Youngmail è una rubrica interattiva tra giovani ed operatori esperti

È un servizio di consulenza gratuito on-line offerto
dai Consultori Familiari dell'ULSS di Vicenza

Come puoi vedere ci sono tanti argomenti di cui puoi parlare: sessualità, contraccezione, rapporti di coppia, con amici, con gli adulti intorno a te, problemi, dubbi o riflessioni personali,...
Scrivendoci potrai chiarire dubbi, ricevere informazioni utili, avere uno spazio di confronto e riflessione ed eventualmente dei consigli.

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Non ho amici

20/04/2018: di Ashdabadawa, 17 anni

Domanda

Non ho amici. Come posso fare?

Risposta

Carissima Ashdabadawa, anzitutto forse sarebbe importante capire perchè pensi di non avere amici: troppo timida? Sfortunata? Troppo studiosa? Non ti è permesso uscire nel tempo libero? Trasferita da poco? O cos'altro? E' importante capirlo, perché la soluzione parte da lì!
Ci verrebbe da suggerirti di frequentare dei contesti, anche nuovi, che ti permettano di entrare in contatto con altri coetanei e fare delle cose insieme che facilitino la socializzazione. Potrebbe essere ad esempio uno sport, meglio se di squadra, oppure un progetto scolastico o un'attività esxtrascolastica organizzata dalla scuola o non (associazioni, volontariato, scout, animazione parrocchiale, ...). Condividere un'attività comune, che piace alle persone che si trovano a farla, fa nascere in modo più spontaneo dei legami..
Che ne pensi?
Se hai voglia di riscriverci e spiegarci meglio, ti aspettiamo!
Ciao!

Youngmail

Paura del giudizio, difficoltà nelle relazioni

17/07/2010:lettera non firmata, 15 anni

Domanda

Ciao Youngmail, da circa 2 anni ho un problema, quando sono a contatto con qualcuno (soprattutto con età dai 10 ai 30 anni) mi sento a disagio solo dal fatto di "farmi vedere", non riesco a legare con nessuno della mia età, mi sento osservato, e ho paura del giudizio negativo degli altri. Questo accade per esempio quando mi trovo in un centro commerciale, in piscina, al mare, ad una festa e in tutte le situazioni sociali, ma anche con i miei coetanei (o con chiunque abbia qualche anno in più o in meno di me) che conosco di vista. Anche con i miei compagni di classe non ho legato e vengo spesso preso in giro; ho avuto esperienze negative sin dalle medie. Non riesco ad esprimere la mia opinione e quando devo parlare con qualcuno parlo a bassa voce, non riesco a formulare una frase sensata e non riesco a fissare negli occhi una persona per più di 2/3 secondi. Mi sento diverso dagli altri, ho paura di uscire e sto bene solo con la mia famiglia. Mi piacerebbe riuscire ad avere qualcuno con cui stare insieme, parlare, anche solo per una giornata o per una settimana (per esempio in vacanza al mare), vorrei non avere questa paura, ma non ci riesco. In questo periodo mi tormenta spesso questo pensiero, ogni giorno, e non riesco a non pensarci. Può essere fobia sociale? Come posso superarla? Grazie

Risposta

Caro amico, comunque la vogliamo chiamare, questa tua difficoltà sta complicandoti parecchio la vita, mi pare, e ti preclude la possibilità di godere delle esperienze belle e divertenti che la vita ti può riservare.
Non esiste un perchè universale o una formula magica generale che possa suggerirti per superare questa grande timidezza, ma mi sentirei di consigliarti di non attendere oltre per affrontarla. La vita è troppo bella per "perdersi" il proprio ruolo da protagonista, non credi?
Perchè non provi a parlarne direttamente con un esperto? Capire dove affonda le radici il problema e cominciare un pò alla volta ad affrontarlo con l'aiuto di un "coach" esperto potrebbe davvero essere un sollievo!
Se vuoi, puoi telefonare o venire nel consultorio familiare della tua zona e chiedere di parlare con uno psicologo: vedremo insieme che si può fare. Per i riferimenti, ti invito a "linkare" la pagina Indirizzi Utili.
Se ti va, ti aspettiamo. Ciao!

Youngmail

Nuovi amici

07/11/2008: di B., 17 anni

Domanda

Cara youngmail, sono stata insieme ad 1 ragazzo x più di un anno..uscivo sempre con lui e pian piano ho perso i contatti praticamente con tutti! Ho provato tante volte a uscire con qualche vecchia amica ma sono tutte impegnate e mi dicono sempre di no! Le mie compagne di classe sono da escludere, hanno già  la loro compagnia di amici o abitano troppo lontano o cmq non abbiamo niente in comune..non faccio sport ne sono iscritta a qualcos'altro e non ho nemmeno internet quindi non so proprio come fare amicizia... Ho voglia di uscire, stare in compagnia ma tutti i tentativi sono inutili..x favore datemi un consiglio.:(

Risposta

Carissima B., anche se non lo dici, mi pare di capire che la storia d'amore è finita e ora sei single. E per questo senti ancor di più l'esigenza di uscire con amici...e mi pare un buon segnale la voglia di uscire, ricominciare a vivere.. Forse questa potrebbe essere l'occasione per 'respirare anche aria nuova', conoscere nuove persone, entrare in giri nuovi. Ci sono alcuni contesti che per creare amicizie sono più favorevoli: ad esempio potresti cominciare ad andare a studiare in biblioteca. Lì girano tanti tuoi coetanei e vedendosi spesso è più facile fare amicizia. Così come la tua idea di una palestra o un corso potrebbero trasformarsi in un'occasione sociale. L'informagiovani è una risorsa importante per informarti su corsi e associazioni presenti in città: sicuramente puoi trovare qualcosa che incontra i tuoi interessi e con cui occupare del tempo libero insieme ad altre persone che condividono una scelta o una passione con te e che potrebbero diventare amici. È possibile anche unire l'utile al dilettevole: impegnarsi ad esempio in un'attività di volontariato o in corsi di formazione (lingue straniere, pc, cineforum,...). Insomma, le occasioni non mancano di certo...un pò di impegno e voglia di buttarsi e vedrai che i risultati non tarderanno! In bocca al lupo!

Youngmail

Non ho amici: non capisco il perchè

11/04/2008: di Mic, 16 anni

Domanda

Salve youngmail.... io ho 16 anni e non sono molto felice.
Non riesco a trovare degli amici che mi piacciano perchè pensano solo alle discoteche, a bere..ecc.. poi mi piace una ragazza da 2 anni ormai... io sono convinto di amarla, ma lei dice che l'amore a questa età non esiste. Che posso fare? Perchè se chiedo di uscire al pomeriggio con una ragazza mi rispondono sempre di no? Perchè non trovo degli amici come vorrei io?
Attendo una vostra risposta grazie...

Risposta

Caro Mic, trovare degli amici 'sintonizzati' sulla stessa frequenza d'onda può essere difficile: la ricerca può durare a lungo. Forse potresti partire dal trovarne uno o due, accettando anche l'idea di avere dei conoscenti. Immagino ci saranno diversi coetanei con cui senti di avere poco in comune, altri con cui hai qualcosa che potrebbe essere motivo di incontro e altri (che ancora non hai trovato) che hanno le carte in regola per diventare degli amici con cui condividere molto di più. Per ora mi sa che è la fase di gettare gli 'ami' e avere la pazienza del pescatore...voglio dire che per trovare quegli amici probabilmente dovrai un pò adattarti ad uscire con dei conoscenti con cui hai solo qualcosa in comune. Questi magari ti faranno conoscere altre persone e così via, fino a che, allargando la cerchia di conoscenze, troverai qualcuno che la pensa come te. Vuoi dirmi che tra tutte le persone che conosci non ce n'è nessuna con cui condividi un qualche interesse? Non deve mica diventare il tuo migliore amico! Solo essere un punto di partenza.
Per quanto riguarda la ragazza che ti piace. Forse alla vostra età non si ha quell'amore adulto che possa portarvi a sposarvi dopodomani e avere dei figli, ma chi l'ha detto che non possiate amare? E non è che il fatto che sia un amore che deve ancora maturare ne faccia un amore di serie B, anzi! Altrimenti non ci spiegheremmo come mai tanti 'grandi' ricordino ancora con nostalgia gli amori adolescenziali...credo che la tua sia proprio l'età di godersi i grandi innamoramenti. Per cui, o la ragazza in questione ha paura o non è interessata a te...se ha solo paura potresti proporle di partire con il conoscervi gradualmente e poi vedere come va...Se vuoi riscrivici! Un grosso in bocca al lupo!

Youngmail

Ho il moroso..ma non ho amici e x questo mi sento sola

20/07/2007: di marcella, 17 anni

Domanda

Ciao youngmail..sono una ragazza di 17 anni.. e da 1 anno ormai sto sempre cn il mio moroso. Prima avevo molti "amici"..uscivo in una compagnia..ma in effetti ho sempre avuto problemi a relazionarmi con gli altri, a socializzare, ma avevo 2 amike..cn cui stavo bene, mi piaceva molto uscire cn loro..ma poi loro hanno trovato il moroso nella nostra compagnia, invece io ho trovato il mio moroso di un altro paese e per di piu senza molti amici,, un po solo come me. Cosi ho incominciato a vedermi solo cn il mio moroso e ho lasciato la mia vekkia compagnia..e ora sto sempre con lui..alla fine io quando sto cn lui sto davvero bene..ma mi piacerebbe avere anke delle amike..con cui passare un po del mio tempo..e percio mi sento tanto sola, a scuola ho legato con 2 mie compagne ke pero sono di un paese distante da me 5 km,,e in estate le vedo molto poco,,anzi mai,, e kosi passo il mio tempo in casa ad annoiarmi..puo sembrare strano ma a me manka molto la skuola, sono una ragazza a cui piace molto stare insieme alle persone,, ma nn ne ho mai la possibilità,, in questi giorni mi sono incontrata cn una mia vekkia amika,,lei è del mio paese,,ogni tanto la kiamo xkiederle kosa fa,, ma preferisco farmi kiamare,,ke sianO gli altri a cerkare me,,xk ho paura d stufare la gente ke magary nn vuole uscire con me,,si sono un po strana lo so,,il problema so ke è mio,,d karattere, ma mi piacerebbe superarlo e imparare a socializzare..skusate x le kose noiose ke ho scritto..ma almeno mi sn un po sfogata..grazie..ciao

Risposta

Cara Marcella, quasi a tutti piace più essere cercati che cercare..ma qualcuno deve pur cercare se ci si vuole incontrare, no? E di solito quel qualcuno è quello che più sente l'esigenza di stare in compagnia..e tu in questo momento potresti essere quel qualcuno. Se non c'è un gruppo già formato bisogna darsi da fare per mettere un pò di persone insieme: uscire una volta in tre coppie (la tua e quella delle tue amiche) a mangiare una pizza, un'altra volta con la tua vecchia amica del paese magari chiedendole che porti altre amiche sue, organizzare una cena tra vecchi compagni di classe (delle medie o delle elementari) e così via.. Se ti fai bloccare dalla paura di disturbare o dal voler essere cercata, è poco probabile che le cose cambino. Se ti butti, invece, che può succedere di più brutto che stare a casa ad annoiarsi? Eppoi tra un anno potrai prendere la patente e quindi potrai tornare a frequentare le amiche a 5 km con più libertà... Auguri, ciao!

Youngmail

Timidezza

05/07/2007: di sarax, 25 anni

Domanda

Cara younmail sono Sara, innanzitutto, volevo farti i complimenti per questo utilissimo sito. Ho 25 anni, e mi ritengo un disastro, poiché, devo dirti che nella mia vita devo superare ancora molte tappe. Il primo bacio, le uscite con gli amici, le vacanze al mare in compagnia...sono solo alcuni dei tanti momenti che mi sono persa.
Infatti, da sempre sono stata timida, impacciata e solitaria, tutt'ora quando mi sento in imbarazzo con qualcuno, tendo a scappare da domande o situazioni.
Sono sola, non ho un amico o una amica, dato che sono incapace di crearmi relazioni, che vadano al di là di poche parole.
Al lavoro parlo scherzo spesso, rido, con chi mi trovo ad mio agio, ma tutto si ferma li.
Quando qualcuno che non mi piace, mi chiede di uscire, invento scuse, sostenendo che ho il ragazzo.
Invece, con chi mi interessa, mi sento impacciata e a stento formulo frasi di senso compiuto.
Un altro mio problema legato alla timidezza, è che ho paura di riferire alle persone che non ho amici, non esco la sera e che le vacanze le faccio con mia madre.
Io non so come affrontare la cosa... più volte ho cercato di sforzarmi cambiare, ma mi sentivo a disagio e gli altri pesavano che mi annoiavo.
Dalle elementari fino alle superiori, le compagne mi vedevano come un peso da portarsi dietro, o mi dicevano "so di esserti antipatica!", quando invece non era vero, semplicemente non mi sentivo a mio agio, o dicevano agli altri, "ma non vi sta antipatica, non parla mai!".
Ho deciso di scriverti perché, voglio un consiglio, fose mi può aiutare a superare questo blocco, questa paura, mi sento così sola...
Negli ultimi anni, un po' sono cambiata, ma ho fatto solo piccolissimi passi, ho ancora tanto da affrontare e ho paura di essere criticata o giudicata.
Quando qualcuno mi chiede qualcosa di personale spesso dico piccole bugie che mi pesano.
Come posso affrontare tutto ciò puoi darmi un consiglio? Grazie.

Risposta

Carissima Sarax: beh, direi che anche scriverci raccontandoci cose così personali di te rappresenta un passetto in avanti! La timidezza, quando è molto forte, può trasformarsi in qualcosa che si chiama evitamento. Ciò significa che per evitare che le cose vadano come temiamo (prese in giro, figuracce, giudizi sgradevoli,..) evitiamo di fare esperienza...che poi significa alla fine anche evitare di vivere una vita piena! E l'evitamento chiama evitamento, nel senso che se il tempo passa e tu non senti di aver vissuto le esperienze dei tuoi coetanei, ti senti anche un pesce fuor d'acqua e per evitarti questa figura ancora una volta eviti le persone... Tu mi chiedi un consiglio. Ciò che mi verrebbe da dirti è METTI IN CONTO IL DISAGIO. Non aspettarti che cambiare la situazione passi attraverso una soluzione facile, senza imbarazzo o timori. Uscire dal guscio in cui ti sei piano piano rifugiata significa affrontare le tue paure, esporti al rischio di fare brutte figure, accettare la possibilità di non essere simpatica a tutti, accettare qualche momento di imbarazzante silenzio o di battuta non compresa o di sentirti come se gli altri 'ne sapessero più di te sulla vita'. "Dov'è il bello di tutto questo?" potresti chiedermi. Il bello sta nel fatto che man mano che ti butti ti accorgerai che non è così terribile come te lo immagini 'dal guscio', che non è poi così frequente un giudizio negativo e che fare qualche figuraccia (che peraltro poi si dimentica o ci si può anche ridere su) e avere degli amici è meglio che essere soli. Alcune persone sentono che da sole non ce la fanno, malgrado tutti gli sforzi. Se fossi tra queste, prova a rivolgerti ad uno psicologo esperto: ti accompagnerà passo passo attraverso le tue paure nelle esperienze di vita. Puoi anche rivolgerti al consultorio familiare della tua zona. Ciao e in bocca al lupo!!!

Youngmail

Sola

12/06/2007: di sola91, 15 anni

Domanda

Cara youngmail, subito ringranzio chi ha la pazienza di leggere questo messaggio e aiutarmi. Ho 15 anni e da 3 anni sto consumando la mia adolescenza chiusa in casa perche' sono sola, senza amici. passo il periodo scolastico concentrata al massimo nello studio, ma il periodo estivo e' davvero un incubo: tutti escono, si divertono...e io? a non far niente, a ingelosirmi degli altri.
Alla fine della 3 media ero rimasta speranzosa nel trovarmi alle superiori nuovi compagni, nuovi amici...invece la situazione e' peggiorata. odio la mia classe che fatica a ricordarsi della mia presenza...sto sempre zitta, in un angolo, sola.
Inizio a pensare di lasciare anche la danza che seguo da quando avevo 7 anni perche' anche con questa non riesco mai ad esprimere me stessa e dare il massimo...anzi ogni giorno sta sempre piu' diventando un angoscia.sono molto timida e introversa e se non sono gli altri a fare il primo passo io non ci penso nemmeno. questo mio carattere, mi sto rendendo conto, mi fa sembrare anche quella che non sono..una stupida e menefreghista da evitare.
in realta' io sono completamente un'altra persona: molto sensibile e... perche' no? anche vivace quando sta davvero bene con certe persone. inizio a fare compassione alla gente che sa della mia situazione, il che di certo e' cio' che meno desidero. non so come unscirne, però, mi sembra impossibile...

Risposta

Cara Sola91, ho letto con attenzione la tua lettera e forse non ti piacerà quello che sto per dirti, ma è quello che penso. È vero, certe classi sono proprio difficili, è vero, a volte gli altri non sono attenti e sensibili ed è vero anche che magari alcuni possono leggere la tua chiusura come un essere 'snob' o menefreghista, ma credo che l' "asso" per cambiare la situazione stia solo nella tua manica. Dato che alle persone molto timide 'buttarsi' fa una gran paura, spesso vivono nella segreta speranza che prima o poi arrivi un fattore X, un qualcosa di esterno che permetta loro di far emergere tutta la ricchezza interiore, di esprimersi..quando questa speranza diminuisce c'è il senso di solitudine e tristezza, come stai vivendo tu...Il fatto è che il fattore X non sta fuori, sta dentro. Immagino che tu ora possa pensare: "Ok, ma che devo fare?" Pensare in termini di piccoli passi: un saluto, un sorriso, un come stai, una battuta, una domanda a qualcuno che ti incute meno timore..fino magari a buttar lì tu una proposta, tipo "Andiamo al cinema stasera?" proponendo magari un film che senti che interessa. Spesso i timidi si spaventano all'idea di buttarsi e aprirsi, si spaventano un pò meno all'idea di fare un passettino e una volta mossi i primi passettini, nasce l'entusiasmo e la voglia di farne degli altri, perchè scoprono che i timori che li tenevano chiusi e schiacciati nel loro guscietto spesso non si verificano affatto: non sono realtà, ma solo grandi paure e come un bambino supera la paura dei mostri nel buio, un timido può imparare a superare il terrore di essere giudicato stupido o noioso o non all'altezza. Allora che si fa? Lo giochiamo quest'asso? In bocca al lupo!!

Youngmail

Amici.....e 'spine'

29/05/2007: di MillyCherry, 16 anni

Domanda

Ciao!!!innanzitutto complimenti per il bel sito....sono una ragazza di 16 anni(a luglio 17),e vorrei parlarti un po' dei miei problemi. Frequento il liceo e la mia classe non mi è mai piaciuta. Per vari motivi. Alcuni alunni gia li conoscevo,fin dalle medie e alcuni addirittura dalle elementari!!!! fra l'altro,tranne che con una ragazza,non sono in buoni rapporti con gli altri. Fra questi c'e' una ragazza di cui ero molto amica alle medie, in prima e in seconda, poi in terza, il nostro legame di amicizia si è bruscamente spezzato ed io sono stata parecchio male quell'anno... poi, sfortunatamente, me la sono ritrovata nella mia classe. Nella mia classe non ho legato con nessuno,e mi son sempre trovata a disagio. È come se i compagni che gia conoscevo non mi permettevano di aprirmi. Mi reputo una ragazza intelligente,mi piace la musica,i film, tante cose,e mi reputo estroversa e allegra quando mi trovo bene con gli altri. Quando non mi trovo bene invece, mi chiudo a riccio, e cosi è stato nella mia classe. Ora sono in terzo e ho deciso di cambiare sezione il prossimo anno, anche perchè, come se non bastasse, la mia è la peggiore classe della scuola, c'è sempre un gran caos e non facciamo nessuna attività extra perchè a parte qualcuno, nessuno studia. Anche le prof mi han consigliato di cambiare! quindi in classe non ho amici. Fuori ne ho pochi...e mi sento tanto sola....sono sempre triste e penso sempre a qst cosa. Invidio gli altri che hanno tanti amici, che sorridono....inoltre questa situazione, non ha fatto altro che incupirmi, e ora sono ancora piu' sicura e sfiduciata. Mi piacerebbe tanto avere un ragazzo, solo che a parte dei flirt estivi zero...e tutti dicono che sono una bella ragazza,simpatica....e apprezzano la mia curiosità.Ma io mi sento solo inutile.... (sono una ragazza mlt sensibile)e mi fa rabbia perchè una stupida classe mi ha fatto tanto soffrire...ci sono giorni in cui sto davvero male e piango, perchè non so con chi parlare approfonditamente dei miei problemi....altri che sono felice.....poi ho la fortuna di avere dei bravi genitori, che si fidano di me...sono contenta di andare nella nuova classe il prox anno,voglio fare amicizia con tutti e stare serena...intanto qst estate vado a Oxford per una vacanza studio.....e poi da una mia amica in toscana....cercehero' di divertirmi al massimo.........grazie mille a tutti voi,un abbraccio

Risposta

Carissima MillyCherry, a volte, quando si sta male per qualcosa il nostro modo di guardare il mondo diventa un pò...distorto, poco realistico. È vero che ci sono in giro persone che si godono la vita e hanno diversi amici, ma ti posso garantire che ce ne sono molte altre che se potessero rispondere alla tua lettera ti direbbero che si trovano in situazioni simili alla tua e che ti capiscono..è che viene un pò più facile vedere l'erbetta verde del vicino e invidiarla, ma non pensare di essere circondata da 'prati'. In più direi che la situazione pesante che stai vivendo ha una 'data di scadenza' molto vicina, per cui, per quanto ti è possibile, cerca di evitare di lasciarti troppo abbattere da una classe che molto presto lascerai e cerca di mantenere l'atteggiamento positivo e fiducioso di chi pensa che il cambiamento che sta per fare gli riserverà qualcosa di meglio, qualcosa di buono. Non è detto che nella nuova classe tutti siano simpatici e amichevoli, ma magari avrai possibilità di trovare nuovi amici, di legare con qualche persona in più,... Non so se ti è successo altre volte, ma di frequente succede che quando prendiamo in mano un aspetto della nostra vita che ci crea disagio e abbiamo il coraggio di cambiare qualcosa, poi, un pò 'a cascata', tanti altri piccoli cambiamenti si avviano da quello..che so, magari nella nuova classe fai nuove amicizie, esci con loro e conosci altre persone ancora, tra cui magari un ragazzo con cui scatta qualcosa,... La cosa migliore però sarebbe riuscire a maturare un pò di equilibrio per cui le cose che succedono non abbiano il potere di metterti a k.o. o portarti alle stelle..magari di renderti triste o euforica, ma non di 'invaderti'...magari un pò alla volta, eh? Tanti in bocca al lupo! Ciao!

Youngmail

Solitudine

26/03/2007: di volley6, 15 anni

Domanda

Cara youngmail, sono una ragazza di 15 anni...ho un problema: tante volte mi ritrovo sola, anche se so che di amici ne ho molti, ma non so come spiegarlo bene. Praticando uno sport, il sabato sera non riesco a uscire molto, e più delle volte, se riesco a finire la partita entro le 10.30, comunque mi ritrovo sola...e la cosa che mi intristisce ancora di più è vedere le altre ragazze (che hanno 19-20 anni, o anche quelle nell'altra squadra più piccola dove gioco che hanno 15-16 anni) che si preparano per uscire, mentre io me ne ritorno a casa da sola. Qualche volta i miei amici (maschi) mi vengono a vedere, ma la mia migliore amica per esempio mi dice sempre che non può, un po perche i suoi genitori non le lasciano uscire da casa..ma molte volte la usa come scusa, e più delle volte è capitato che ho scoperto che ha passato la serata a casa anche se poteva uscire...e questo non è capitato una volta..ma ben 5-6 volte..! mi trovo benissimo con il resto della squadra,siamo molto in sintonia..anche con le più grandi, anche se ho molti anni di età...e per fortuna, almeno qualche sera in pizzeria con loro riesco a dimenticare il fatto che non ho nessuno. Non ne ho mai parlato con nessuno.. e neppure la mia famiglia,(con cui io adoro stare) ha mai notato niente..ma è un problema che ogni giorno mi tengo dentro e che continua a tormentarmi. Questo problema si è "allargato" ancora di più per il fatto della mia convinzione di essere brutta e non piacere a nessuno..cosa che influisce tanto nel mio modo di comportarmi, per esempio in corriera ho sempre paura di alzarmi a suonare il campanello perchè ho il terrore che le persone mi guardino e dicano "mamma che brutta", oppure mi blocca molto nei rapporti, anche solo di amicizia con i maschi..ma poi so che non sono abbastanza carina...ma continuo a fare confronti con le altre, cosa che mi distrugge ogni giorno di più, perchè so che non potrò mai diventare come certe ragazze. tutto questo insieme di cose si è allargato andando alle superiori..peggiorando sempre di più.
La cosa strana è che se voglio avrei qualcuno con cui uscire..ma non riesco a stare con quasi nessuno, perchè li vedo diversi...e non ho mai trovato qualcuno con cui somo veramente in sintonia! poi..abito in un posto sperduto..per cui per muoversi ci vuole sempre la macchina e il "centro" più vicino è a 15 km di distanza...per cui è ancora più difficile trovare amici... . ciao e grazie per l'aiuto e la vostra attenzione nei confronti dei giovani!

Risposta

Cara Volley6, l'ostacolo più grande che mi pare di vedere in questa situazione sono le tue convinzioni. È evidente che se uno pensa di essere una specie di brutto anatroccolo e dedica a questi pensieri molto tempo, piano piano si chiude nel timore di ricevere conferme dall'esterno a queste paure. Ma chiudendosi si sente e probabilmente resta solo e questo va a confermare l'idea di essere diverso, di avere delle 'chance' in meno degli altri. È vero che la tua organizzazione non ti facilita le uscite del sabato sera, ma se guardi bene questo non sembra essere un ostacolo per alcune delle tue compagne di squadra. Forse, anzichè metterti alla ricerca di una compagnia stabile con cui uscire tutti i sabato sera, potresti cominciare col cercare delle occasioni, cioè provare a chiedere alle compagne con cui hai più confidenza di poter uscire insieme a loro ogni tanto; altre volte saranno le uscite di squadra, che ogni tanto già fate; altre volte ancora potresti essere tu propositiva e lanciare delle iniziative (tipo un cinema o qualcos'altro)...alla lunga credo che darsi da fare premi...e strada facendo potresti trovare un gruppo di amici di riferimento abbastanza stabili. Certo, potersi 'proporre' è più facile se riesci a stoppare i pensieri del tipo "Non ho nessuno", "Non c'è nessuno con cui riesco ad entrare in sintonia", "Se mi vedono gli altri pensano che sono brutta", "Non sarò mai come le altre" e così via...immagina questi pensieri come dei continui autogol che alla fine fanno sentire molto rassegnati sulla possibilità di vincere la partita. Togliere spazio a questi pensieri significa invece darsi la possibilità di sospendere (almeno per un pò) i pregiudizi che bloccano prima ancora di partire. A questo proposito vorrei raccontarti sinteticamente una storiella che ti aiuti a capire il potere dei pregiudizi..C'era un ragazzo che aveva bisogno di una bicicletta per andare in un posto troppo distante da raggiungere a piedi, ma, ahimè, la sua bici aveva il freno rotto. Così decide di chiedere all'amico che abitava poco distante di prestargli la sua e, mentre si avvia verso casa dell'amico, pensa: "Certo, chiedergliela così, senza preavviso...io mi scoccerei al suo posto. E poi effettivamente lui è un tipo piuttosto geloso delle sue cose..me lo immagino già che mi dirà 'ma sta attento a questo, guarda che quello'...ora che ci penso anche l'ultima volta che gli avevo chiesto il lettore cd ha fatto un mucchio di storie...s'è inventato che improvvisamente gli serviva..vabbè che era nuovo..però, anche la bici non ce l'ha da molto. Vedrai che mi dirà di no. E mi toccherà pure sentirmi in imbarazzo per avergliela chiesta. Bell'amico..." Così pensando suona il campanello dell'amico e quando lui s'affaccia alla porta, senza pensarci dice "Ehi, sai che ti dico: tientela pure la tua preziosa bici!"
Il consiglio è: chiedi, prima di dare per scontato che non funzioni! Ciao e in bocca al lupo!

Youngmail

Non ho amici, nè moroso, dove li trovo?

19/11/2006: di P, 21 anni

Domanda

Salve a tutti amici di youngmail. Ho 21 anni studio all'università.
In genere ho sempre pensato di essere abbastanza timida, soprattutto ricordo perchè continuavano a dirmelo i miei parenti e anche per il fatto che non ho praticamente amici, ma solo conoscenti con i quali ci si saluta e a parte quelle 4 chiacchere, non ho altri rapporti con queste persone, come ad esempio uscire assieme, tutto ciò diciamo è cominciato da quando sono andata alle superiori. Il primo anno è stato drastico praticamente ero timidissima, oggi non mi riconosco nemmeno! dal secondo anno invece è andata meglio ho cominciato ad aprirmi di più e a parte qualche uscita ai soliti compleanni o serate di classe, o qualche volta (rara volta) ho studiato assieme a queste persone non sono mai riuscita ad allacciare un vero rapporto di amicizia, ma solo di conoscenza...
Spesso penso che tutto ciò sia dovuto al fatto che alle medie avevo delle amiche che poi mi hanno deluso amaramente e mi hanno fatto soffrire, inoltre ricordo che mi prendevano anche in giro(le solite cose da scuole medie insomma) e forse successivamente non sono più riuscita ad allacciare un vero rapporto con altre persone e a "buttarmi" aspettando che fossero gli altri ad invitarmi, proprio per paura di essere rifiutata e di soffrire un'altra volta...
Comunque col passare degli anni ho notato sempre più, soprattutto da quando ho cominciato l'università, che sono cambiata, in meglio, mi sono aperta, chiacchero anche con gente che non conosco, sono solare, e cerco di far divertire tutti con battute e altro... e le persone che posso chiamare amici non mi ritengono timida, e quindi posso dire che ho fatto un gran bel cambiamento e di questo ne sono fiera :)
L'unico problema è che sono rimasti i residui del passato, ovvero nella mia città non ho amici, a parte quei pochi conoscenti a cui prima accenavo... mentre all'università che purtroppo non si trova nella mia stessa città (ma devo fare 1 ora circa di tragitto per raggiungerla tutti i giorni) riesco facilmente a fare amicizia, e forse ora sono riuscita a trovare delle persone con cui mi trovo veramente bene e che ritengo amiche....l'unico problema è che essendo di città diverse, ed essendo anche loro pendolari, succede che siamo molto distanti da città a città, e comunque sarebbe moolto difficile uscire assieme... quindi il mio problema di non avere amici rimane, infatti non conosco nessuno che sia della mia stessa città e che studi dove studio io, e quelli che abitano + vicino abitano sempre a 40 km, quindi il problema sussiste...
Al momento oltre ad andare all'università, dove alla fine è l'unico luogo in cui mi diverto, quando torno a casa a parte studiare, nel mio tempo libero non ho nulla da fare e lo passo praticamente davanti al computer in internet o a chattare con qualcuno(tra cui anche qualche amico che abita distante molto distante)...tante volte mi piacerebbe uscire, e spesso i miei genitori mi dicono esci vai a farti un giro... il che mi piacerebbe anche, solo che da sola non è che mi vada molto, anche perchè da soli è abbastanza noioso, meglio in compagnia! E a parte quello ogni volta che mi dicono di uscire io penso: "Che bella domanda, eh ma dove vado!?! se non ho nessuno, e non so nemmeno che fare!?!"
Per non parlare che ora visti i miei 21 anni tutti mi incitano a farmi morosa, e da un certo punto di vista avrei voglia anch'io di farmi morosa, l'unico problema è " ma dove me lo trovo il moroso se non esco mai se non per andare all'università?!?" Ora dopo tutto questo papiro per spiegare la mia situazione vorrei chiedervi in che modo posso sbloccare la mia situazione secondo voi??? Perchè io voglio davvero uscire, trovarmi amici, e il moroso soprattutto!
Grazie a tutti voi per aver letto la mia questione, e se riuscirete a darmi una risposta al mio problema grazie!!

Risposta

Cara P, la tua lettera ci insegna delle cose importanti: anzitutto che nella vita si può cambiare: tu l'hai fatto, nonostante le ferite e hai trovato molto vantaggio dallo sforza di aprirti ed essere più solare. Inoltre, la tua lettera ci dice che se dei compagni o amici ci prendono in giro o ci deludono, non è detto che funzioni sempre così. I tuoi attuali colleghi di università sembrano esserne la prova.
Quindi, così come dalla timidezza e dalle 4 chiacchiere sul tempo sei arrivata per gradi ad aprirti e socializzare, con gli stessi graduali passaggi puoi farcela nella tua città. A volte ricontattare vecchi amici, organizzare una cena tra ex comagni di classe, trasformare le 4 chiacchiere col vicino in un caffè, riservano sorprese davvero piacevoli. Vinta la paura e la ritrosia iniziale a 'rompere un ghiaccio' stratificato nel tempo e tollerato l'iniziale disagio, spesso ci si trova a chiedersi "Ma perchè non l'ho fatto prima? Che temevo?" E, volendo, puoi provare a sbloccarti anche sul 'nuovo', visto che è un'esperienza che hai già fatto: frequentare una palestra, un circolo, la biblioteca, l'animazione giovanile (SCOUT, parrocchia, gruppi,...) o iscriversi a un corso (c'è solo l'imbarazzo della scelta) sono ottime occasioni per crearsi un giro di conoscenze che poi possano trasformarsi in alcune amicizie o rapporto di coppia... Auguri!!

Youngmail

Come si fa ad uscire dalla solitudine?

20/09/2006: di roby, 32 anni

Domanda

Salve a tutti amici di youngmail. Volevo porvi questo quesito. Ho 32 anni e gia' da un po d'anni noto che mi sto sempre più chiudendo in me stesso. La mia vita e' cambiata con l'ammalarsi di mio padre ed ho incominciato a comportarmi stranamente e isolarmi ed a non essere ben voluto. Dopo la sua morte mi sono fatto forte per lui e per dare a lui un grande orgoglio. Ma poi ho conosciuto una ragazza con la quale ho avuto un rapporto burrascoso. Finito il rapporto, ho notato di non aver piu tante amicizie e ho incominciato ad isolarmi. Beh, ora mi ritrovo ad aver gran paura a socializzare con persone nuove e non so piu cosa dire alla gente e se devo partecipare ad una festa incomincio a star male per la paura di come dovro' comportarmi e cosa dire. Se vedo persone che conosco le evito e non riesco a parlar tranquillamente con le persone e non riesco a star serio e perlar di qualche argomento. Quindi non riesco a farmi nuovi amici e ultimamente questo mi sta un po incattivendo a volte mi trovo a litigare con le persone. Spero possiate darmi un vostro consiglio e vi ringrazio di cuore.

Risposta

Carissimo Roby, non è facile scrivere le cose che tu ci hai scritto..sei stato bravo! Forse non ti consolerà, ma sono convinta che molte persone leggendo la tua lettera vivono la situazione che descrivi come familiare. È vero che noi esseri umani siamo esseri sociali, ma se perdiamo 'esercizio' può diventare un pò difficile 'rifarsi un giro' di relazioni. Non è raro che una grossa preoccupazione o un forte dolore porti a chiudersi in se stesso: è una forma di difesa, un modo per cercare di sopravvivere... E immagino che trovare quella ragazza, dopo un grosso lutto, ti possa essere sembrato come trovare una specie di rifugio sicuro, una relazione in cui però non provare disagio. Le cose non sono andate come speravi. Il positivo della situazione è il bisogno di relazioni che senti...è un pò come un albero che, dopo l'inverno comincia a fare le gemme: è ancora infreddolito, vede un paesaggio un pò desolante d'intorno, ma ha delle buone speranze di rivestirsi di lì a poco di fiori e foglie.. Che fare? Potrebbe essere una buona idea frequentare dei contesti sociali abbastanza strutturati che proteggano un pò dall'imbarazzo, ma nello stesso tempo lascino uno spazio alla conoscenza. Intendo dire che una festa, ad esempio, è sì un contesto sociale, ma è faticoso perchè bisogna avvicinare delle persone, trovare un argomento in comune, preoccuparsi che non cali il silenzio, trovare un'occasione per riincontrarsi... Mentre un corso di balli latino americani, o caraibici o un corso di cucina o un corso di biodanza, o qualsiasia altra cosa di gruppo ti possa interessare, ti fa incontrare altre persone, facendovi stare insieme in un modo già organizzato, con un interesse comune e con diverse occasioni di rivedersi...e poi, un uomo che sa cucinare e fare balli di moda ha una carta in più con le donne, no?! ;-) Non abbatterti, non spaventarti di un nervosismo che nasce dalla frustrazione di tentativi che non vanno in porto...cerca il contesto più propizio e vedrai che tornerai a sentirti (oltre che ad essere) un essere sociale. Se ti fa piacere, facci sapere. In bocca al lupo, ciao!!

Youngmail

Mi sono fidanzata e le mie amiche non mi cercano +

11/03/2005: di A.B., 16 anni

Domanda

Ho 16 anni e sto da 2 mesi con un ragazzo meraviglioso di cui sono innamorata. Il problema non è con lui ma con le mie amiche che da quando non sono più single sono gelosissime tanto da non cercarmi più e da salutarmi appena quando le incontro. Nonostante io abbia provato a parlare con loro, le cose non sono cambiate. Mi manca l'amicizia!!!
SOS

Risposta

Cara A., hai trovato il ragazzo e le tue amiche sembrano prendere il largo. ...il tuo senso di solitudine è comprensibile. Tanto più che hai un'età in cui l'amicizia è un valore particolarmente sentito e le amiche un punto di riferimento importante. È però naturale che, soprattutto nelle fasi iniziali, intorno ad una coppietta si crei un po' di spazio. In fin dei conti, molte delle energie e dell'affetto che prima investivi nelle amicizie ora sono dedicate al tuo ragazzo. D'altro canto le amiche possono pensare che tu abbia voglia di stare di più con il tuo lui e magari per questo ti lasciano uno spazio che tu però vivi come solitudine e abbandono. È facile anche che, come dici tu, ci sia da parte loro un po' di gelosia. Magari vorrebbero anche loro trovare un ragazzo con cui essere felici o magari fanno fatica a condividerti con un "lui" non essendoci abituate. Che fare? Anzitutto non precipitare. È possibile che tu, vedendo il loro atteggiamento cambiare, viva le cose in modo un po' più accentuato di come sono in realtà e attribuisca loro delle intenzioni che non hanno. Mi spiego meglio: è possibile che questa distanza, questo spazio che si è creato, sia legato anche alla difficoltà da parte delle tue amiche di capire che distanza (o vicinanza) mantenere con te ora che sei "impegnata", che tipo di confidenza possono mantenere, su che tipo di amicizia e complicità possono mantenere ora che tu sei felicemente in coppia mentre loro restano single. Allora, il consiglio che mi sento di darti è: lascia aperte le porte all'amicizia, mantieni la tua disponibilità nei loro confronti e quando ti capita l'occasione fai capire loro che per te l'amicizia resta molto importante, con o senza ragazzo. Poi resta ad attendere. Dai loro il tempo di capire come possono esserti amiche rispettando il tuo essere in coppia. È probabile che dopo un po' di titubanza iniziale loro tornino a cercare la tua compagnia. E soprattutto accetta un po' di naturale gelosia che probabilmente anche tu avresti al loro posto! Buona fortuna!!!

Youngmail

Se non studio che faccio?

07/04/2003: di L, 15 anni

Domanda

Cara youngmail, ho un problema che può sembrare paradossale per una ragazza di 15 anni: studio troppo. Passo tutto il mio tempo a studiare per essere preparata alle interrogazioni e ai compiti e per imparare il più possibile dalla scuola. I miei genitori, all'opposto di tutti gli altri genitori, insistono affinché io esca e mi diverta (loro non sono affatto esigenti per la scuola e mi lasciano molto libera), ma a me uscire dalla camera dove studio non attira, tanto più che in verità non saprei che fare fuori...

Risposta

Cara L, a che serve studiare tanto se poi non hai il tempo di vivere ciò che impari? Ho sempre pensato che una buona scuola è quella che oltre a darti conoscenze e informazioni, ti permette di sperimentare anche dei modi per affrontare la vita e i problemi quotidiani. Voglio dire: oggi le difficoltà sono le interrogazioni e i compiti, un domani gli impegni, le scadenze e le responsabilità lavorative. Affrontare bene oggi le prove scolastiche non ti dà solo la misura di quante cose conosci e di quanto le sai raccontare o collegare, ma può diventare anche un'utile palestra per imparare a fronteggiare senza un eccessivo carico di preoccupazione le prove e le responsabilità lavorative, fidandosi delle proprie capacità e trovando interesse nel proprio lavoro, senza farlo diventare l'unico interesse della vita. I compagni di classe un domani saranno i colleghi di lavoro o gli amici: ci sarà sempre quello con cui sarai in competizione per qualche aspetto, il rompiscatole, quello che se può ti scarica le colpe, l'antipatico, così come lo spiritoso, quello con cui ci si può confidare, quello che è disponibile al 'lavoro di squadra'...e relazionarti ai tuoi compagni di classe può essere un'occasione per verificare - con tentativi ed errori - quali sono le strategie più adeguate per trattare con i diversi tipi di persona. Anche se già l'ambiente può essere considerato una palestra... beh, penso che tu capisca che non può diventare tutto il tuo mondo insieme alla tua cameretta. Forse potresti chiederti come mai per te lo studio è così importante; cosa potrebbe accadere se ti ritagliassi del tempo libero in cui poter uscire: non sapresti che fare? Avresti difficoltà a trovare amici o non sai come rapportarti con loro? Hai l'impressione che se non studi non meriti di uscire? C'è qualcosa che ti spaventa all'idea di staccarsi dalla sicurezza dei libri?
Forse qualche timore ti rende la vita fuori dallo studio e dalla scuola poco attraente...ma, se così fosse, chi ti dice che quel timore è fondato se non provi a confrontarti con l'esterno? Se poi provassi ad uscire e a crearti altri interessi e vedessi che la cosa non ti piace, potresti sempre tornare alle vecchie abitudini, no?

Youngmail

Desidero socializzare...ma che fatica!

29/07/2002: di Lettera firmata

Domanda

Cara Youngmail, sono davvero triste perché penso di essere un'asociale. È passato ormai molto tempo da quando esco con la compagnia del mio ragazzo e non mi sento ancora a mio agio tra loro, oltre al fatto che non vengo nemmeno più presa in considerazione. Ho capito che è soltanto colpa mia perché da poco tempo è arrivata un'altra ragazza nella compagnia fidanzata con uno di loro ed in poche volte che è uscita con noi è già al centro dell'attenzione, considerata simpaticissima da tutti e tra risate e abbracci è diventata in breve il fulcro della compagnia. Anch'io in passato sono stata in compagnie in cui mi sono trovata bene.. ma non era gente 'in' come quella che forma la mia compagnia attuale. So che la semplice verità è che in quella compagnia io ora ci sono per il fatto che uno dei fulcri era il mio ragazzo che, però ormai non è più considerato tale perché forse per loro sta prendendo il mio andazzo. Non perché me ne freghi più di tanto di loro in particolare ma sono molto triste per il fatto che so che in qualsiasi altro gruppo (scolastico o altro) io avrei e avrò in futuro questa tendenza di non riuscire a socializzare mai e per questo non riesco a darmi pace anche perché il mio sogno sarebbe di stare con la gente e divertirmi molto più di quanto faccio adesso. Non vorrei che questi miei problemi con la compagnia si estendessero anche nella classe.. anche perché ho già avuto a scuola problemi di questo tipo per cui ho deciso di cambiare scuola. Sono tristissima! Ormai mi sembra di perdere solo tempo a scervellarmi per capire cos'ho dentro questa testa per continuare a comportarmi così perché non ne posso più e continuo a star male, isolandomi sempre di più.. Ho cambiato mondo per non stare male ed ora ho scoperto di essere nello stesso posto!

Risposta

Cara amica, la cerchia degli amici e la popolarità di cui godiamo rispetto ad essi è certamente un elemento importante nel rinforzare la nostra autostima, ma rischia di essere un'arma a doppio taglio se facciamo degli altri il termometro della nostra simpatia. Mi spiego meglio: tu ti osservi nella compagnia 'in' (che se non ho capito male significa un po' snob) del tuo ragazzo e ti vedi non considerata come vorresti, ti confronti con una tua coetanea da poco arrivata in compagnia e che sembra godere di popolarità e simpatia, non sei soddisfatta dei rapporti in classe...e che fai? Concludi che sei una persona 'asociale', non capace di divertirti, che sta male in qualsiasi 'mondo' si traferisca ...in altri termini, rimproveri te stessa per la situazione. Con quali conseguenze? Che ti convinci sempre più di non essere tagliata per la vita sociale e ti isoli.
Vorrei farti una domanda. Poni che questo problema che ti fa stare così male lo avesse una tua compagna e venisse a confidarsi con te e ti chiedesse consiglio e aiuto. Che faresti? Non credo proprio che l'accuseresti di essere un'asociale!
Probabilmente cercheresti di risollevarle il morale, aiutandola a vedere il 'mezzo bicchiere pieno'. Le diresti che pensarsi un'incapace nelle relazioni non può che peggiorare la situazione, perché parlarsi in negativo ci fa sentire più inadeguati e quindi con meno voglia e fiducia di poter cambiare le cose. È più utile parlarsi in positivo, darsi coraggio. Quindi, magari, cercheresti con lei i suoi aspetti positivi (probabilmente se è una persona che soffre così tanto per le amicizie è una persona sensibile, che sa ascoltare, che ama la compagnia degli altri e che, una volta conosciuta , diventa un'amica sincera e affidabile), cercheresti di capire perché si sente così intimidita e se valutassi che le sue difficoltà necessitano di un aiuto esperto le consiglieresti di fare qualche colloquio con uno psicologo. È indubbiamente più facile essere dei buoni amici per gli altri che esserlo per se stessi, ma a volte è difficile esserlo per gli altri se non lo si è prima per se stessi.
Sono i tuoi pensieri su te stessa il primo ostacolo: tu ti consideri chiusa e impacciata nei rapporti, non all'altezza di quelle persone 'in', accettata e considerata in quanto 'la ragazza di..' e non per quella che sei, ritieni che non socializzerai mai, che in futuro le cose non miglioreranno e che sarai sempre triste... È come se fossi in casa e desiderassi molto uscire fuori, ma tenessi la porta sprangata. Comincia a vedere le cose positive che fai, le capacità che hai, buttati nelle piccole cose (una battuta, un complimento, un sorriso) e fallo considerando che gli altri che hai intorno sono tutti esseri umani come te (né 'in', né 'out'), con i loro aspetti belli e le loro paure, con la loro voglia di stare con gli altri e con i momenti 'no'. Non è necessario fare discorsi di grande intelligenza o battute esilaranti.. sii te stessa. E se anche non a tutti risulterai simpatica...beh, ricorda che è perfettamente normale! Soprattutto non dimenticare mai di cercare d'essere una buona amica per te stessa! Ciao!

Youngmail

Fatico a socializzare perchè mi sento sbagliata

20/05/2002: di C, 18 anni

Domanda

Sono una ragazza di 18 anni. Mi valuto una persona piena di risorse ma incapace di stare con gli altri. Inizialmente ho mascherato la mia timidezza pensando di essere brutta(ora sono una modella)senza seno..(in effetti è vero!) mora, pelosa, magra, baffuta! Mi sono fatta bionda già in seconda media e mi mettevo del cotone nel reggiseno. Poi ho trovato un'amica e grazie a lei mi sono un po' divertita e ho sfogato tutta la mia voglia di divertirmi. Sono andata alle superiori e mi sono resa conto di non essere brutta dato che tutti mi morivano dietro mentre prima non esistevo per nessuno. Ma il vero problema mi si stava svelando: l'incapacità di socializzare. Vedevo in tutte le mie compagne qualche difetto e dietro quest'altra maschera le schivavo e mi sono legata tantissimo ad una sola mia compagna. Con lo scorrere degli anni questa aveva fatto amicizia con le altre così io mi sono sentita incredibilmente sola e rifiutata da tutti perché lei si era anche proprio messa contro di me.. giuro, col tempo andando avanti così ero andata vicino al suicidio più di una volta anche perché nemmeno a scuola andava più bene. Nelle interrogazioni non riuscivo più a parlare perché mi vergognavo davanti a tutti finché, dopo aver trovato il ragazzo (con un carattere opposto al mio...quanto vorrei essere come lui..)ho deciso di cambiare scuola. Nella nuova scuola ci sono da un anno. In classe ho il migliore amico del mio ragazzo e un altro della compagnia ma è come se, anche se ormai ci esco da un anno, non li conoscessi ancora perché mi sono sempre limitata al massimo a sorridere con loro o poco più perché ho sempre paura di dire stupidate o cose che facciano solo ridere. Questa è la mia situazione attuale in breve, forse in questi ultimi giorni è un po' migliorata ma non mi sento ancora accettata e so che anche i soliti consigli non mi possono servire perché continuo sempre a comportarmi così e se avrei la possibilità di parlare con qualcuno non ho mai nulla da dire. Mi sembra di essermi presa indietro con i tempi. So che se lasciassi il mio ragazzo resterei da sola perché oltre alla SUA compagnia non ho nessuno, neanche le compagne di classe. Sono molto triste per questo: mi basterebbe solo capire cos'è questo blocco che ho in mente da quando sono nata e sono stanca di ammirare le altre e a passare da stupida anche se so benissimo di non essere tale: È importante, confido nel vostro aiuto.

Risposta

Carissima C., benvenuta nella nostra rubrica! Devo dire che dai toni della tua lettera mi sembri molto sfiduciata rispetto alla possibilità di cambiare la tua situazione, convinzione forse che ti condanna a sentirti ancor più triste e impotente rispetto alla socializzazione. Tu dici che i consigli non ti sono molto utili: bene, proviamo allora a riflettere insieme. Partiamo dal considerare i punti di forza che tu ti riconosci: sei una bella ragazza e ora hai maturato la consapevolezza di esserlo, grazie anche alle piacevoli conferme che ti arrivano dall'esterno. Dici di valutarti ricca di risorse (e quindi vedi in te una serie di aspetti positivi e te li riconosci). Hai un ragazzo per te molto importante e da cui sei corrisposta. Il tuo "mezzo bicchiere vuoto" sembra stare nel socializzare con gli altri: dici di essere molto introversa, fatichi a legare con più di una persona per volta, ti intimidisci in situazioni in cui dovresti parlare di fronte a più persone, spesso temi di aprire bocca, dire sciocchezze ed essere derisa; per difenderti ti fai schermo con i difetti che riesci a trovare nelle altre e tutto questo ti fa sentire meno in gamba di quel che sai di essere quando sei con gli altri. Fin qui abbiamo fotografato (mi auguro in modo fedele) la situazione che tu mi descrivi. Proviamo ora, solo per un attimo, a vedere C. dall'esterno, con gli occhi dei compagni di classe o dei conoscenti. C. è una bellissima ragazza, sembra una persona in gamba, ma è difficilmente avvicinabile. Parla poco, forse è poco interessata agli argomenti di cui si parla. Sta solo con il ragazzo e a periodi frequenta un'amica al massimo. È brava a cogliere i difetti di tutte noi, umane adolescenti bruttine e con questo ci snobba un po' dato che ci evita.
Evidentemente chi ti descrivesse in questo modo si sbaglierebbe, ma come può saperlo? Interpreta a suo modo apparenze che dentro di te hanno un significato ben preciso, ma all'esterno possono essere fraintese e se così accade difficilmente gli altri ti creeranno intorno un ambiente favorevole ad un'apertura. Quindi, vedi, una forma di difesa rischia di creare un circolo vizioso per cui tu sei intimorita da ciò che gli altri possono pensare di te, ti chiudi dando segnali non chiaramente comprensibili, gli altri pensano che tu stia guardandoli dall'alto di un piedistallo e che non ti interessa socializzare con loro per cui si allontanano. Che fare? Beh, un primo passo importante a mio modo di vedere l'hai fatto: ci hai lanciato un SOS. Questo non solo ti permette di avere un'opinione sulla tua situazione, ma consente anche a te di metterti alla prova: se devo essere sincera trovo che nella tua lettera tu non abbia detto niente di sciocco e che tu ti sappia spiegare chiaramente...se l'hai fatto con me che sono "un'estranea invisibile" e ti ho capita e ti ho presa sul serio, perché mai dovresti pensare che gli altri non facciano altrettanto? Tu mi chiedi il perché del tuo 'blocco': non conosco le radici di questa tua profonda timidezza, ma, vedi, ci sono persone particolarmente sensibili sin da piccole ai segnali che gli altri danno rispetto a ciò che facciamo o diciamo. Se nel corso del tempo queste persone ricevono dei segnali non positivi e ne soffrono per la loro spiccata sensibilità è possibile che crescano portandosi dentro la paura del giudizio degli altri nei loro confronti e dando a questo possibile giudizio un peso tale da soffocare ogni possibile espressione di sé per non correre rischi. Per il circolo vizioso su cui abbiamo riflettuto prima, poi questa tendenza a non aprirsi agli altri viene rafforzata dall'idea che gli altri non siano interessati alla nostra persona o ad un'amicizia con noi, anche se in realtà non è così. Come affrontare tutto questo? Provando a buttarsi gradualmente, un pochino per volta e vedendo che la realtà sociale non è così minacciosa come ci sembra. Prova a pensare ad un bambino che abbia paura di fare un tuffo. Noi potremmo cercare di convincerlo che è una delle esperienze divertenti della vita, che non ha motivo di aver paura, ma probabilmente lui sarebbe troppo terrorizzato per riuscire a lanciarsi dal trampolino. Ma se noi lo aiutiamo ad entrare in acqua dapprima aggrappato a noi, poi scivolando da seduto dal bordo della piscina, poi in piedi e così via per gradi, la paura svanirà pian piano fino a permettergli di gustare la bellezza di ciò che temeva. È così anche per te. Poniti piccoli obiettivi raggiungibili, come ad esempio avvicinarti ad un gruppetto di compagne durante l'intervallo e porti inizialmente in posizione di ascolto, lasciarti andare ad una risata aperta in compagnia quando viene detto qualcosa di divertente, fare un piccolo complimento a qualcuno per qualcosa che ti è piaciuto, raccontare una barzelletta a due o tre persone e così via. Piccole cose che però possono cominciare a diminuire la tua paura di "entrare in acqua" e farti vedere con meno ansia l'esporti di fronte a più persone. Potresti ingaggiare anche la tua famiglia e il tuo ragazzo: riuniscili e chiedi loro di poter raccontare una barzelletta o un aneddoto che ti è capitato. In questo modo potresti sbloccare un po' la tua paura di parlare in pubblico, cominciando con un 'pubblico familiare'. Se vedi che questi piccoli obiettivi non sono attuabili, non disperare. Puoi sempre venire al Consultorio Familiare a te più vicino e parlarne con lo psicologo (in modo gratuito e assolutamente riservato). Di sicuro un aiuto lo puoi trovare...il primo passo l'hai fatto: benvenuta in 'piscina'! Se ti va, fammi sapere tue notizie. Ciao!

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