tuo potere modificare i tuoi sentimenti. Ti faccio i più grossi auguri! Se vuoi, scrivimi ancora e fammi sapere come stai!

Youngmail

Si è infatuato di me: non so come farlo desistere

07/01/2002: di L

Domanda

Ciao youngmail, sono una ragazza adolescente, ho una situazione un pò complicata da spiegare, spero di riuscire a spiegarla in maniera chiara! Sono stata fidanzata con un ragazzo estremamente possessivo e dopo un anno e mezzo di storia ho deciso di lasciarlo: Poco dopo la fine della storia ho conosciuto un ragazzo e abbiamo instaurato un'ottima amicizia o per lo meno così credevo. Lui mi ha chiesto di uscire con lui e la sua compagnia, mi sono trovata benissimo anche
perché nel posto di ritrovo, c'é anche un'altra compagnia, che ho conosciuto. Tutto procedeva bene, fino a quando uno dei ragazzi di questa seconda compagnia si é infatuato di me.
x me é un carissimo ragazzo ma gli ho detto che ora non me la sento di avere una storia.
Lui però si é messo in testa che mi vuole aspettare e non so come fare per fargli cambiare
idea. Per non far torto a lui, infatti, ora tutti si tengono a debita distanza da me. Ho provato a parlargli ma non vuole sentire ragioni. Non so come fare anche perché ho litigato con il mio amico e ho il mio ex ragazzo continua a stressarmi dicendo che la compagnia con cui sto uscendo mi sta prendendo in giro non so più come fare sono ormai disperata non mi sento più la ragazza solare e simpatica che sono sempre stata....... vi prego aiutatemi voi non so più che fare. Confido in voi grazie in anticipo!!!!

Risposta

Cara L., intanto benvenuta nella nostra rubrica! Effettivamente la situazione che tu ci descrivi è piuttosto complicata. È difficile poterti rispondere in modo esauriente in poche righe, ma cercherò comunque di darti qualche indicazione che spero ti possa essere utile. Anzitutto mi sembra di cogliere un "filo rosso", un elemento ricorrente nella tua lettera: la possessività. Chiudi una storia di un anno e mezzo con un ragazzo che per te è troppo possessivo e poco dopo ti ritrovi in una situazione in cui la possessività di un'amico innamorato di te ti isola dagli altri....
Sembra che tu, in un modo o nell'altro, non sia mai completamente libera di intrecciare più amicizie.
Ma prendiamo la situazione attuale. Se ho ben capito, ti trovi in un periodo in cui il tuo desiderio sembra essere proprio quello di essere libera, di avere diversi amici da conoscere e frequentare senza per ora instaurare un rapporto di coppia stabile. Non così però sembra vederla il ragazzo che, innamorato di te, pare averti contrassegnata con un "proprietà privata - tenersi a debita distanza", che gli altri ragazzi delle due compagnie rispettano.
La tua domanda è: "Cosa posso fare?" Devo dire che rileggendo con attenzione la tua lettera effettivamente ho trovato uno spunto di risposta interessante. Ho provato a mettermi nei panni del tuo "innamorato" per qualche secondo e mi sono chiesta come avrei preso un "Sei un carissimo ragazzo, ma per ora non me la sento di avere una storia".... Se tu fossi lui non interpreteresti le tue parole come un "non per ora perché non è il momento"? E, innamorata, non attenderesti il momento in cui il no potrebbe diventare sì, magari cercando di facilitare la cosa tenendo alla larga la possibile concorrenza? Quel che sto cercando di dirti è che forse un "no" detto da parte tua con sensibilità per non ferire, è stato recepito dall'altra parte come "ripassa in un altro momento perché ora non cerco un rapporto di coppia". Forse dovresti anzitutto chiarire a te stessa i sentimenti che provi verso questo "carissimo ragazzo" e poi parlare nuovamente con lui dimostrandoti, se è il caso, più risoluta e schietta rispetto a ciò che provi per lui e al futuro del vostro rapporto. Potresti anche dirgli con molta onestà che il suo atteggiamento ti crea difficoltà nelle relazioni con gli altri, i quali hanno forse frainteso i vostri rapporti e non vogliono fargli torto socializzando con te.
Per quanto riguarda il tuo ex-ragazzo mi verrebbe da pensare che le sue parole siano motivate, più che dal desiderio di aprirti gli occhi su una realtà non visibile, dalla gelosia di una persona che ti ha voluto bene (e forse ancora te ne vuole) in modo possessivo ed esclusivo, tanto da non tollerare che tu esprima la tua solarità e simpatia con altri ragazzi. Quindi: non scoraggiarti! Manda segnali più chiari e diretti sui tuoi sentimenti e sulle tue intenzioni e se gli altri non prendono l'iniziativa di avvicinarsi a te.....beh, sai come si dice, no? Talvolta può essere anche la montagna che va da Maometto se desidera incontrarlo! Sono convinta che se cercherai di vedere le cose con più ottimismo, sforzandoti di cogliere anche i segnali di simpatia che gli altri ti possono inviare e lanciandone a tua volta, la situazione migliorerà presto.
Sperando di averti dato una mano, resto eventualmente in attesa di tue nuove notizie, disponibile ad ascoltarti e a darti risposta. Ciao e ... in bocca al lupo!

Youngmail

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